Missili su Odessa violando il patto del grano, bombardate Mykolaayv, Kharkiv e altre città, distrutte decine di edifici residenziali e una scuola a Kramatorsk. Quattro lanciarazzi a Kiev
Zelensky: "Mosca non intende applicare l'accordo sul grano"

 
I missili russi continuano a cadere sulle città ucraine provocando nuove stragi di civili. Esplosioni e missili a Mykolaiv, Zaporizhzhia, Kirovograd e nell'oblast di Sumy, due scuole distrutte a Kramatorsk e Kostiantynivka, bombe ancora su Kharkiv dov'è stata colpita l'università, Slovyansk ed al mercato centrale di Bakhmut. Morti e feriti anche a Kropyvntskyi, dove sono esplosi ben 13 missili russi.
A conferma dei metodi nazisti seguiti dalle truppe di Mosca, l'Ong Human Right Wacth (Hrw) ha denunciato torture, detenzioni illegali e sparizioni forzate a cui le truppe russe stanno sottoponendo i civili nelle aree occupate delle regioni di Kherson e Zaporizhia. "Le forze russe hanno trasformato le aree occupate dell'Ucraina meridionale in un abisso di paura e di selvaggia anarchia - ha dichiarato in una nota Yulia Gorbunova di Hrw Ucraina - La tortura, il trattamento disumano, così come la detenzione arbitraria e la reclusione illegale di civili, sono tra i possibili crimini di guerra che abbiamo documentato".
Ma nonostante tutto, la Resistenza ucraina contrasta efficacemente l'avanzata russa nelle regioni di Donetsk e Kherson, come afferma lo stato maggiore delle forze armate ucraine: “Nella regione di Donetsk – riporta l'agenzia Unian - i soldati ucraini hanno frenato tutti i tentativi del nemico di avanzare nelle direzioni di Verkhnokamyanskyi e Ivano-Daryivka. Gli occupanti se ne sono andati". L'esercito ucraino sostiene anche che oltre mille soldati russi siano "circondati tatticamente” vicino alla città di Vyssokopillia. Attacchi russi respinti anche a Bogorodychnoe ed a Bakhmut, e nell'area di Pervomaisky e Maryinka le forze ucraine tentano il contrattacco.
 
Attacco russo al porto di Odessa
Missili russi contro Odessa il giorno dopo la firma dell'accordo per l'esportazione del grano ucraino da tre porti, incluso quello di Odessa. Le forze militari neozariste hanno lanciato 4 missili Kalibr, due dei quali sono stati abbattuti dalla contraerea, mentre altri due hanno colpito proprio l'area di stoccaggio del grano. Eppure, secondo i termini dell'accordo siglato fra Russia e Ucraina con la supervisione dell'ONU e della Turchia, Mosca si è impegnata a non colpire i porti da cui viene esportato. "Ancora una volta hanno mostrato quanto valgono gli accordi con loro", ha scritto il deputato Oleksiy Goncharenko, al quale si è aggiunto immediatamente il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko su Facebook. "Il missile russo è lo sputo di Vladimir Putin in faccia al segretario generale dell'Onu António Guterres e al presidente della Turchia Recep Erdogan, che hanno compiuto enormi sforzi per raggiungere un accordo, e ai quali l'Ucraina è grata (…) la Russia si assumerà la piena responsabilità dell'aggravarsi della crisi alimentare mondiale".
Il capo dell'Ufficio di Zelensky, Andrij Yermak, dopo le bombe sul porto rilancia sanzioni e armamenti: ”Continua il terrore di una carestia. Il mondo deve agire. Le migliori garanzie di sicurezza alimentare sono due: sanzioni efficaci contro la Russia e più armi per l'Ucraina”. Poche ore dopo si è espresso anche Zelensky stesso affermando che: “Se qualcuno nel mondo è ancora in grado di dire che è necessario un qualche tipo di dialogo con la Russia, o un qualche accordo per il cessate il fuoco senza il suo ritiro dal nostro territorio, i missili Kalibr di oggi hanno distrutto la possibilità stessa di tali affermazioni. (…) Mosca non intende applicare l'accordo sul grano”.
Dopo un primo momento nel quale per bocca di Ankara la Russia aveva negato ogni responsabilità nell'attacco, è stata la portavoce del ministro degli esteri russo Maria Zakharova a confermare la matrice neozarista dell'attacco: “I missili Kalibr hanno distrutto le infrastrutture militari nel porto di Odessa, con un attacco di alta precisione.” Ma nonostante questo vergognoso episodio che poteva decretare la fine prematura dell'accordo, il governo ucraino si aspetta che le prime consegne di grano lascino i porti ucraini durante questa settimana, e probabilmente il 27 luglio da Chornomorsk, come indicato dal ministro ucraino delle infrastrutture, Kubralov. Tuttavia Kiev manterrà le sue rotte fluviali e di esportazione del grano utilizzate prima della firma dell'accordo poiché, come ha affermato il ministro delle Politiche agrarie ucraino Nikolay Solsky, “ora dobbiamo avere sempre un'alternativa".
 
Nuovi potenti armamenti a Kiev
Intanto gli Stati Uniti fanno sapere che invieranno altri quattro sistemi missilistici ad alta mobilità, cioè gli Himars, e munizioni in Ucraina in un prossimo pacchetto di assistenza che sarà annunciato ufficialmente entro questa settimana. Il nuovo invio “sarà il sedicesimo” da parte degli Usa dall’agosto 2021. Il capo negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, ha affermato che “Le forze armate ucraine e l’artiglieria a lungo raggio insegneranno la geografia al signor Lavrov”. Serghei Lavrov, ministro degli esteri russo, intervistato da Russia Today in relazione ai nuovi lanciarazzi forniti a Kiev dagli Usa aveva dichiarato che “gli obiettivi militari russi sono cambiati” e non si concentrano più solo sull’est dell’ucraina sul Donbass, ma “riguardano una serie di altri territori perché – ha spiegato nell'ennesimo tentativo di scaricare la responsabilità del conflitto su Kiev – non possiamo permettere che la parte dell’ucraina che sarà controllata da Zelensky o da chi lo sostituirà, abbia armi che sono una minaccia diretta al nostro territorio e al territorio di quelle repubbliche (Lugansk e Donetsk ndr) che si sono dichiarate indipendenti.”
 
Le minacce di Medvedev e di Lavrov
Le minacce degli aggressori neozaristi non finiscono qui. Lo stesso Lavrov, a conferma che l'intenzione di Putin è quella di calpestare la sovranità dell'Ucraina e il suo diritto ad autoderminarsi, al vertice della Lega Araba ha sostanzialmente sostenuto di voler rovesciare il governo Zelensky. “Il popolo russo e quello ucraino - ha detto - continueranno a vivere insieme, aiuteremo sicuramente il popolo ucraino a sbarazzarsi del regime, che è assolutamente antipopolare e anti-storico.”. Gli fa eco il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, ex-presidente e braccio destro di Putin, Dmitri Medvedev, che in un lungo post su Telegram è tornato a paventare "la perdita di quel che rimane della sovranità statale dell'Ucraina e la sua scomparsa dalla mappa mondiale". Inoltre ha tuonato che "la gente comune in Europa avrà un freddo feroce nelle loro case quest'inverno", finendo per rispolverare la sempreverde minaccia nucleare: "la Nato continua, contrariamente a ogni logica e al buon senso, ad avvicinarsi ai confini della Russia, creando una reale minaccia di conflitto mondiale e la morte di una parte significativa dell'umanità.”
 
L'ultimo pacchetto di sanzioni europee
Il Consiglio Ue ha adottato l'ultimo pacchetto di manutenzione e allineamento delle sanzioni contro la Russia che prevede nuove misure mirate ad aumentare la pressione su Mosca. La novità più rilevante è il divieto di acquistare, importare o trasferire, direttamente o indirettamente, l'oro dalla Russia – così come i gioielli -, se è stato prodotto in Russia e da lì esportato verso l'Ue o Paesi terzi. Per il resto le misure si limitano ad ampliare il raggio delle già esistenti e poco più; ma d'altra parte come potrebbero essere più incisive se a promuoverle sono proprio i Paesi che hanno fatto carte false per far riprendere il flusso del gas dalla Russia all'Europa che da solo finanzia la guerra in Ucraina?
 
Continua il rimpallo di responsabilità sullo stop alle trattative
Sul fronte trattative, in una intervista alla televisione RT, all'agenzia Sputnik e all'agenzia di informazione internazionale Rossiya Segodnya del 20 luglio 2022, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov è tornato a parlare dei negoziati. Alla domanda “I nostri colloqui con l'Ucraina sono alterni. Diciamo che è impossibile tenere i colloqui ora, ma subito dopo qualcuno dice che sarebbe bene iniziarli. Ha senso o è solo un rituale diplomatico?”, egli ha risposto sostanzialmente che l'assenza dai tavoli del governo ucraino è opera dell'occidente: «Le prime tornate di colloqui tenutesi in Bielorussia hanno dimostrato che la parte ucraina non voleva discutere seriamente di nulla. (…) Da allora non abbiamo più avuto notizie da loro, ma abbiamo sentito altre persone come il Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca Olaf Scholz, Boris Johnson (anche se non ora per ovvie ragioni), la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e l'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, il Capo Diplomatico Josep Borrell, affermare che l'Ucraina deve "vincere sul campo di battaglia" e non dovrebbe impegnarsi in colloqui, perché ha una posizione debole sul fronte. In primo luogo, devono migliorare la situazione e iniziare a dominare le forze armate russe e le milizie di Donetsk e Lugansk, e solo allora iniziare i colloqui "da una posizione di forza". Non credo che questo approccio sia valido.»
Il presidente Zelensky incalza la Resistenza ucraina e, dopo aver incontrato i vertici militari, ha ribadito che gli attacchi contro le truppe di Mosca devono essere intensificati. Per questo Kiev conta molto sul sempre maggior numero di armi inviate dai Paesi occidentali, in particolare sui già citati missili a lungo raggio come gli Himars statunitensi. Zelensky ha affermato anche ribadito che un cessate il fuoco che permetta alla Russia di mantenere il controllo sui territori ucraini occupati dall'invasione della Russia iniziata in febbraio prolungherà solo la guerra; al contempo liquida le accuse di Mosca a Kiev per il rifiuto di trattare come un "delirio totale" di Vladimir Putin: "Hanno ucciso, distrutto città. Sono coperti di sangue, e questo sangue è impossibile da sciacquare via".
Intanto 150 giorni di aggressione neozarista al popolo ucraino alla sua sovranità sono trascorsi in un turbinio di terrore, stragi, profughi e sangue.
L'imperialismo, sia esso dell'est oppure dell'ovest, è nemico mortale di tutti i popoli del mondo e la guerra in Ucraina ne è l'ultima dimostrazione lampante.

27 luglio 2022