Nicola Oddati, membro della direzione nazionale del Pd, responsabile Agorà Democratiche, commissario del Pd di Taranto e già braccio destro dell’ex segretario Nicola Zingaretti, è ritenuto il “promotore di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla turbativa d’asta, alla rivelazione di segreto d’ufficio e al traffico di influenze” nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo e dai Pubblici ministeri (Pm) Stefano Capuano e Immacolata Sica inerente la spartizione degli appalti per la riqualificazione del Rione Terra e la realizzazione di un parcheggio nella ex cava Regia di Pozzuoli.

Insieme a Oddati risultano indagate a vario titolo altre 11 persone fra cui il sindaco Pd di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, e l’imprenditore puteolano Salvatore Musella accusati di far parte della medesima associazione a delinquere.

A fine aprile la Guardia di Finanza e la Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito una serie di perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli indagati nel comune flegreo e in altre città, anche fuori dalla Campania, tra le quali Taranto, Reggio Calabria e Saronno, e hanno proceduto al sequestro di documenti e attrezzature informatiche il cui contenuto è ora al vaglio degli inquirenti.

Tra i nomi degli indagati infatti figurano anche quelli dell’ex segretario del Pd di Taranto, Luciano Santoro, e del segretario del Pd di Reggio Calabria Sebastiano Romeo, ex capogruppo del consiglio regionale calabrese.

Secondo l’accusa, Musella, titolare della Cytec, impresa che lavora su tutto il territorio nazionale, conosceva molto bene Oddati e si sarebbe rivolto a lui per ottenere informazioni riservate sui bandi per gli appalti.

Agli atti dell'inchiesta, avviata nella primavera scorsa, ci sono anche una serie di intercettazioni e prove fotografiche dalle quali risulterebbe che il sindaco di Pozzuoli, tramite un dipendente comunale, abbia cucito appalti su misura per Musella in cambio di assunzioni, denaro ed altre utilità.