Documento della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d'Ischia del PMLI per il convegno promosso dall’Associazione Vas
“L’Isola che vogliamo” verrà dalla lotta di un fronte unito che rivendichi il diritto a custodire la propria cultura e le sue tradizioni, a partire dall’agricoltura

I marxisti-leninisti dell’isola d’Ischia combattono da almeno vent’anni per cambiare volto ad un’isola che, sebbene sia stata definita giustamente tra le più belle al mondo, è comunque mal gestita da amministrazioni borghesi, fallite politicamente sotto ogni aspetto, senza alcuna connotazione politica chiara e intellettualmente onesta. Il clientelismo, l’affarismo, la scalata sfrenata e senza scrupoli al potere hanno offerto l’isola a personaggi di malaffare, a soggetti che l’hanno trasformata violentandola brutalmente fino alle radici, e l’hanno deturpata in modo irreversibile tanto da farle perdere la sua originaria identità
Un percorso partito sin dagli anni Ottanta con l’avallo e la complicità dei partiti borghesi che hanno fatto finta di non vedere e che hanno usato l’abusivismo edilizio come voto di scambio, che hanno fatto della sciatteria amministrativa il loro stile di vita politica per favorire una gestione senza regole, fondata essenzialmente sulla cultura del piacere personale.
Tanto luridume politico non ha creato le premesse, ovviamente, per progettare uno sviluppo capace di difendere il patrimonio paesaggistico, storico, architettonico, agricolo, idro-geologico per valorizzarlo e trasformarlo in fonte di benessere delle popolazioni, dei lavoratori.
I marxisti-leninisti, pur considerando che solo la delegittimazione istituzionale delle amministrazioni e dei partiti che le sorreggono, potrebbe salvare l’isola da uno sfacelo progressivo e devastante, ritengono comunque che bisogna lottare, mettendo insieme le forze democratiche e popolari, i movimenti, le diverse associazioni culturali e sociali, in un fronte unito capace di sollecitare i giovani, i lavoratori, le donne, gli anziani a rivendicare il diritto ad avere un’isola a dimensione umana, custode della propria cultura, delle sue tradizioni, a partire dalla difesa dell’agricoltura.
Il PMLI dell’isola d’Ischia ritiene indispensabile costringere queste amministrazioni a predisporre i Piani di Insediamento Produttivi senza i quali gli agricoltori non hanno la possibilità di presentare alcun progetto né di rinnovare le loro coltivazioni né di attrezzarsi adeguatamente per la difesa delle diverse colture a “km 0”, la strada maestra per rendere quest’isola davvero un’isola green .
Il PMLI continuerà la sua battaglia già ultraventennale, per porre fine a scempi ambientali come lo scarico a mare di Rio Corbore voluto dalle giunte di Ischia e Barano che non è certo dissimile da quanto accade a Forio, a S. Angelo e in tutta l’isola e per concretizzare progetti di depurazione già in cantiere da vecchia data.
Pur condividendo inoltre, le numerose lotte intraprese da anni per sollecitare nuove opere infrastrutturali in difesa dell’enorme patrimonio paesaggistico, storico, idro-geologico, il PMLI ritiene prioritario il suo impegno per destinare gli spazi dello Stabilimento Termale Militare a un secondo ospedale isolano e infine, sarà in prima linea perché si realizzi anche sull’isola, un forno crematorio, viste le condizioni in cui versano i cimiteri locali ormai privi di spazi e soprattutto in considerazione della crescente richiesta di cremazioni che stanno ad attestare il bisogno di dare all’isola una svolta di civiltà.
 
per la Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d’Ischia del PMLI
Gianni Vuoso
Serrara Fontana, 17 settembre 2022