Le conclusioni di Scuderi alla Commemorazione di Mao del 22 settembre 1996
Lottiamo per l’Italia unita, rossa e socialista. Ai giovani membri del PMLI affidiamo la continuità del Partito

 
Pubblichiamo qui di seguito l’intervento conclusivo del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, all’entusiasmante dibattito che si è svolto in occasione della Commemorazione di Mao promossa dal Comitato centrale del PMLI al Palazzo dei Congressi di Firenze il 22 settembre 1996.
Poiché si è preferito dare un maggior spazio agli interventi nell’ambito del tempo a disposizione, il compagno Scuderi ha rinunciato alla replica, riservandosi solo di rivolgere un saluto e un ringraziamento ai partecipanti.
 
Sono le 12:30, dobbiamo chiudere. Cosa mi rimane da dirvi?
Nient’altro che un grazie. Un profondo ringraziamento.
Oggi abbiamo dato una risposta fulminante all’imperialismo mondiale, all’imperialismo italiano e al secessionismo. Oggi abbiamo dimostrato all’Italia intera e al mondo intero che i rossi sono ancora rossi, sono ancora vivi ed hanno un’avvenire.
Vi ringrazio. Ringrazio i compagni anziani che hanno preso la parola e che ci hanno portato qui delle testimonianze vive, delle esperienze vive. Hanno dato dei contributi importanti per quanto riguarda la denuncia del revisionismo, del neorevisionismo e del trotzkismo. Questi compagni sono ancora in piedi, sono ancora rossi e sono ancora proiettati verso l’avvenire. Così come Mao alla “tenera età” di 72 anni si lanciava ancora una volta nella rivoluzione, attraverso la Grande rivoluzione culturale proletaria in Cina, dimostrando al mondo intero che non esiste un’età per essere rossi. Si può essere rossi a qualsiasi età. Ho visto, fra di noi, in un seggiolino, un bambinello vestito di rosso, e abbiamo visto degli anziani con la camicia rossa o senza la camicia rossa che ci hanno detto siamo ancora rossi e siamo pronti a batterci sugli spalti per difendere la classe operaia, le masse lavoratrici, per lottare per l’Italia unita, rossa e socialista.
La vostra presenza, la vostra presenza attiva, i vostri interventi hanno dimostrato che per il proletariato e per le masse popolari c’è ancora un avvenire. Che l’avvenire è ancora del socialismo. Non bisogna mai perdere la fiducia nelle masse. Ricordatevi le cinque fiducie, come dobbiamo ricordarci dei cinque Maestri che, come è stato detto, sono legati l’uno all’altro come le dita di una mano. Le cinque fiducie sono molto importanti: fiducia verso i Maestri, fiducia verso il socialismo, fiducia verso le masse, fiducia verso il Partito, fiducia verso noi stessi. Questa fiducia è basata sui fatti, perché la storia ha dimostrato che le masse sono quelle che la costruiscono; è basata sui fatti, come hanno dimostrato gli interventi anche dei compagni giovani e giovanissimi, sia compagne sia compagni.
Il nostro Partito ha un avvenire, la nostra classe operaia ha un avvenire, lo testimonia la presenza qui di compagni anziani e di compagni giovani. Non sono solo dei testimoni, ma anche dei combattenti. Li abbiamo ascoltati con le nostre orecchie e li abbiamo visti con i nostri occhi. Domani, ritornando nelle vostre sedi, potrete raccontarlo a tutti, raccontatelo fin da adesso, se potete.
Il PMLI è nato da giovani e giovanissimi alcuni dei quali, anzi la maggioranza dei quali, è ancora qui alla presidenza e non solo alla presidenza, e continua ad essere un Partito di giovani, quindi è un Partito che ha un avvenire e gli anziani hanno lo stesso spirito e la stessa combattività dei giovani. Ai giovani compagni noi affidiamo la responsabilità maggiore, noi siamo arrivati fino a qui e vogliamo andare ancora avanti per altri, altri, altri decenni, ma a loro che hanno davanti a sé un percorso ancora più lungo noi già fin da adesso affidiamo la continuità del nostro Partito.
A chi vuole veramente il socialismo diciamo: non lasciate solo il nostro Partito. Non state con un piede di qua e un piede di là. Chi ha già conosciuto il nostro Partito si misuri col nostro Partito, si apra verso il nostro Partito, dialoghi col nostro Partito. Noi che abbiamo un immenso amore e un’immensa fiducia verso le masse siamo aperti, apertissimi verso gli elettori di tutti i partiti perché nessuno, se non è un sasso, ha una testa ferma, perché le contraddizioni vivono nella società, nella natura, come all’interno del Partito così nella società. Tutto può cambiare. Da una cosa negativa può uscire una cosa buona, da una posizione sbagliata può uscire una posizione corretta, avanzata e progressiva. Noi siamo aperti, ma siate aperti anche voi.
A nome dell’Ufficio politico, a nome del Comitato centrale vi ringrazio tutti, e soprattutto ringrazio, oltre i militanti, i simpatizzanti del Partito e gli amici del Partito che ci sono vicini, ci aiutano e sono sempre sugli spalti al nostro fianco. Ringrazio il compagno tunisino che è intervenuto, noi siamo solidali con il suo popolo, siamo solidali con i popoli arabi, siamo solidali con tutti i popoli del mondo. Non abbiamo confini, non abbiamo frontiere: unico il proletariato, unica la lotta. Quindi tutti insieme lottiamo per un’Italia unita, rossa e socialista. Auguri. (applausi)

22 giugno 2022