Cronache del Primo Maggio a Milano, Biella, Firenze, Prato, Empoli, Fucecchio, Mugello, Valdisieve, Napoli, Catania
 
Milano
Migliaia in piazza. Il PMLI tiene alta la combattività lanciando le sue parole d’ordine e le canzoni del proletariato, coinvolgendo i manifestanti degli spezzoni Fiom e Fillea

Dal corrispondente della Cellula "Mao'' di Milano
La Giornata Internazionale dei Lavoratori è stata celebrata anche a Milano, nella mattina del 1° Maggio, con il tradizionale corteo sindacale dopo due anni di stop per il Covid. A Porta Venezia sono affluiti migliaia di manifestanti provenienti da tutta la provincia tra lavoratrici e lavoratori (molti dei quali cassintegrati e precari e tra i quali non mancavano i migranti) assieme a molti pensionate e pensionati.
Come ogni anno un corteo prevalentemente rosso, egemonizzato dalle bandiere della CGIL della quale si distinguevano in quantità le delegazioni degli operai edili della FILLEA, della FIOM, i lavoratori della Funzione Pubblica, della Scuola e i pensionati dello SPI.
Militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao Zedong” di Milano del PMLI - presenti con le rosse bandiere del Partito e un cartello sul 1° Maggio - hanno diffuso al concentramento centinaia di copie di un volantino con estratti dell’Editoriale del compagno Andrea Cammilli dal titolo “Primo Maggio per conquistare il potere politico da parte del proletariato e il socialismo” per poi prendere posto nel corteo posizionandosi tra lo spezzone della FIOM e della FILLEA così come s’addice al Partito d’avanguardia della classe operaia.
I marxisti-leninisti milanesi hanno coinvolto i manifestanti al canto di “Bandiera Rossa”, “L’Internazionale” e “Il nostro giorno Primo Maggio” e al grido di parole d’ordine tendenti ad elevare la combattività e la coscienza di classe: “Né flessibile né precario lavoro stabile pari salario”; “ll posto di lavoro non si tocca lo difenderemo con la lotta”; “I licenziamenti sono da bloccare, governo Draghi è da cacciare”; “Art. 18 va ripristinato nessun lavoratore dev’esser licenziato”; “L'unica sicurezza da garantire, è quella sul lavoro per non morire”, “Lotta di classe è il nostro dovere, classe operaia al potere”.
Disoccupazione, bassi salari, pensioni da fame, carovita, morti sul lavoro sono stati i temi centrali negli interventi dei segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil, i quali si sono limitati a denunciare la gravità della situazione dandone un quadro veritiero ma senza minimamente rilanciare le necessarie iniziative di lotta contro il Jobs Act e per la conquista del diritto universale al lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato; senza criticare fino in fondo la controriforma sanitaria regionale Fontana-Moratti e senza rivendicarne l'abrogazione e rilanciare la lotta per il diritto universale alla sanità pubblica, universale, laica e gratuita; senza annunciare alcuna iniziativa contro la famigerata alternanza scuola-supersfruttamento imposta agli studenti i quali vengono buttati nel tritacarne del sistema omicida capitalistico contro il quale è stato chiesto giusto un “aumento del personale ispettivo” delle ASL; senza rilanciare il movimento per la pace intraprendendo coraggiose iniziative di sciopero e di lotta contro l'invio di armi in Ucraina e per impedire il coinvolgimento dell'Italia in una guerra mondiale, rivendicando l'uscita dalla NATO e il ritiro di tutte le missioni militari all'estero, mentre è stato solo (e giustamente) rivendicato il taglio delle già esorbitanti spese militari, nel rispetto non più formale dell'articolo 11 della vigente Costituzione; senza rivendicare un vero isolamento internazionale sul piano politico, diplomatico, economico e commerciale (che comprenda gas e petrolio) della Federazione russa fino al ritiro del suo esercito dall’Ucraina; senza infine rivendicare un progressivo ed effettivo abbandono delle inquinanti fonti energetiche fossili destinando risorse alla realizzazione di piccoli impianti di produzione di energie rinnovabili effettivamente pulite come l'idrico, il solare e l'eolico, a gestione completamente pubblica al servizio dei territori e delle comunità locali.
Nel pomeriggio si è svolto “Primaggia”, iniziativa che ha raccolto sopratutto i lavoratori precari, studenti e i sindacati di base. “Non pagheremo noi la vostra guerra. No al carovita”, si leggeva sullo striscione di apertura del corteo che ha sfilato da Porta Ticinese al Parco Sempione in un clima di festa e di lotta.
 
Biella
Centinaia di lavoratrici e lavoratori sfilano con orgoglio. Cuore rosso e pulsante del corteo il combattivo spezzone di cui faceva parte anche il Coordinamento delle sinistre di opposizione (PCI-PMLI)
 
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Domenica 1° Maggio il concentramento di centinaia di lavoratrici e lavoratori biellesi - convocati dai sindacati confederali - ha colorato piazza Martiri della Libertà con le bandiere delle principali sigle sindacali tra cui spiccava il rosso del più numeroso e influente sindacato provinciale, la CGIL. Presente anche il rosso delle bandiere dei partiti comunisti con la falce e il martello del PRC, del PCI e del PMLI.
La manifestazione si è aperta con i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL che hanno deposto una corona di alloro ai piedi del monumento che ricorda i valorosi 23 partigiani trucidati dai nazi-fascisti nel giugno 1944. Successivamente si è composto il lungo corteo che ha raggiunto il centro dei Giardini Zumaglini, luogo dei comizi finali.
Tantissime le delegazioni delle principali realtà produttive biellesi che, attraverso le proprie delegate e delegati, hanno manifestato al grido di “Lavoro, salari, lotta al precariato e alle delocalizzazioni”. Molto combattive le lavoratrici e i lavoratori del Pubblico impiego, dalla scuola alla sanità passando dagli enti locali. Presenti i pensionati raccolti nello SPI-CGIL e nelle altre sigle dei sindacati pensionati. Cuore pulsante e combattivo del corteo è stato certamente lo spezzone composto dal Coordinamento delle Sinistre d’opposizione di Biella (PRC-PMLI), dalla “Ciclofficina Thomas Sankara” e dall’ARCI Biella, Ivrea e Vercelli che non si sono risparmiati nel lancio di slogan contro il governo del banchiere massone Draghi, contro la guerra in Ucraina, voluta dal nuovo zar Putin, e contro l’aumento del 2% del PIL delle spese militari.
Amici e simpatizzanti si sono uniti allo spezzone del Coordinamento per aiutare i compagni a sorreggere striscioni, bandiere e cartelli creando un blocco determinato e agguerrito. La compagna Lucietta Bellomo, Segretaria della Federazione biellese del Partito della Rifondazione Comunista, e il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell’Organizzazione di Biella del PMLI, si sono alternati al megafono nel lancio di brevi comizi contro le politiche economiche del governo Draghi, contro i licenziamenti e il caro vita.
Tra gli striscioni “Vostri i profitti, nostri i morti” e “Cessate il fuoco, basta guerre imperialiste”. Ha fatto bella mostra di sé il piccolo “Carro armato Pacifista” progettato e costruito dai bravissimi compagni Oreste Frassati e Roberto Ramella che simbolicamente rappresenta la folle corsa agli armamenti e correlato aumento delle spese militari a discapito di investimenti nella scuola e sanità pubbliche e gratuite per le masse popolari.
Ai Giardini Zumaglini ha preso la parola - in rappresentanza di CGIL, CISL e UIL - Luca Caretti, Segretario generale aggiunto della CISL Piemonte che, nel proprio poco appassionante intervento, ha sottolineato l’urgenza di rilanciare politiche per il lavoro, di contrastare la miriade di contratti capestro con nessuna tutela sindacale, contro le delocalizzazioni e per la salute e la sicurezza nei posti di lavoro considerato che nel nostro Paese muoiono oltre tre lavoratori ogni giorno.
Al termine delle celebrazioni ufficiali della Giornata internazionale dei lavoratori alcune compagne e compagni si sono recati presso l’isolotto della Maddalena dove la sezione biellese di Legambiente Circolo “Tavo Burat”, come ogni anno, ricorda il proprio fondatore immaginando quale “bon-a bataja” avrebbe oggi fatto propria chi spese tutta la propria vita per la difesa delle minoranze e delle culture.
 
Firenze
Corteo organizzato da Ogni giorno Primo Maggio. Qualificata presenza del PMLI accanto a bandiere palestinesi, di Cobas, Usb, Carc, Rifondazione e PCL
 
Redazione di Firenze
Il Primo Maggio un avvenimento importante perché il corteo mancava da Firenze da anni. L'onore di aver ripristinato questa combattiva tradizione operaia va a Ogni giorno Primo Maggio che ha indetto la manifestazione in centro con le parole d'ordine: Basta sfruttamento capitalista! Basta guerre! Basta economia di guerra e carovita!
Il corteo, composto da circa 200 manifestanti,è partito da Piazza S. Marco per raggiungere piazza dei Ciompi dove si sono tenuti dei brevi comizi.
Il PMLI vi ha partecipato con una delegazione di militanti, simpatizzanti e amici. Accanto alla bandiera, ai “corpetti” rossi e al cartello del PMLI per il Primo Maggio diverse bandiere palestinesi, di Cobas, Usb, Carc, Rifondazione e PCL.
Al concentramento sono stati diffusi i volantini con l'Editoriale de Il Bolscevico per il Primo Maggio praticamente a tutti i manifestanti e anche a numerosi passanti.
All'arrivo in piazza dei Ciompi tre brevi comizi, incentrati sulla difesa dei diritti dei lavoratori, contro l'imperialismo e il capitalismo, al fianco del popolo palestinese.
Anche se si poteva sperare in una partecipazione più ampia, l'aver realizzato il corteo è di per sé un importante successo politico da cui partire per ampliare le celebrazioni del Primo Maggio in futuro.
 
 
Prato
Due cortei per la pace, contro lo sfruttamento e i morti sul lavoro. Alcuni lavoratori ex Gkn sfilano col cartello del PMLI
 
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Prato
In centinaia di lavoratori sono tornati in piazza a Prato per un 1° Maggio di pace e di denuncia contro le brutali condizioni di sfruttamento che caratterizzano tutto il distretto industriale della Piana e i morti sul lavoro causati dal capitalismo assassino.
La mattina si è svolto il tradizionale corteo organizzato dai sindacati confederali. Dietro lo striscione di apertura con su scritto “Al lavoro per la pace" alcune centinaia di lavoratori sono sfilati da Piazza Mercatale a Piazza Delle Carceri dove Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato, ha tenuto il comizio conclusivo.
Durante la manifestazione è stato più volte ricordato il sangue versato nei luoghi di lavoro a Prato e dintorni nel corso del 2021, dal giovane operaio di origine tunisina, Sabri Jaballah (schiacciato da un macchinario alla Millefili di Montale), dall’operaia tessile di 22 anni Luana D'Orazio (stritolata da un'orditrice) e da Giuseppe Siino, operaio di 48 anni maciullato da un macchinario per la produzione di moquette alla Alma Spa di Campi Bisenzio.
Al corteo ha preso parte il compagno Franco Panzarella della Cellula “G. Stalin” che però ha potuto esporre il manifesto ad hoc del Partito solo durante il concentramento in Piazza Mercatale in quanto, su richiesta del segretario della Camera del Lavoro di Prato, ha accettato di svolgere insieme ad altri compagni della CGIL il servizio d'ordine al corteo.
Le celebrazioni del 1° Maggio sono proseguite nel pomeriggio con un secondo corteo, questo organizzato dal SiCobas Prato-Firenze. Al grido “Mai più schiavi, otto ore di lavoro per cinque giorni alla settimana... Per una vita più bella, senza sfruttamento né guerra” alcune centinaia di lavoratori in gran parte pakistani hanno dato vita nella zona del Soccorso a un combattivo corteo per rivendicare l'applicazione del contratto nazionale di lavoro, tutele sindacali e diritti sociali a cominciare dal permesso di soggiorno.
Al corteo ha preso parte anche una folta delegazione di operaie e operai ex Gkn che hanno sfilato al compagno Franco Panzarella e a turno lo hanno aiutato a portare il cartello del PMLI con la parola d'ordine “1° Maggio per conquistare il potere politico da parte del proletariato e il socialismo”.
Il PMLI ha anche messo a disposizione delle compagne e dei compagni di Prato Antifascista il megafono della nostra Cellula pratese del PMLI per cantare insieme le canzoni dei partigiani e lanciare slogan per la pace e contro la guerra, per il lavoro e contro lo sfruttamento capitalista.
 
 
Empoli
In mille al combattivo corteo. PCI e PMLI, unitariamente, lo animano al ripetuto canto di Bandiera Rossa, L’Internazionale e Bella Ciao
 
Dal corrispondente dell’Empolese Valdelsa
Empoli (Firenze) è tornata a celebrare in piazza la Giornata internazionale dei lavoratori, riproponendo dopo i tempi bui della pandemia lo storico corteo per le vie cittadine, con tanto di carri e trattori addobbati di bandiere rosse e striscioni inneggianti al 1° Maggio.
In tanti, oltre mille, hanno risposto all’appello di CGIL, CISL e UIL, dalle tante delegazioni di categoria della CGIL - FLC, SLC, SPI, FILCTEM, FP, FILCAMS, FLAI, alle lavoratrici e lavoratori della Sammontana, Coop.FI, Acqua Tempra, Colorobbia-Bitossi, Solgomma, Vetro Revet, all’ANPI, ai partiti della sinistra di opposizione e di classe, PCI, PRC, PAP e PMLI, alla Federazione anarchica italiana, Cobas e Centro sociale “Intifada”, ai movimenti come l’Assemblea NO Keu.
Tra due ali di folla plaudente il corteo ha attraversato tutto il centro storico per concludersi in Piazza Farinata degli Uberti, dove dal palco, presenti i sindaci dei comuni del comprensorio, si sono succeduti gli interventi della CISL e di Emilio Miceli, Segretario Confederale della CGIL.
A fare da contraltare alla folta delegazione del PD locale, autoretrocessasi a chiusura del corteo, che per tutto il percorso ha intonato uno stomachevole e patriottardo “Va pensiero”, le delegazioni del PCI, guidata dal compagno Sandro Scardigli, e quella del PMLI col compagno Erne Guidi, hanno risposto intonando ripetutamente Bandiera Rossa, L’Internazionale e Bella Ciao, rilanciate davanti e dietro lo spezzone unitario e salutati da tanti pugni chiusi com’è avvenuto all’ingresso nella piazza conclusiva.
Particolare interesse e curiosità ha suscitato la presenza del PMLI che ha diffuso i volantini con l’Editoriale del compagno Andrea Cammilli per il 1° Maggio e quelli del neonato Coordinamento nazionale unitario di dieci partiti e organizzazioni. In diversi, giovani e anziani, hanno chiesto informazioni sull’attività locale del Partito, sul significato della nostra bandiera e della locandina ad hoc. Il compagno Erne Guidi è stato salutato calorosamente da dirigenti dello SPI e SLC CGIL che lo conoscono per la sua attività politica a livello nazionale.
 
 
Fucecchio
I lavoratori tornano in piazza. Il PMLI sfila assieme all'Anpi. Grazie all'iniziativa dei marxisti-leninisti cantano Bandiera Rossa
 
Redazione di Fucecchio
Dopo due anni di stop a causa delle imposizioni legate al Covid, tornano in piazza i manifestanti per la giornata del Primo Maggio. Come da tradizione si sono rivisti la banda musicale e i trattori. Dal ritrovo di Piazza XX Settembre il corteo ha percorso tutto il centro di Fucecchio (Firenze) per terminare in Piazza Montanelli, dov’era stato allestito un palco per il comizio finale.
Erano ben visibili con i propri striscioni lo Spi-Cgil e la cooperativa “Ortolani coraggiosi”. Presenti con le loro bandiere il PD, il Movimento 5 Stelle e il PCI. Il PMLI si è collocato nello spezzone assieme all'Anpi e all'associazione “Colori in corso” che per l'occasione aveva realizzato uno striscione che riproduceva il famoso dipinto di Picasso “Guernica”.
Le compagne e i compagni della Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio del PMLI hanno salutato con gioa la possibilità di portare di nuovo in piazza le bandiere rosse con la falce e martello nella Giornata internazionale dei lavoratori. Corpetti con la locandina che riportavano la parola d'ordine del PMLI, magliette e fazzoletti rossi, hanno caratterizzato la presenza dei marxisti-leninisti. Nelle due piazze e durante il corteo è stato diffuso il volantino che riportava l'Editoriale del compagno Andrea Cammilli apparso sul n. 17 de Il Bolscevico .
Lungo il percorso, dopo che la banda musicale aveva più volte eseguito “Bella Ciao”, lo spezzone in cui erano presenti i nostri compagni ha richiesto con insistenza “Bandiera Rossa”. Finalmente è stata suonata e cantata da buona parte dei manifestanti. L'iniziativa si è poi conclusa con gli interventi dei rappresentanti sindacali, tra cui quello di Mirko Lami, della Segretaria regionale della Cgil, che aveva organizzato da sola il Primo Maggio, senza Cisl e Uil.
 
 
Mugello
Partecipato corteo a Barberino. Apprezzamenti per il PMLI
 
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
È tornato il tradizionale corteo del 1° Maggio svoltosi a Barberino del Mugello (Firenze), che è il comune più industrializzato della zona, organizzato dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL (quest'ultima presente solo nominalmente).
I circa duecento manifestanti si sono ritrovati in piazza Cavour e si sono snodati in corteo con in testa, impropriamente perché dovrebbero starci i lavoratori, i vari gonfaloni dei comuni e alcuni sindaci. Da contraltare alla parte istituzionale i lavoratori delle fabbriche mugellane con le bandiere rosse della FIOM-CGIL e qualche striscione. Comunque, con o senza insegne, hanno fatto registrare la loro presenza le maggiori fabbriche, dalla Comesca, alla Neri di Barberino con lo striscione RSU FIOM-CGIL, alla lavanderia industriale Chima-Florence di Scarperia e San Piero, e non per ultima l'Ortofrutticola Mugello le cui lavoratrici sono state protagoniste di una lunga lotta contro la delocalizzazione dell'azienda. La CGIL Mugello aveva indetto meritoriamente un attivo delle delegate e delegati in preparazione dei cortei del 1° Maggio e del 25 Aprile.
Hanno partecipato con le proprie insegne un ragguardevole arco di forze, dalle ANPI di Borgo San Lorenzo e Barberino, all'ARCI, al PRC, al gruppo consiliare al comune di Barberino Ora, al PD. Alcuni lavoratori indossavano la felpa rossa della FIOM. Presente anche la banda musicale G. Verdi di Barberino che però non è andata oltre l'esecuzione del riformista “Inno dei lavoratori”, mentre a cantare “Bella Ciao” in versione integrale, cioè con la strofa che dice che era rossa la bandiera del partigiano, ci hanno anche in questa occasione pensato i lavoratori.
Ha partecipato l'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI che, con la parola d'ordine del Partito sul 1° Maggio, riportata sia sul cartello sia sui volantini, ha rappresentato la punta più avanzata dell'iniziativa, con i compagni che per onorare la ricorrenza proletaria indossavano di tutto, dal fazzoletto e maglietta del Partito, alle spille Maestri e PMLI; il compagno Andrea con spirito unitario portava avvolta sui pantaloni la bandiera della FILCTEM-CGIL. E ovviamente è stata tenuta alta la bandiera del Partito.
Diffusi con successo alcune decine di volantini riportanti l'Editoriale del 1° Maggio. Ma anche i manifesti, superfotografati, hanno riscosso consensi: un lavoratore di formazione socialista ha espresso ammirazione nei nostri confronti: pensandoci bene, si può dire che ormai gli splendidi manifesti del Partito sono un tradizionale arricchimento integrato stabilmente ai cortei del 1° Maggio in Mugello. Essi fanno la differenza contribuendo a caratterizzare a sinistra la manifestazione. Ammirazione ha espresso anche un anziano che ha accarezzato la falce e martello del simbolo del PMLI sulla maglietta indossata da uno dei compagni.
Dal palco applauditi interventi di lavoratori delle fabbriche più rappresentative, come la delegata dell'Ortofrutticola Mugello che ha riportato l'esperienza vittoriosa della loro importante lotta, mentre il delegato dell'RSU della Comesca ha parlato di sicurezza visto lo stillicidio di morti sul lavoro. Toccante la testimonianza di un'operaia che ha perso il nipote in un incidente sul lavoro in un'azienda della piana fiorentina. Un delegato del settore pubblico ha riportato la situazione del suo settore. Invece, ha irritato non poco i presenti l'intervento conclusivo filo atlantista riguardo alla guerra in Ucraina del rappresentante CISL Emilio Sbarzagli.
La giornata è proseguita con il tradizionale pranzo al circolo Arci di Barberino a cui è seguita una lunga camminata che ha raggiunto i piloni dell'A1 in località Mulinuccio per deporre una corona in memoria delle vittime sul lavoro nei cantieri autostradali; incidenti che hanno insanguinato la zona nel 2008 e negli anni Cinquanta. Iniziativa quest'ultima organizzata da CGIL, ARCI, ANPI e Liberamente oltre che dal comune e alla quale non hanno fatto mancare la propria presenza militante anche i compagni marxisti-leninisti con la rossa bandiera del Partito.
 
 
Valdisieve
Corteo a Pontassieve. Il PMLI unico partito in piazza. Importante riconoscimento delle masse: “ a sinistra oltre a voi non c’è niente”
 
Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Finalmente dopo due anni in occasione del Primo Maggio in Valdisieve (Firenze) è stato riproposto il tradizionale corteo, organizzato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, con il patrocinio dei comuni di Pontassieve e Pelago, ma non di Rufina. In circa 200 hanno sfilato da Piazza Vittorio Emanuele, di fronte al comune di Pontassieve, fino ad arrivare in Piazza Unità d’Italia a S. Francesco a Pelago, di fronte al circolo “Rinascita 72” dove si è tenuto il comizio conclusivo.
Per i comuni del territorio, tutti targati PD, è intervenuto il sindaco di Pelago con un discorso di circostanza, pregno della vuota retorica istituzionale ipocrita, quale membro di un partito complice delle condizioni nelle quali versano le lavoratrici e i lavoratori nell’attuale fase storica, peggiorate ulteriormente dopo due anni di dittatura antivirus e a cui ora si sono aggiunte le recenti misure economiche e di guerra imposte dal governo del banchiere massone Draghi.
Ha concluso gli interventi Giancarla Casini della Segreteria della Camera del Lavoro di Pontassieve che ha espresso la contrarietà del sindacato all’invio di armi in Ucraina ma non ha mosso la benché minima critica al governo, limitandosi genericamente ad esporre le problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando l'accento sulla sicurezza nel lavoro. Nemmeno nominata la lotta dei lavoratori della GKN dalla quale dovrebbero solo prendere esempio, come modello avanzato di conduzione delle lotte sindacali.
Nel corteo, aperto dalla Filarmonica Molin del Piano, hanno sfilato i gonfaloni dei comuni e i sindacati confederali con le loro bandiere, un unico partecipante con bandiera del PD posizionata miseramente sulle spalle. Subito dopo sfilava la battagliera Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI, unico partito presente oramai da diversi anni in questa occasione come in quella del 25 Aprile con le proprie bandiere rosse dei Maestri e del Partito e con il cartellone con la parola d’ordine “Primo Maggio per conquistare il potere politico da parte del proletariato e il socialismo”. Le compagne e i compagni, militanti e simpatizzanti, hanno diffuso diverse decine del volantino ad hoc. I marxisti-leninisti della Valdisieve hanno ricevuto il riconoscimento da parte delle masse lavoratrici sempre più consapevoli che a livello locale oltre al PMLI non c’è rimasto nessun partito che si possa considerare comunista che partecipa al corteo della festa dei lavoratori, concetto espresso da un gruppo di partecipanti al corteo.
Purtroppo anche quest’anno si è dovuta rilevare una scarsa partecipazione in particolare dei giovani, probabilmente anche a causa della scarsa pubblicità fatta dalle istituzioni e dagli stessi sindacati, responsabili negli ultimi anni di aver fatto perdere il significato politico, proletario e rivoluzionario del Primo Maggio, avendo trasformato la Giornata internazionale dei lavoratori in una “festa” interclassista per scampagnate e gite al mare, o di eventi sportivi.
Le compagne e i compagni della Cellula “ F. Engels “ della Valdisieve già negli anni passati avevano sollecitato anche la stessa Camera del lavoro sulla necessità di preparare meglio l’iniziativa pubblicizzandola negli ambienti di lavoro, sul territorio e in particolare anche nelle scuole affinché il Primo Maggio e i suoi contenuti possano tornare ad essere patrimonio comune delle masse lavoratrici e popolari ed anche dei giovani studenti della Valdisieve.
Terminata la manifestazione una delegazione della Cellula ha partecipato ad un’assemblea all’aperto in piazza Mosca a Pontassieve promossa da Sinistra per Pelago e da “La Comune” sul tema della guerra, nella quale i nostri compagni hanno espresso la posizione del Partito in relazione al conflitto attuale in Ucraina, proponendo di realizzare una mobilitazione di piazza unitaria, un fronte comune sulla base di parole d'ordine condivise.
 
 
Napoli
Manifestazione contro la guerra imperialista e a fianco del popolo ucraino a piazza Dante. La Cellula “Vesuvio Rosso” del PMLI volantina l'Editoriale sul 1° Maggio
 
Redazione di Napoli
È stato un Primo Maggio contro la guerra imperialista e al fianco del popolo ucraino quello che si è tenuto a Napoli fin dalla mattina nella centrale piazza Dante. Ad organizzarlo l’Associazione antirazzista “3 Febbraio”, cui hanno aderito la Federazione napoletana del PRC nonché diverse associazioni che raccolgono i lavoratori e le lavoratrici immigrati in città.
Significativo l’appello delle organizzazioni promotrici e aderenti: "A fianco della popolazione ucraina e di tutte le popolazioni vittime di guerra nel mondo. Contro Putin, la Nato e tutti i potenti che attaccano l'umanità; per la piena accoglienza di tutti e tutte senza discriminazione alcuna; per il diritto alla libera circolazione, al soggiorno, alla dignità; per il diritto al lavoro per tutti/e; per il No alle spese militari e all'invio di armi".
I marxisti-leninisti partenopei, guidati dal compagno Andrea, hanno volantinato in piazza Dante l'Editoriale del compagno Andrea Cammilli dal titolo “Primo Maggio per conquistare il potere politico da parte del proletariato e il socialismo”. Centinaia di copie sono girate tra i manifestanti che hanno accolto con affetto e stima i compagni della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI che hanno partecipato all’evento fino alla sua conclusione protrattasi fino al primo pomeriggio.
 
 
Catania
Volantinaggio militante del PMLI in piazza Stesicoro. Tanti dialoghi soprattutto coi giovani
 
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
I compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI hanno ricordato la ricorrenza del Primo Maggio, con il suo significato di lotte contro il capitalismo e per il socialismo, con un volantinaggio in piazza Stesicoro dell'Editoriale di Andrea Cammilli, Responsabile per il lavoro di massa del CC del PMLI, "Primo Maggio per conquistare il potere politico da parte del proletariato e il socialismo".
Nonostante la pioggia intermittente sono stati distribuiti i volantini e il comunicato stampa "Isolare l'aggressore russo... fuori Russia, Usa e Nato dall'Ucraina! Ucraina libera indipendente, sovrana e integrale! l'Italia esca dalla nato e UE e rompa le relazioni diplomatiche economiche e commerciali con la Russia!". Tanti i proficui dialoghi con catanesi, soprattutto con giovani che per la prima volta hanno avuto modo di conoscere il PMLI e che sono stati invitati a proseguire la conoscenza e il dialogo visitando il sito del Partito e/o scrivendo direttamente alla Cellula (pmlicatania@gmail.com). Alcuni ci hanno chiesto di stare più spesso in piazza a dialogare.
Per i marxisti-leninisti catanesi, pur se non vi sono stati cortei, è stato comunque un bel Primo Maggio militante, un punto rosso e proletario per Catania, dove si è tenuta ben alta la bandiera rossa del PMLI con falce e martello e effigie di Mao e i manifesti del Partito.
 

11 maggio 2022