Le accuse sono di corruzione e turbativa d’asta
Indagato il sindaco PD di Pozzuoli
Le istituzioni locali in camicia nera sempre più marce

Redazione di Napoli
Dopo i diversi commissariamenti che hanno riguardato alcuni importanti comuni dell’area Sud di Napoli (si veda Castellammare) o il crollo delle giunte locali per incapacità della politica dei diversi poli del regime neofascista (come Nola) è la volta di un altro comune popoloso come Pozzuoli, alle porte del capoluogo campano.
Il 27 aprile la Procura di Napoli - tramite i pubblici ministeri Capuano e Sica - ha confermato che fra gli indagati relativi al caso del Rione Terra vi è l’attuale sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia (PD) con accuse che per ora vanno dal reato di corruzione fino a quella di turbativa d’asta.
Secondo gli inquirenti, l’esponente del PD avrebbe ricevuto denaro e la promessa di posti di lavoro per favorire la società vincitrice dell'appalto; con al centro dell'inchiesta anche la realizzazione del parcheggio multipiano e la riqualificazione ambientale dell'ex Cava Regia proprio nello storico Rione Terra. La reazione del sindaco attraverso il suo avvocato Luigi De Vita: “il sindaco mi ha assicurato che le operazioni sono state condotte in assoluta regolarità”.
Staremo a vedere; sta di fatto che le istituzioni locali in camicia nera della provincia di Napoli segnano sempre più il passo: dai dissesti economici nei bilanci fino alle immancabili indagini delle Procure, se non addirittura agli interventi inevitabili laddove, come spesso accade, le giunte antipopolari cadono dolosamente o colposamente nelle maglie della criminalità organizzata camorristica.

8 giugno 2022