Rubrica Contributi
Le origini di Casapound Italia e chi si nasconde dietro i “fascisti del terzo millennio”

di Francesco - Fano (Pesaro Urbino)
La storia di Casapound Italia è lunga e affonda le sue radici all’inizio degli anni '90 con la fondazione dell’organizzazione politica Meridiano Zero ad opera di Rainaldo Graziani, figlio di Clemente, ex leader e fondatore del Movimento Politico Ordine Nuovo. Questa organizzazione radunando attorno a sé fuoriusciti dal MSI, ex dirigenti di Terza Posizione, ex terroristi dei NAR e gruppi di Naziskin ha cercato di mettere insieme mondi di estrema destra definiti "non conformi" che cercavano di riorganizzarsi per affrontare una realtà politica nazionale e internazionale post guerra fredda. Sarà proprio Meridiano Zero ad annoverare tra i suoi militanti Gianluca Iannone futuro presidente e fondatore di Casapound.
Finita l’esperienza di Meridiano Zero molti camerati, tra cui lo stesso Iannone, entrano nel MSI-Fiamma Tricolore fondata da Pino Rauti creando una propria corrente interna che porterà prima a una scissione e poi nel 2003 a una occupazione a Roma del fabbricato di Via Napoleone III per dare vita all’organizzazione Casapound Italia. Nel biennio 2006-2007 l’intera organizzazione giovanile di Fiamma Tricolore denominata Blocco Studentesco fuoriesce dal partito di Rauti per convogliare all’interno di Casapound come sua organizzazione giovanile e studentesca.

 

Differenze con altri movimenti neofascisti
Casapound e i suoi militanti presentano delle differenze ideologiche marcate rispetto a movimenti analoghi. Infatti mentre Forza Nuova e altri movimenti di estrema destra fanno riferimento al fascismo degli anni '30 e al cattolicesimo più cupo, le tartarughe frecciate si richiamano direttamente all’esperienza politica della Repubblica Sociale Italiana e al movimento dei “Fasci di combattimento” del 1919. Propongono una società gerarchica fondata sull’ordine e la subordinazione evidenziando il concetto hegeliano di “Stato etico” per un ritorno dell’Italia a superpotenza mondiale con aspirazioni coloniali e mire imperialiste come nella più becera tradizione mussoliniana. I riferimenti culturali dei “fascisti del terzo millennio” vengono raccolti in quello che viene definito un vero e proprio Pantheon ideologico costituito da “88 numi tutelari” che vanno da Mussolini ai gerarchi fascisti come Rodolfo Graziani e Italo Balbo, dai collaborazionisti delle Waffen SS come il francese Henry Josher Fenet e il belga Leon Degrelle (difensore del bunker di Hilter a Berlino al quale si deve la simbologia della croce celtica) ai personaggi storici della Roma imperiale come Giulio Cesare, Augusto o Marco Aurelio, dai letterati del calibro di Marinetti, D’Annunzio e Ezra Pound (da cui prende il nome l’organizzazione) a Corridoni, dal filosofo Friedrich Nietzsche ai cosiddetti i “teorici dell’eversione nera” del secondo '900 come Julius Evola, Clemente Graziani, Massimo Morsello e Gabriele Adinolfi. Quest’ultimo divenuto negli ultimi anni un vero e proprio ideologo dell’organizzazione e una delle firme più autorevoli de “Il Primato Nazionale”, organo di stampa ufficiale di Casapound, diretto e presieduto dal neofascista dischiarato Adriano Scianca. È necessario sottolineare come anche la numerazione non sia scelta a caso ma abbia un vero e proprio significato ideologico e politico. Infatti il numero 88 è una cifra ricorrente nel mondo neonazista internazionale che simboleggia l’ottava lettera dell’alfabeto e cioè l’H. L’88 significa quindi una duplice H e cioè “Heil Hitler”. Tale dietrologia costituirebbe una delle modalità attraverso il quale aggirare le norme che in molti paesi del mondo vietano l’apologia fascista e nazista.

 

Attività economiche
Casapound non è soltanto un movimento neofascista ma anche uno strumento che garantisce attività redditizie ai suoi capi. L’organizzazione può contare infatti sulla catena di abbigliamento Pivert con più di venti punti vendita in tutto il paese di merchandising di propaganda fascista costituito da magliette, felpe, cappellini, borse, giubbotti con colori e simboli diretti o allusivi del ventennio. A tal proposito ricordiamo che l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini si fece immortalare da telecamere e fotografi mentre assisteva, nel maggio 2018, alla finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma con addosso un giubbotto proprio della marca Pivert. Molti analisti antifascisti videro in quella subdola e spregiudicata mossa la volontà di Salvini di stringere legami elettorali sempre più forti con l’estremismo di destra romano e nazionale. Casapound possiede inoltre una casa editrice denominata “Altoforte” (controllata da Sca 2080 società con più di 200.000 euro di fatturato annuo). Il socio principale di questa casa editrice, e titolare della Pivert, è la Minerva Holding azienda della famiglia di Francesco Polacchi dirigente di Casapound e uno dei principali protagonisti delle manifestazioni più violente e squadriste avvenute a livello nazionale negli ultimi anni. Tra queste ricordiamo l’irruzione nel municipio di Milano durante un Consiglio comunale nel giugno del 2017 e l’aggressione con caschi e bastoni al movimento studentesco che a Roma protestava contro la riforma scolastica del ministro Gelmini nell’ottobre del 2008.

 

Blocco Studentesco
Blocco Studentesco rappresenta l’organizzazione giovanile e studentesca di Casapound. Nacque ufficialmente nel 2006 all’interno del MSI-Fiamma Tricolore ma non si integrò mai neel partito di Romagnoli e Rauti uscendone nel 2007 per consacrarsi definitivamente come braccio operativo di Gianluca Iannone e soci. Il simbolo di Blocco Studentesco è identico e rappresenta un chiaro riferimento storico al movimento fascista inglese degli anni '30 denominato “British Union Fascists” fondato dal filonazista inglese Oswald Monsley. La sua principale funzione è quella del reclutamento di giovani da addestrare, indottrinare e inquadrare politicamente attraverso un’opera massiccia di propaganda e militanza. Negli anni il Blocco Studentesco ha riscontrato discreti successi durante le elezioni studentesche in tutta Italia. Le vittorie però hanno durato poco e non sono state mai confermate nel corso del tempo a causa sia della rilevazione della loro vera natura borghese e reazionaria, sia all’opera di antifascismo militante messo in piedi dai collettivi studenteschi all’interno degli istituti superiori e delle università.

 

Associazionismo
Una delle strategie che distingue Casapound dalle altre formazioni neofasciste italiane sta nella penetrazione del tessuto sociale attraverso l’associazionismo. Il fine ultimo di questa attività sta nell’ottenere legittimazione pubblica, prendere la parola, intervenire, attrarre gli organi d’informazione e testare la tenuta della pregiudiziale antifascista all’interno del mondo del volontariato e delle associazioni sportive e culturali nazionali. Tutto questo viene reso possibile attraverso la fondazioni di numerosi club, associazioni, laboratori, riviste accademiche e culturali. Ci sono circoli sportivi per escursioni e speleologia, il “Circuito di combattenti di Casapound” per le arti marziali, i “Diavoli di mare” gruppo per le immersioni, “Gruppo Istinto rapace” per il paracadutismo sportivo ed escursioni. L’idea che Casapound vuole affermare è quella di coinvolgere la militanza politica in tutte le sfere e gli aspetti sociali, facendosi così “interpreti” dei bisogni dei ceti popolari indirizzando malcontento e malessere sociale del ceto medio verso gli strati sociali più poveri e disagiati alimentando razzismo e discriminazioni sociali, culturali, sessuali e religiose.

 

Procedimenti penali
Nell'ultima relazione pubblicata dal Viminale risulta che dal 2011 al 2016 ci sono stati 20 arresti (uno ogni tre mesi) e 359 denunce (circa una ogni 5 giorni) per membri di Casapound, tra cui molte per violenze. Da allora non sono stati pubblicati altri dati ufficiali, ma tra il 2013 e il 2018 l’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre ha recensito 66 aggressioni in tutto il paese. L’episodio più grave è avvenuto a Bari il 21 settembre 2018 nei confronti di un gruppo di manifestanti antifascisti dopo un corteo organizzato per contestare la visita dell'allora ministro dell'Interno Salvini. Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Bari ha rinviato a giudizio 18 militanti pugliesi di Casapound per i reati di riorganizzazione del disciolto partito fascista e lesioni personali aggravate. Secondo gli inquirenti infatti in quella aggressione “è stata usata la violenza come strumento di lotta politica, che è tipica dello squadrismo, storicamente manifestazione del partito fascista”. La sede di Bari di Casapound è stata posta sotto sequestro in quanto ritenuta il luogo in cui i neofascisti avrebbero raccolto armi e radunato uomini, provenienti da tutta la Puglia, in attesa del passaggio dei manifestanti antifascisti da aggredire fisicamente. Nelle successive indagini della Digos, nella sede barese furono poi rivenuti "oggetti chiaramente riconducibili alla ideologia fascista", come bandiere nere con fascio littorio e un busto di Benito Mussolini.

 

I doveri marxisti-leninisti contro i neofascismi e i neonazismi
Come più volte affermato dal PMLI e dalla storia, l’estinzione definitiva del fascismo avverrà con il socialismo e la piena emancipazione del proletariato. Ciò non toglie però la necessità, da parte dei marxisti-leninisti, di svolgere una lotta antifascista capillare ed estesa in ogni strada, quartiere e città del nostro Paese. Il primo passo per avviare tale lotta è quella di chiedere lo scioglimento immediato di tutte le forze neofasciste e neonaziste come Casapound e Forza Nuova come prevedono le leggi vigenti, vietare le manifestazioni neofasciste e la chiusura immediata di tutte le sedi con conseguente pignoramento dei beni. Il secondo passo è quello di far comprendere alle masse che l’antifascismo non può e non dev’essere apparente, parolaio, borghese e inconcludente come vorrebbe il PD. Ma un’attività militante che sia il frutto di un’analisi politica chiara della lotta di classe e delle cause dirette e indirette, che portano la borghesia a utilizzare il neofascismo come strumento di repressione delle lotte condotte dal proletariato e dalle masse popolari.
 

15 giugno 2022