In provincia di Cosenza prevale Giovanni Politano (LeU), sostenuto dai fascisti di Fdi e da pezzi del Pd
Trionfa l'astensionismo al ballottaggio per le elezioni comunali a Paola
Il 53% degli aventi diritto nega il consenso al nuovo sindaco Politano

Dal corrispondente della Calabria
Per la prima volta nella storia delle elezioni amministrative del Comune di Paola (Cosenza) la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto si è astenuta, passando dalla maggioranza relativa del primo turno, il 37,8% (in aumento del 7,7% rispetto al primo turno delle comunali del 2017) al 53%, con un balzo in avanti del 15,2% rispetto al primo turno e di 10 punti rispetto al ballottaggio del 2017 in cui si astenne il 43% del corpo elettorale.
La diserzione dalle urne sale al 51,2% dal 36% del primo turno, a cui si aggiungono le schede nulle e bianche. Dei 7.169 votanti (il 49,2% degli aventi diritto al voto) ben 281 elettori hanno annullato la scheda e 74 l'hanno lasciata in bianco, dato che porta l'astensione complessiva appunto al 53%.
Un risultato storico che delegittima completamente l'amministrazione e il consiglio comunale uscenti, le liste e i candidati e in particolare i due contendenti alla carica di sindaco arrivati al ballottaggio e le loro liste e candidati.
Un risultato straordinario. Com'è noto la partecipazione alla comunali è sempre superiore a quella delle regionali ed europee ma inferiore alle politiche, vista la capillare presenza sul territorio dei candidati, le promesse elettorali, i voti pagati, i buoni benzina e tutto il letame usato dalle immonde forze politiche borghesi di destra e di "sinistra" per portare alle urne l'elettorato per legittimare le screditate, irriformabili e filomafiose istituzioni del regime capitalista neofascista al servizio della borghesia e della 'ndrangheta.
Se si considera poi che le due coalizioni arrivate al ballottaggio nulla hanno a che fare neanche con la "sinistra" borghese, parliamo di due destre trasversali, trasformiste, corrotte e mafiose, si può intuire che la gran parte dell'astensionismo è soprattutto di sinistra.
Bocciato il sindaco uscente Roberto Perrotta del Psi e quello che ne rimaneva della sua "Coalizione di salute pubblica" composta da un coacervo di forze che andavano dai falsi comunisti fino ai veri fascisti, che rappresentò al ballottaggio del 2017 appena il 29,9% del corpo elettorale (il 53% dei votanti), che hanno visto questo bandito amministrare Paola per la terza volta, quando probabilmente, se si legge la controversa sentenza del Tribunale di Paola in merito, che pure lo ha lasciato in sella, non avrebbe potuto neanche candidarsi poiché Perrotta, già sindaco (sempre di minoranza) dal 2003 al 2012 fu responsabile di un dissesto di ben 27 milioni di euro, alla luce della Legge Severino più che sufficienti per renderlo ineleggibile per 10 anni (si vedano gli appositi articoli de "Il Bolscevico"). Perrotta (e quei pochi scagnozzi a lui rimasti fedeli) non è arrivato neanche al ballottaggio, scavalcato sia pure per un soffio dal suo parente ed ex sodale, consigliere comunale uscente ex Psi oggi esponente di Leu, Giovanni Politano, sostenuto dai fascisti di Fdi e da pezzi del Pd, arrivato secondo dietro Emira Ciodaro espressione del "centro-destra" e segmenti del Pd (vedi "Il Bolscevico" n. 24/2022).
I due candidati a sindaco, separati da appena 272 voti, si sono spartiti appena 6.814 consensi, pari appunto al 47% effettivo degli aventi diritto al voto.
A sorpresa è Politano a scavalcare la Ciodaro e ribaltare il risultato del ballottaggio, raccattando appena 3.543 voti, il 52% dei votanti ma solo il 24,4% del corpo elettorale, bocciato quindi dal 76,6% degli aventi diritto, ben 7 punti in più dello stesso Perrotta, rispetto al quale infatti raccoglie 1.097 voti in meno, avanzando rispetto al primo turno dai 2.323 voti, il 16,1% del corpo elettorale, il 25,7% dei votanti appunto al 24,4% effettivo, che sembra il 52% senza contare gli astenuti, ma non lo è.
Lo spieghiamo ai provocatori fascisti e filomafiosi che festeggiando la "vittoria" di questo pupazzo a sindaco hanno postato sui social tipo: "Noi siamo noi, voi non siete un ….." (il candidato al consiglio Giorgio Branca), "la storia la scrivono i vincitori, gli altri al massimo possono leggerla", scritta dall'ex vicesindaco della giunta di destra di Ferrari dal 2012 al 2017 il medico oculista di "Grande Sud", Francesco Sbano (figlio di Lucio Sbano) con tanto di foto abbracciato al fascista, massone e mafioso assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso (detto Orsomarcio) di FdI, rivale di Wanda Ferro, che mette le mani su Paola, come già sulle Terme Luigiane di Acquappesa, lavorando per la scalata al parlamento.
Se Sbano conta i voti, scrive la storia da "vincitore" e cura i suoi pazienti con analisi matematiche e politiche fuori dalla realtà come questa, poveri paolani e poveri i suoi pazienti.
Peraltro la storia l'hanno fatta i partigiani, a Piazzale Loreto c'è finito Mussolini e fuori dalla Costituzione si trova il partito fascista, mafioso (in Calabria è chiamato "Fratelli di 'ndrangheta") omotransfobico, antimigranti e guerrafondaio della Meloni, che com'è noto lavora per mettere fuorilegge il PMLI.
Oltre a FdI, mascherata in alcune liste civiche e a Grande Sud degli Sbano (Maria Pia Serranò moglie di Lucio Sbano e madre di Francesco è la più votata al consiglio comunale, quando ha sostenuto pur eletta con Ferrari nel 2017, lo stesso Perrotta in consiglio, fino a diventare Presidente del consiglio comunale con tanto di guerra legale con il dimissionario Graziano di Natale del Pd, passato all'opposizione a ottobre perché non eletto alla Regione!) e appunto con "La migliore Calabria" un pezzo del Pd legato a Di Natale, vecchio rottame trasformista genero di Mario Pirillo, che per ordine della "cupola" cosentina (Adamo, i Gentile e compagnia bella) ha rotto il tavolo del "centro-sinistra" e della probabile candidatura, data per vincente, di Tonino Cassano, l'oscuro membro della GdF, ex vicesindaco per pochi mesi con lo stesso Perrotta, con il quale ha rotto per "cose gravissime" peraltro mai dichiarate pubblicamente, che era considerato meno manovrabile rispetto alla Ciodaro e Politano per la gestione della pappatoia dei fondi del PNRR anche a Paola.
Con Politano anche l'uomo dei Morrone, i boss delle cliniche private cosentine, ex fedelissimo di Ferrari e di Fi, oggi con la Meloni, Antonio "Totonno" Lo Gatto, quindi la famiglia più corrotta, impresentabile e massonica di Paola se non dell'intera Calabria: gli Sganga. A cominciare dal capitalista Giorgio Sganga, baby pensionato della scuola media, sedicente "accademico cattedratico", commercialista, revisore dei conti, massone, diventato ricco e potente facendosi chiamare "compagno", proviene dal PCI revisionista, il figlio Pierpaolo rinviato a giudizio e poi assolto per il crack del Siena Calcio insieme all'amico avvocato membro di Fdi Mario Lattari, fu il tesoriere dell'Udeur di Mastella e vicino ai palazzinari e speculatori della famiglia Mezzaroma e in particolare Massimo Mezzaroma che per il crack del Siena di cui era proprietario è stato condannato a tre anni per omesso versamento dell'Iva e bancarotta.
Celebre il sodalizio in odor di mafia tra Giorgio Sganga e il commercialista Ferdinando Caldiero all'ombra del boss Franco Muto di Cetraro o tra Pierpaolo Sganga e l'avvocato massone di Paola Damiano Calabretta.
E ancora in quota Leu o quello che ne rimane il "solito" Vincenzo Fedele, figlio del massone Franco Fedele (vecchio arnese ex Dc soprannominato all'epoca l'assessore del 10% per le mazzette che si prendeva al comune). Vincenzo festeggia ogni 5 anni l'elezione del sindaco (fra l'altro sono due elezioni comunali di seguito che non viene confermato nessun sindaco uscente, estromesso Ferrai nel 2017 dopo un solo mandato ora è la volta di Perrotta) anche se non gli viene mai dato niente, ma la sua "storica" amicizia con il clerico-trasformista e in odore di Opus Dei ministro della Salute, Roberto Speranza, suo compagnuccio di università alla Luiss di Confindustria a Roma lo fa sempre ben sperare.
Questa volta all'arrivo al ballottaggio di Politano al posto di Perrotta pare abbia festeggiato lavandosi i piedi con lo champagne a casa di Livio Sganga, farmacista, figlio del fratello di Giorgio Sganga, Franco, massone pure lui, altro borghese rampollo della famiglia che insieme alla giovane figlia di Giorgio, Alessandra Sganga, potrebbe entrare in giunta.
Quindi Luca Mannarino ex capo di Fincalabra, i fascisti della famiglia Marzullo e tanti altri nemici del popolo.
Insomma il nuovo sindaco di Paola, se possibile, è peggio di quello uscente ed è solo un uomo di paglia nelle mani dei poteri più putridi, eversivi e schifosi del potere borghese paolano, tant'è vero che è in assoluto il sindaco meno votato da quando esiste l'elezione diretta, un tempo i suoi voti servivano forse per arrivare al ballottaggio e comunque per perdere. Il declino delle filomafiose, irriformabili istituzioni borghesi locali e nazionali appare irreversibile.
Battuta Emira Ciodaro, vedova di Sergio Stancato, con la quale pure si era apparentato al ballottaggio lo scornato vendicativo sindaco uscente Perrotta, che però riesce a portargli appena 782 voti degli oltri 2mila che ha raccolto al primo turno. Ciodaro, dai 2.489 voti del primo turno, il 17,2% del corpo elettorale, il 27,5% dei votanti al primo turno, arriva a 3.271 consensi, il 48% dei votanti, appena il 22,5% degli aventi diritto, dietro Politano per soli 272 voti, appena l'1,9% del corpo elettorale, il 4% dei votanti.
Ora, dato l'enorme aumento dell'astensione e l'apparentamento di Perrotta (ormai in caduta libera, tutto quello che tocca muore) come ha fatto Politano a ribaltare il risultato del primo turno e raccattare ben 1.220 voti in più del primo turno?
Semplice, come 5 anni fa al ballottaggio sono stati determinanti alcuni elettori che hanno votato i candidati di sinistra Andrea Signorelli della RbC e RP e del megalomane, narcisista, machista Paolo Alampi di DeMa e M5S e non sono voti "liberi" in gran parte, ma quelli dei soliti noti provocatori di “sinistra” alla Giampaolo Provenzano o come gli avvocati Marta Perrotta e Edoardo Stefano e altri ancora, che puntano sempre su un cavallo di battaglia perdente al primo turno, tanto che non vengono mai eletti né loro e spesso nemmeno i loro candidati a sindaco, come Alampi, ma poi riescono a far convergere i voti sul "meno peggio" al secondo turno, facendo leva sulla parte più debole politicamente dell'elettorato di sinistra, già bombardato da mille promesse, votando quindi apertamente per la borghesia e per la 'ndrangheta, questa volta con la scusa che comunque "Politano è di Leu" e bla bla bla.
Con l'elezione del pupazzo Politano a sindaco il popolo paolano è passato, persino dopo il bandito Perrotta, dalla padella alla brace.
Occorre creare un ampio fronte unito che usi ogni mezzo per contrastare il sindaco Politano e la sua nascitura giunta borghese, neofascista e filomafiosa e cacciarla via a pedate dal Comune di Paola, usando ogni mezzo, legale e illegale, violento e pacifico (purché si tratti di violenza di massa), che poi è lo stesso trattamento che merita la giunta provinciale di Rosaria Succuro di Fi, la giunta regionale borghese, neofascista e filomafiosa del massomafioso Roberto Occhiuto e il governo del banchiere massone Draghi.
Occorre creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari, dando tutta la forza politica, materiale e intellettuale, al PMLI per abbattere la seconda repubblica capitalista e neofascista, per tirare l'Italia fuori dalla Ue imperialista e dalla Nato e perché i comuni, le province e le regioni siano al servizio del popolo e dal popolo governate, cosa possibile solo con il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato sulla Via dell'Ottobre, che poi è la madre di tutte le questioni e la chiave di volta per distruggere per sempre il capitalismo e tutte le sue infinite "delizie".
Di seguito gli eletti al nuovo consiglio comunale, espressione di un premio di maggioranza antidemocratico e delegittimato:
Maggioranza
Insieme
Stefania Mirafiori
 
Insieme
Alessio Samà
 
Grande Paola
Maria Pia Serranò
 
Grande Paola
Francesco Vigilante
 
Orizzonte Paola
Sandra Serpa
 
Orizzonte Paola
Mattia Marzullo
 
Orizzonte Paola
Marilena Focetola
 
Migliore Calabria
Barbara Sciammarella
 
Migliore Calabria
Marco Minervino
 
Migliore Calabria
Francesca Sbano

 

Minoranza
Coalizione Perrotta
Roberto Perrotta
 
Azione Paola
Marianna Saragò
 
Coalizione Ciodaro
Emira Ciodaro
 
Forza Paola
Alfonso D’arienzo
 
Paola Cuore Azzurro
Josè Grupillo
 
Coalizione Signorelli
Andrea Signorelli

6 luglio 2022