Ai Direttivi della Filctem-CGIL Firenze
I lavoratori chiedono coerenza alla CGIL nelle battaglie sindacali
Forti interventi di un delegato mugellano contro la politica concertativa dei vertici confederali

Si sono svolte due riunioni del Direttivo/Assemblea Generale della Filctem CGIL di Firenze, una il 10 giugno e l'altra il 5 luglio.
La prima presso la Casa del Popolo di San Casciano Val di Pesa (Firenze), aperta dal Segretario provinciale Filctem e incentrata principalmente su tre temi: prosecuzione della guerra in Ucraina, manifestazione sindacale del 18 giugno e la questione del salario minimo. Sulla guerra ha sostenuto che c'è bisogno di un ruolo decisivo dell'Unione Europea dal punto di vista diplomatico mentre sulla manifestazione del 18 giugno a Roma ha ribadito l'impegno alla partecipazione tenendo conto della piattaforma rivendicativa unitaria (stilata con CISL e UIL) del dicembre scorso. Sul salario minimo ha confermato l'apertura del sindacato alla discussione e al confronto con le controparti: una svolta rispetto alla posizione assunta in un primo momento.
Lo spazio degli interventi delle delegate e dei delegati è stato pressoché monopolizzato dai funzionari del sindacato. L'unico intervento di delegati lavoratori è stato il mio, incentrato su una forte denuncia all'operato del governo Draghi e sulla non adeguata risposta del sindacato. Ho comunque sostenuto l'importanza della riuscita della manifestazione del 18 giugno, vista come un punto di partenza per le rivendicazioni e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori perché le conquiste vere si realizzano nelle piazze e non ai tavoli concertativi con padronato e governo. Passando alla guerra in Ucraina ho sostenuto che l'aggressione della Russia di Putin si combatte con le sanzioni vere alla Russia: per esempio non acquistando più il gas da quel Paese, sanzione che avrebbe la massima efficacia per fare terminare la guerra.
Le conclusioni, di un rappresentante della Segreteria nazionale Filctem, si sono risolte in una riproposizione della linea maggioritaria di destra della CGIL, soprattutto sulla questione del salario minimo, rivendicando quanto già scritto nei vari patti stipulati tra sindacati, governo e padronato. Sulla guerra in Ucraina ha poi espresso un'opinione da mettere all'attenzione: “L'Europa non era preparata a rispondere all'unica sanzione che avrebbe messo in ginocchio la Federazione Russa ovvero il non acquisto del gas russo".
La riunione del 5 luglio si è svolta presso la Casa del Popolo di Impruneta con all'ordine del giorno il rinnovo dei CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro), la situazione politico-sindacale e gli adempimenti da svolgere per l'avvio del Congresso CGIL.
Nella relazione introduttiva il Segretario provinciale Filctem ha affermato che il percorso congressuale, in una situazione di incertezza generale, dovrà essere affrontato nei luoghi di lavoro (nelle assemblee congressuali di base) andando ad ascoltare più che a raccontare (!). Anche perché, ha proseguito, sui temi del salario, della riforma fiscale e del precariato il governo, ad oggi, ha fatto interventi parziali e non risolutivi. Ha poi concluso sulla posizione concertativa della CGIL sul salario minimo: "A livello europeo la discussione sul salario minimo ha un'altra impostazione rispetto alla prima proposta sulla quale eravamo contrari, perché con il rinvio della questione alle legislazioni nazionali esso (il salario minimo) potrà essere affrontato e discusso anche in sede di rinnovo dei CCNL".
In questo frangente sono intervenuto per primo anche per cercare di ravvivare il dibattito, visto l'esito della precedente riunione dove gli interventi dei delegati lavoratori erano stati praticamente assenti. Ho affermato: “con l'avvio del percorso congressuale, vi è la necessità di fare un'ampia riflessione sulla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori colpite duramente dalla politica filo-padronale del governo Draghi e su cosa fare e come rispondere come sindacato. Questo Congresso è secondo me l'occasione per spingere i vertici della CGIL ad abbandonare la politica concertativa con governo e padronato, che ha portato alla situazione attuale, e a smuoversi in difesa dei salari e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e contro il governo Draghi. Ed è per questo che condivido quella parte del documento congressuale presentato da 'Riconquistiamo tutto!' e 'Democrazia e Lavoro' dove, riassumendo, si dice che dobbiamo mobilitarci e costruire occasioni radicali di lotta”.
Le mie parole hanno avuto effetto, così alcuni interventi hanno teso a difendere le ragioni del documento congressuale di maggioranza o a criticare quelle del documento congressuale alternativo non scendendo, purtroppo, molto nello specifico. Altri interventi hanno teso invece a portare alcune critiche al sindacato che riassumo così: 1) incoerenza sull'azione sindacale, ovvero manifestazioni e scioperi che poi non hanno un proseguimento; 2) critica alla dirigenza sindacale nazionale, dalla quale si vorrebbe sentire e agire con più forza; 3) i funzionari del sindacato devono essere più di stimolo e di motivazione nei confronti di delegati e lavoratori.
Nelle conclusioni, tenute da una rappresentante della Segreteria della Camera del Lavoro fiorentina che, nel dichiararsi sostenitrice del documento congressuale della maggioranza, ha affermato che è giusto mandare un messaggio ai padroni ma la priorità è mandare messaggi alla politica. Difendendo così, ancora una volta, la politica concertativa della CGIL.
Credo sia necessario un breve bilancio della mia esperienza in questo mandato nel Direttivo/Assemblea Generale Filctem-Cgil di Firenze. Esperienza che reputo positiva per la possibilità di discussione e confronto con le lavoratrici e i lavoratori; che non si limita al dibattito "istituzionale" ma che si svolge anche prima e dopo le riunioni. Da ciò ho compreso che molte lavoratrici e molti lavoratori, pur non intervenendo in prima persona al dibattito, sono sensibili alle ragioni che di volta in volta porto all'attenzione. Non di meno comprendo anche il periodo difficilissimo che stiamo vivendo e che ha messo a dura prova i lavoratori e le loro famiglie e che, forse, ha influito anche sulla partecipazione alle riunioni sindacali. Partecipazione, specialmente in presenza, che stenta a ripartire. Da parte mia solo una considerazione: sono felice di potermi impegnare per le lavoratrici e i lavoratori perché nostro sarà il futuro.
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!
Andrea, operaio del Mugello (Firenze)

13 luglio 2022