Referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022
5 NO

Il Partito marxista-leninista italiano (PMLI) propone alle elettrici e agli elettori di votare cinque NO al referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022, tracciando una X sul NO di ogni quesito.
Questo referendum è stato promosso dalla destra; in un primo tempo dalla Lega di Salvini e dal Partito radicale, successivamente da cinque consigli regionali di “centro-destra”. Già questo dovrebbe sconsigliare l’elettorato di sinistra e democratico di votare SÌ.
L’obiettivo generale dei promotori è di impedire i processi che colpiscono i “colletti bianchi” e gli esponenti dei partiti del regime capitalista e neofascista, nonché assoggettare il pubblico ministero (PM) al governo e manipolare le carriere dei magistrati.
Quesito n. 1. Abrogazione della legge Severino. L’obiettivo dei promotori è di abrogare la legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza dei parlamentari, anche europei, e dei membri del governo che hanno riportato condanne superiori a due anni di reclusione, con sentenza definitiva (vedi il caso di Silvio Berlusconi), per delitti consumati o tentati.
Per gli amministratori regionali, per i sindaci o altri amministratori locali è prevista l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza per coloro che hanno riportato condanna definitiva per reati gravi, come la partecipazione ad associazioni mafiose, o per reati meno gravi quando si tratta di “delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o un pubblico servizio”.
Quindi votare NO
Quesito n. 2. Limitazione delle misure cautelari. L’obiettivo dei promotori è di ridurre drasticamente l’applicazione delle misure della custodia cautelare coercitiva e di quelle cautelari interdittive, che favoriscono l’azione di contrasto alla criminalità comune ed economico-finanziaria.
Le misure cautelari coercitive comprendono misure detentive (custodia in carcere e arresti domiciliari) e misure non detentive, come l’allontanamento dalla casa familiare per violenze in famiglia, o il divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla persona offesa, vedi lo stalking, oppure l’obbligo di soggiorno o il divieto di soggiorno.
Se passasse questo quesito verrebbe anche cancellato il divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali, nel caso di reati di carattere patrimoniale e/o finanziario e di delitti contro la pubblica amministrazione, che riguarda pure il finanziamento illecito dei partiti parlamentari.
Quindi votare NO
Quesito n. 3. Separazione delle carriere. L’obiettivo dei promotori è di separare le carriere dei giudici e dei pubblici ministeri con la finalità di assoggettare il PM al governo. Un obiettivo da sempre perseguito dalla destra, nonché dalla loggia massonica P2 di Licio Gelli e dai governi Berlusconi.
Quindi votare NO
Quesito n. 4. Valutazione dei magistrati. L’obiettivo dei promotori è di consentire anche agli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari e nel Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, cioè la filiale locale del Consiglio superiore della magistratura, di concorrere a formulare il parere sulla valutazione professionale dei magistrati. Ciò causerebbe un pericoloso conflitto di interesse, che condizionerebbe l’azione giudiziaria dei magistrati.
Quindi votare NO
Quesito n. 5. Riforma del CSM. L’obiettivo dei promotori è estromettere le correnti dei magistrati nelle elezioni del Consiglio superiore della magistratura attraverso l’eliminazione delle liste dei magistrati presentatori dei candidati, in modo che ciascun magistrato si possa candidare senza essere sostenuto da colleghi.
Quindi votare NO
Qualcuno potrebbe meravigliarsi di queste nostre indicazioni di voto sapendo che il PMLI è per l’astensionismo tattico per quando riguarda le elezioni politiche, regionali e comunali, e per l’astensionismo di principio per quanto riguarda le elezioni per il parlamento europeo. Posizione che confermiamo in riferimento alle elezioni comunali parziali che si svolgeranno contemporaneamente al referendum.
Ma non è il caso di meravigliarsi perché quando si tratta di fare delle scelte su temi concreti referendari è opportuno e doveroso schierarsi o per SÌ o per il NO, salvo quando tatticamente si ritenga preferibile l’astensione.
Per l’aspirante duce d’Italia Salvini la vittoria del SÌ sarebbe una “rivoluzione”, le antifasciste e gli antifascisti non gli diano questa soddisfazione votando CINQUE NO.
 
L'Ufficio politico del PMLI
Firenze, 19 maggio 2022