A un anno dall'annuncio dei licenziamenti
In migliaia al presidio davanti ai cancelli della Gkn e sotto la prefettura
Concerto di lotta e presidio di protesta per il lavoro, contro le delocalizzazioni e le provocazioni di QF che minaccia l'intervento del prefetto e della questura per svuotare lo stabilimento

In occasione del primo anniversario di lotta contro i licenziamenti e le delocalizzazioni, il 9 luglio migliaia di manifestanti, lavoratori, operai, solidali, studenti, intere famiglie con mamme e passeggini, sindacalisti, militanti di partito e attivisti di varie associazioni e Collettivi si sono ritrovati davanti ai cancelli dello stabilimento ex GKN di Campi Bisenzio (Firenze) per ribadire che la vertenza, nonostante il cambio di proprietà avvenuto il 23 dicembre scorso col subentro della QF di Borgomeo, è tutt'altro che finita.
Anzi, come hanno spiegato nei loro interventi dal palco alcuni componenti del Collettivo e delegati Rsu ex GKN, a partire dal prossimo lunedì 11 luglio e soprattutto in vista delle prossime battaglie d'autunno occorre rinsaldare le fila, rimettersi pancia a terra e dare nuovo slancio e nuova forza alla “Assemblea permanente dei lavoratori unica garanzia per una vera reindustrializzazione” perché “L’insorgenza in autunno non è una scelta, ma un dovere”.
Fra gli altri, Dario Salvetti delegato Rsu e membro del Collettivo di fabbrica ex Gkn, ha chiarito: "Noi ora siamo concentrati su quello che deve essere e ancora non è, ovvero il ritorno a lavoro con tutti i diritti acquisiti con decenni di mobilitazione. Poi oggi vogliamo ricordare ciò che è stato: l'anno scorso eravamo qualche centinaio a difendere la fabbrica, oggi c'è una comunità che lotta insieme.
Se in Italia ogni volta che c'è stata una dismissione, una chiusura di fabbrica, avessimo avuto un movimento di questo genere oggi forse avremmo un Paese diverso.
Oggi c'è l'urgenza di tenere viva la lotta non c'è più l'emergenza di un licenziamento dietro l'angolo, siamo passati dalla passione dei primi momenti a un grandissimo affetto, a un rapporto con la comunità che è ancora vivo, si è stabilizzato, abbiamo un gruppo di supporto e migliaia di persone che vengono ogni volta che li chiamiamo ".
Nelle conclusioni Salvetti ha aggiunto: "Quello che abbiamo ottenuto in questo anno non è niente di individuale, è collettivo. Dobbiamo prendere atto che è in corso una crisi idrica, ambientale, del balzo dell'inflazione a due cifre, dell'approvvigionamento di materie prime e una crisi del Paese, difficilmente si riuscirà a salvare un singolo posto di lavoro se ognuno guarda solo a sé stesso ".
Al termine del concerto di lotta e di protesta, gli operai hanno rievocato “il corteo da rotonda a rotonda” lungo lo stradone di fronte allo stabilimento che il 9 luglio di un anno fa diede il via alla protesta.
A testimonianza che, nonostante le mille difficoltà, nel corso di questi 12 mesi la lotta degli operai ex GKN è cresciuta e si è rafforzata, si è aperta al territorio ottenendo fin da subito grande solidarietà e sostegno e poi si è allargata ad altre realtà in lotta in varie regioni e provincie d'Italia con l'Insorgiamo-Tour fino ad assumere un valore politico e sindacale nazionale di fondamentale importanza; decisiva per bloccare i licenziamenti non solo in quella fabbrica ma anche per lo sviluppo della lotta sindacale in tutto il Paese.
Essa esprime di fatto un modello avanzato di conduzione delle lotte sindacali
basato sulla democrazia diretta e sull'autofinanziamento attraverso la cassa di resistenza e al momento rappresenta la punta più avanzata del movimento operaio italiano e ovviamente fa paura anche al nuovo padrone Francesco Borgomeo che continua a menare il can per l'aia promettendo fantomatici piani industriali e frotte di misteriosi investitori pronti a finanziare il progetto di reindustrializzazione i cui nomi Borgomeo si rifiuta a tutt'oggi di rivelare nonostante le pressanti richieste da parte della Rsu e del Collettivo dei lavoratori.
Anzi, per tutta risposta, hanno denunciato i delegati del Collettivo e dell'RSU in un comunicato stampa diffuso l'8 luglio: “Negli ultimi due giorni siamo stati convocati dalla Prefettura e Questura su indicazione urgente di QF relativa alla deindustrializzazione del sito, basandosi su una lettera di Stellantis che, tra l’altro, non pone scadenze stringenti. Quello che diciamo lo stiamo ripetendo da mesi: la deindustrializzazione dello stabilimento collegata alla fase di reindustrializzazione è argomento di trattativa tra le parti sociali così come è sempre stato in Gkn. Quindi l’attuale proprietà più che far fretta a Prefettura e Questura, dovrebbe farla agli investitori perché chiariscano le loro posizioni, così da permetterci di fare una trattativa seria sul cronoprogramma di uscita ed entrata dei macchinari. Una questione che ricorderemo con un presidio lunedì prossimo alle 18 in via Cavour a Firenze, sotto le finestre della Prefettura ”.
Una provocazione scattata proprio alla vigilia dell’anniversario del 9 luglio ma che si allunga minacciosa anche sul percorso di convergenza e insorgenza in vista del prossimo “tenetevi liberi in autunno” lanciato dall'Assemblea nazionale del 15 maggio.
Una provocazione rispedita al mittente dalle centinaia di lavoratori e solidali che nel pomeriggio dell'11 luglio hanno assediato la prefettura di Firenze in Via Cavour per sostenere le legittime e reiterate richieste della Rsu, delle organizzazioni sindacali e del Collettivo di fabbrica che si è opposta duramente nel corso dell'incontro prefettizio alla presenza di questura, istituzioni e azienda alla richieste avanzate tramite lettera da Qf e Stellantis di portare via dallo stabilimento diverso materiale e buona parte dei macchinari.
In sostanza, hanno fatto notare i lavoratori durante l'incontro in prefettura: “Non stiamo parlando della richiesta di qualche singolo dettaglio ma di oltre 90 giorni di carico e scarico stimati. Siamo al tentativo di risolvere come un problema di ordine pubblico, con coinvolgimento delle forze dell'ordine, un elemento di trattativa sociale tra le parti ”.
Al termine dell'incontro i lavoratori hanno inscenato anche un piccolo corteo protesta in Piazza Duomo.

13 luglio 2022