Riflessioni sull’Editoriale “Applichiamo le idee di Mao per costruire un grande, forte e radicato PMLI” di Giovanni Scuderi
Una miniera di aspetti importanti, interessanti e utili al lavoro di Partito

 

di Margherita, della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Il Segretario generale del nostro Partito, compagno Giovanni Scuderi, nell’Editoriale riproposto da Il Bolscevico ultimo scorso “Applichiamo le idee di Mao per costruire un grande, forte e radicato PMLI”, mi ha fatto riflettere molto sul rapporto tra teoria e pratica, fra il sapere e il fare, sull’importanza della formazione e su altri molteplici aspetti che contribuiscono a trasformare il mondo e noi stessi.
In primo luogo, l'importanza della teoria viene sottolineata e approfondita da Scuderi, perché essa come dichiarato da Mao “dipende dalla pratica, si basa sulla pratica e a sua volta serve alla pratica” , è quindi necessario studiare ed imparare abitualmente e continuamente.
Le idee di Mao, afferma il Segretario generale, “Nutriscono l'intelletto come il cibo nutrisce il corpo”; tutti noi abbiamo molto da imparare dal pensiero di Mao e dalla teoria marxista-leninista, che anche quest’ultimo a sua volta studiò assiduamente e con determinazione.
Bisogna applicare nella nostra attività le tre parole che ci ricorda Mao “fare” “duri” “sforzi”, e bisogna anche riconoscere e prendere esempio dall’impegno di tutte le compagne e di tutti i compagni del Partito, dirigenti, militanti e simpatizzanti, favorendo così l’unità del PMLI.
Concordando con il compagno Scuderi possiamo sostenere che un grande problema da risolvere lo ricopre la concezione del mondo, e non a caso è alla base sia della Grande rivoluzione culturale proletaria di Mao e sia nel processo di “trasformare il mondo e noi stessi”.
La critica sollevata nell’Editoriale mette ben in evidenza la grande contraddizione della nostra società tra via capitalista e via socialista, che è elemento di divergenza tra revisionisti e marxisti-leninisti.
Come disse il compagno Scuderi nel discorso per il 45° anniversario della scomparsa di Mao, riferendosi ai due articoli “Le divergenze tra il compagno Togliatti e noi” e “Ancora sulle divergenze tra il compagno Togliatti e noi”, questi articoli: “smantellano punto per punto con ampie argomentazioni tutte le tesi del PCI circa la ‘via parlamentare al socialismo’, le ‘riforme di struttura’, lo Stato, l'economia, l'unità tra rivoluzionari e riformisti, il revisionismo moderno, l'imperialismo, le guerre nucleari, le armi nucleari, la guerra e la pace, la coesistenza pacifica, la Costituzione italiana”.
Ritengo sia importante ribadirlo poiché recentemente è stato ripubblicato su “Il Bolscevico” il Documento dell'Ufficio politico del PMLI “La Costituzione italiana è una Costituzione antiproletaria contro la rivoluzione e il socialismo” ed all'interno della nostra Cellula lo abbiamo studiato approfonditamente, in modo congiunto. Infatti, quest’ultimo documento mette ben in evidenza quanto sia pericoloso e nocivo il revisionismo per le masse, qual è stato il suo prodotto nel nostro Paese, e per questo è necessario criticarlo.
Altri aspetti importanti, interessanti e molto utili ripresi in questo testo sono, per esempio, il ruolo dei simpatizzanti e il loro coinvolgimento attivo, necessario e vantaggioso sia per il radicamento del Partito, sia per l’edificazione del socialismo, e il rapporto con il proletariato e con le masse, imparando a servirle “sinceramente e con tutto il cuore”, applicando la teoria marxista-leninista-pensiero di Mao.
In conclusione, concordando con il Segretario generale Scuderi, possiamo affermare che tutti noi abbiamo da imparare dalle idee di Mao, Marx, Engels, Lenin e Stalin, ma anche dalla loro esperienza rivoluzionaria, applicando queste ultime nella situazione concreta in cui operiamo, poiché “Il marxismo non è un dogma ma una guida per l’azione”.

27 luglio 2022