Intervento dell’Incaricato del PMLI nei rapporti con i partiti, sindacati e movimenti della sinistra di opposizione e di classe alla conferenza stampa di presentazione alla Camera del Coordinamento di Unità Popolare
Erne Guidi: “Apriamo un grande dibattito rivoluzionario sul futuro dell'Italia e per un'alternativa di società”

 
Buongiorno a tutte e tutti.
Il Partito marxista-leninista italiano ha da subito appoggiato propositi e idee lanciati dalla Confederazione delle sinistre italiane, a cui oggi va un profondo ringraziamento, a partire da Marco Morosini. Il PMLI ha spinto e dato tutto il suo apporto politico, ideologico e organizzativo affinché si costituisse questo Coordinamento di Unità popolare, conscio che in questo preciso momento politico e della storia del nostro Paese non c’è altra strada che quella del Fronte unito e popolare, dell’unità d’azione.
Da tempo lo avevamo proposto ai partiti con la bandiera rossa e la falce e martello come ci indicava il nostro dna comunista generale e marxista-leninista in particolare. Ma il nostro appello, tranne alcune, seppur pregevoli, eccezioni è caduto nel vuoto.
Lavorando correttamente su ciò che ci unisce e accantonando ciò che attualmente ci divide e valorizzando tutti gli aspetti e i valori positivi delle nostre diversità siamo giunti fino a qui a presentare a livello nazionale questo progetto. Un progetto ambizioso e coraggioso che per prima cosa si differenzia da tutti gli altri, già presentati o in via di presentazione, all’insegna esclusivamente e in funzione del mero cartello elettorale.
La questione elettorale non può essere oggi il nostro alfa e omega. Tanto più che alle ultime elezioni amministrative, ai ballottaggi il 57,8% ha disertato le urne. Due settimane prima nelle stesse città gli astenuti erano stati il 45,9%. Tutti i nuovi sindaci eletti al primo o al secondo turno hanno ottenuto in media il consenso di appena un terzo dell’elettorato. Ci sarà un motivo perché l’astensionismo continua a crescere soprattutto nelle grandi città, nelle periferie urbane dove regnano incontrastate la disoccupazione, la povertà, il sovraffollamento abitativo, l’abbandono scolastico, la mancanza di servizi sociali, sanitari e culturali, l’emarginazione sociale, il degrado ambientale. Al di là del fatto che singolarmente ogni partito o organizzazione è libero di presentare o meno proprie liste elettorali o fare alleanze con chi vuole è evidente che oggi dobbiamo ripartire da altro per cercare di capire, calarci come un sol uomo o sol donna e dare una risposta credibile, realmente di opposizione e di classe, ai bisogni dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, delle masse popolari.
E questa risposta è unità d’azione. Privilegiare ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide. Fare quanta più strada possibile insieme condividendo valori e principi comuni, come l’anticapitalismo, l’antimperialismo, l’antifascismo, l’antirazzismo. Un’unità d’azione che deve riguardare il sindacato, dall’opposizione CGIL al sindacalismo di base, anch’esso diviso e frastagliato, l’associazionismo, i movimenti. UP si propone di fare da calamita rossa, partendo dai lavoratori e dalle masse popolari sfruttate e oppresse, passando dall’ecologismo e dalla sovranità e democrazia popolari. Praticando la protesta. A partire da quella contro il governo Draghi, contro le politiche neoliberiste, affamatrici e antipopolari, contro il capitalismo e rilanciando la proposta. Nell’immediato con le rivendicazioni salariali, reclamare una legge contro le morti sul lavoro, siamo arrivati a dati allucinanti, le delocalizzazioni, per nazionalizzazioni vere e proprie fino all’esproprio.
La vicenda della GKN, che ha spaccato il Paese, ha dimostrato che niente è impossibile, e riproposto all’ordine del giorno la democrazia diretta con tutto il potere all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. Una cosa che fino al 9 luglio dell’anno scorso sembrava fantascienza.
Il Coordinamento ha tra le sue ambizioni quello di aprire una grande discussione rivoluzionaria sul futuro dell’Italia e sull’alternativa di società. Perché siamo tutti convinti che non possiamo più agire, operare e vivere nella camicia di forza del capitalismo. Dateci forza, venite a sedervi al nostro tavolo e in maniera franca e senza pregiudizi, da pari a pari, discutiamo quale società proponiamo alle nuove generazioni. Per noi del PMLI naturalmente questa società è il socialismo con il proletariato al potere.
Grazie.


6 luglio 2022