78° Anniversario della Liberazione
Torna il corteo antifascista da Prato a Figline
Cancellata “Bella Ciao” dal cerimoniale istituzionale
“Prato antifascista” e il PMLI tengono alta la bandiera dell'antifascismo

Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Dopo tre anni di sospensione a causa del Covid, il 6 settembre centinaia di ex partigiani, lavoratori, giovani, militanti e attivisti di vari partiti e associazioni sono tornati in piazza a Prato per celebrare il 78° della Liberazione dall’occupazione nazifascista.
Un partecipato corteo è partito da Viale VII Marzo e ha raggiunto Piazza Dei 29 Martiri a Figline dove sorge il monumento ai 29 partigiani della brigata Buricchi trucidati dai nazifascisti in ritirata.
Purtroppo c'è da sottolineare che gli organizzatori della manifestazione - il Comune di Prato, la Provincia, l'Anpi provinciale e il Museo della Deportazione e della Resistenza di Figline in collaborazione con Aned, Casa delle Memorie di guerra per la pace, associazione 6 settembre di Figline, Arci e Cgil - continuano a dare seguito al “nuovo cerimoniale” imposto dalla giunta comunale di “centro-destra” guidata da Roberto Cenni che dal 2009 ha deciso di spostare la conclusione del corteo davanti al sagrato della chiesa e non più davanti al monumento ai 29 Martiri com’era sempre avvenuto.
Non solo. Quest'anno per la prima volta in assoluto, gli organizzatori, con alla testa il PD, hanno cancellato il canto di “Bella Ciao” dal cerimoniale. Segno evidente di quanto ormai il revisionismo storico, alimentato dal clima nazionalista, patriottardo e bellicista che si è instaurato dopo l’aggressione imperialista di Putin all’Ucraina e i vari tentativi di riabilitazione del fascismo, abbiano fatto breccia anche tra le file di quei partiti e organizzazioni che in passato avevano nel proprio statuto la pregiudiziale antifascista.
A mantenere vivo il sacrificio e il ricordo dei 29 Martiri di Figline e difendere lo spirito antifascista, proletario e popolare della Resistenza contro tutti i tentativi di snaturarla, istituzionalizzarla e cancellarla dalla memoria e dal cuore delle masse pratesi, ci hanno pensato le compagne e i compagni dell'Associazione Prato Antifascista di cui fanno parte vari partiti, movimenti e associazioni, tra cui la locale Cellula “G. Stalin” del PMLI, che sono sfilati in corteo dietro lo striscione unitario “Viva Prato liberata, partigiani sempre”, cantando gli inni della Resistenza e lanciando slogan antifascisti fra cui: “Ieri oggi e domani, gloria eterna ai partigiani”; “Il revisionismo della storia mai cancellerà la nostra memoria”; “I fascisti e chi li protegge, non vanno tollerati ma messi fuori legge”; “Fascista attento che ancora fischia il vento”.
Lo spezzone di Prato Antifascista si è fermato davanti al monumento dei 29 Martiri e non ha seguito il resto del corteo verso il sagrato della chiesa dove si teneva la commemorazione ufficiale clerico-istituzionale.
Le compagne e i compagni di Prato Antifascista hanno ricordato il sacrificio dei 29 Martiri di Figline scandendo i loro nomi e deponendo un fiore rosso alla memoria di ognuno di loro.
La celebrazione antifascista è stata interrotta dall'intervento provocatorio di una donna che si è qualificata come “testimone oculare dell'eccidio” intimando di smetterla: “state disturbando la cerimonia ufficiale”. Non contenta, ella ha anche strappato di mano il megafono ad un antifascista che stava intonando “Bella Ciao” rendendolo inutilizzabile. Megafono che poi è quello messo a disposizione dalla Cellula pratese del PMLI. Per evitare ulteriori provocazioni e discussioni le compagne e i compagni di Prato Antifascista hanno deciso di rinunciare al previsto “microfono aperto” per gli interventi e hanno chiuso la manifestazione intonando tutti insieme “Bella Ciao”.

21 settembre 2022