I consiglieri di Roma si raddoppiano lo stipendio
Tutti d'accordo pur di arrivare a incassare 6.120 euro lorde al mese

Lo scorso 20 luglio a Roma i consiglieri comunali di “centro-sinistra” e di “centro-destra” hanno deliberato l'aumento dei propri stipendi, che passeranno dagli attuali 3.500 euro mensili a 6.120 euro lorde entro il 2024.
Hanno votato a favore del provvedimento, con un'ampissima maggioranza di 32 voti a favore su un totale di 48 componenti del Consiglio comunale, sia tutti i consiglieri di maggioranza (Partito Democratico, Sinistra civica ecologista, Roma futura, Europa verde, Demos) sia molti di quelli di opposizione (Fratelli d'Italia, Udc-Forza Italia). Virginia Raggi del M5S e Antonio De Santis (passato al partito di Luigi Di Maio) erano volutamente assenti dall'aula così come erano ambiguamente assenti tutti i consiglieri della Lega, mentre i rappresentanti di Italia Viva e Azione, pur presenti in aula, hanno furbescamente evitato di partecipare al voto.
Gli unici ad avere coerentemente votato contro il provvedimento di raddoppio dello stipendio sono stati tre rappresentanti del M5S (Linda Meleo, Paolo Ferrara e Daniele Diaco), per cui si può affermare che 45 consiglieri capitolini su 48 si sono assunti la grave responsabilità di un simile provvedimento in un momento di crisi economica devastante per l'Italia e mentre la qualità dei servizi pubblici della capitale sta peggiorando di giorno in giorno.
La norma relativa all'aumento di stipendio entrerà in vigore con il suo recepimento all'interno di un decreto legislativo del ministero dell'Interno. L'importo dell'aumento uscirà direttamente dal bilancio di Roma Capitale e sarà parzialmente decurtato soltanto se il consigliere non si presenta ad almeno 20 sedute di assemblea capitolina e commissioni consiliari.
I cosiddetti rappresentanti istituzionali si arricchiscono a spese della collettività, le masse popolari conoscono solo più povertà e precarietà.

7 settembre 2022