“Rigenerazione edilizia” o sanatoria di 60mila abusi edilizi in Campania?
La giunta antipopolare De Luca approva il “Piano Casa”
Votano a favore i galoppini regionali di Di Maio e Salvini

Redazione di Napoli
Nella seduta del Consiglio regionale campano del 4 agosto scorso è stata approvata la legge n. 13/2022 recante la titolazione “Disposizioni in materia di semplificazione edilizia, di rigenerazione urbana e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente", legge voluta fortemente dal fedelissimo del presidente Vincenzo De Luca, Luca Cascone. Il testo era stato approvato in Giunta regionale con Delibera n. 314 del 21 giugno 2022 e, dopo un lavoro di discussione e le necessarie verifiche degli emendamenti nella IV Commissione Consiliare Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti, è approdato in Consiglio regionale.
Secondo una nota della Regione, Settore territorio: “si tratta di una legge che rende stabili alcuni effetti della vecchia legge 'Piano Casa' sempre prorogata negli ultimi anni, con la possibilità di realizzare una serie di interventi di recupero e rigenerazione urbana senza incidere su ulteriore consumo di suolo”.
Diversa la posizione dei Comitati ambientalisti in Campania che hanno reagito alla legge regionale annunciando iniziative politiche di piazza e giuridiche, con ricorso presso la Corte costituzionale: “la Commissione urbanistica regionale - protesta Italia Nostra Campania in un comunicato - dopo la farsa delle pubbliche audizioni, rito doveroso che si tramuta ormai in un'inutile cerimonia, ha aggiunto emendamenti solo peggiorativi, come i non meglio identificati 'programmi di rigenerazione'. Verranno infatti introdotti i famigerati 'indici edilizi giusti' che permetterebbero sanatorie più semplici”. “Trattasi di una scelta politica scellerata - ribatte la presidente di Legambiente Campania , Maria Teresa Imparato - tanto che le finte semplificazioni aprono le porte alla speculazione edilizia e la realizzazione di ecomostri legalizzati”.
Capofila della legislazione in assemblea legislativa regionale gli ex M5S di Di Maio e la Lega con a capo il ras regionale Severino Nappi pronti a collaborare per “sistemare” i 60mila abusi edilizi sparsi in regione. Tra gli scempi giuridici introdotti anche l’aumento di volumetria aggiuntiva del 20%, con casi che potrebbero vedere l’aumento sfiorare il 35% previsto dalla nuova normativa; inoltre i sottotetti si potranno trasformare in abitazioni a tutti gli effetti.
L’assessore regionale all'urbanistica, Bruno Discepolo, risponde alle critiche affermando che la fantomatica “rigenerazione edilizia” si avvale “di incentivi per recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, non per consumare ulteriore suolo”. Il presidente della giunta regionale antipopolare, Vincenzo De Luca, addirittura afferma che “trattasi di una operazione di grande respiro ambientalista sull’uso della energia alternativa dai pannelli fotovoltaici agli incentivi per il risparmio energetico”, mentre sulla questione degli abusi edilizi parla di “discussione ideologica”.
In realtà si tratta di un “piano casa di berlusconiana memoria”, come affermano alcuni attivisti dei Comitati ambientalisti che non sono stati convocati nemmeno per un confronto consultivo sul famigerato “Piano casa”. Se è vero, da una parte, che si danno incentivi sul fronte delle energie rinnovabili per combattere la crisi, dall’altra si cerca di risolvere le decine di migliaia di abusi edilizi aggirando le regole ambientali, al punto da far gridare all'illegittimità costituzionale per violazione del nuovo art. 9 introdotto lo scorso marzo e che vorrebbe l’ambiente - finalmente - tra i valori fondamentali dell’ordinamento borghese. Ma, com’è stato per gli altri articoli “primari” della Costituzione del 1948, anche questo è stato immediatamente calpestato alla faccia del campionario delle terminologie altisonanti come “ecosistema” e ”biodiversità” e “tutela delle future generazioni”, di cui è riempita la norma.

7 settembre 2022