Il Consiglio per i diritti umani dell'Onu approva un'inchiesta sui crimini della Russia in Ucraina
Il socialimperialismo cinese vota contro insieme all'Eritrea. Tra gli astenuti Cuba, Venezuela, Pakistan e India

Lo scorso 12 maggio il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha approvato a larga maggioranza una risoluzione per l’avvio di un’indagine sui crimini commessi da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina precedentemente sotto il loro controllo.
La risoluzione è stata approvata con 33 voti favorevoli, e hanno votato a favore Argentina, Benin, Brasile, Costa d'Avorio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Gabon, Gambia, Germania, Honduras, Indonesia, Giappone, Libia, Lituania, Lussemburgo, Malawi, Malesia, Isole Marshall, Mauritania, Messico, Montenegro, Nepal, Paesi Bassi, Paraguay, Polonia, Qatar, Corea del Sud, Somalia, Ucraina, Emirati Arabi, Regno Unito e Stati Uniti.
Due Stati (Cina ed Eritrea) hanno votato contro la risoluzione e altri 12 (Armenia, Bolivia, Camerun, Cuba, India, Kazakistan, Namibia, Pakistan, Senegal, Sudan, Uzbekistan e Venezuela) si sono astenuti.
La Russia è stata sospesa dal Consiglio per i diritti umani lo scorso aprile ma – nonostante avesse potuto comunque partecipare alla sessione in qualità di osservatore - ha scelto di non farlo per protestare contro la risoluzione che, a suo dire, equivarrebbe a un regolamento di conti politico.
L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha fortemente voluto l'apertura dell'inchiesta, definendo in un'intervista al Guardian “scioccante ” la portata delle uccisioni illegali e arbitrarie dei civili in Ucraina da parte delle truppe russe, e la stessa Bachelet ritiene che buona parte delle violazioni perpetrate dall'esercito russo possono essere identificabili come crimini di guerra.
Sono infatti ormai migliaia i corpi di civili recuperati nelle zone dell'Ucraina abbandonate dai russi, soprattutto nell'area di Kiev, e “i dati – ha proseguito la Bachelet nella sua intervista al Guardian - continueranno ad aumentare man mano che saranno disponibili nuove prove ”.
Oltre alle uccisioni individuali di civili perpetrate da singoli militari russi, sono sotto gli occhi di tutti le devastazioni dovute all’uso, da parte della Russia, di armi esplosive con effetti ad ampio raggio in aree popolate, come i bombardamenti dell’artiglieria pesante, compresi i sistemi di razzi a lancio multiplo, e gli attacchi missilistici e aerei, che colpiscono in modo indiscriminato la popolazione civile.
L'inchiesta delle Nazioni Unite, pur non costituendo un'indagine giudiziaria volta al perseguimento delle responsabilità di singoli militari, ha uno scopo conoscitivo importante e gli elementi di prova raccolti dai funzionari dell'ONU potranno certamente essere presentati in un eventuale processo internazionale a carico degli autori dei crimini, non escluso lo stesso Putin.

8 giugno 2022