Prosegue la lotta contro i licenziamenti alla Wartsila
I lavoratori sfilano in corteo nello stabilimento

Al grido di "Da qui non passa nessuno... Wartsila non può decidere le politiche industriali" il 14 settembre un centinaio di lavoratori della Wartsila hanno organizzato un corteo all'interno dello stabilimento per protestare contro il piano di mitigazione del governo, l'immobilismo delle istituzioni e gli sviluppi tutt'altro che positivi della vertenza.
Lo sciopero è stato indetto senza l'accordo coi vertici dei sindacati confederali che nella stessa mattinata erano in tribunale per l'udienza sul comportamento antisindacale dell'azienda finlandese. La decisione del giudice del lavoro è stata rimandata al prossimo 21 settembre.
Di seguito pubblichiamo il comunicato del Collettivo di Fabbrica Lavoratori Wartsila:
“Abbiamo atteso che si muovesse qualcosa, ma niente si è mosso. In attesa di burocratiche sentenze che rischiano di allungare il brodo, con il Governo che 'partorisce un topolino' ma si guarda bene dal dare fastidio a Confindustria.
E allora ci siamo mossi noi per primi, perché non sopportiamo più di essere un soggetto passivo di questa vicenda, perché questa lotta è la nostra e nessuno può sostituirsi a noi nel dirci come dobbiamo farla.
Questa mattina abbiamo fermato lo stabilimento, ci siamo organizzati da soli e abbiamo mosso un corteo interno di rabbia, tra i macchinari, tra le postazioni, negli uffici. Come un fiume siamo cresciuti in una piena di rabbia.
C'era qualche brillante dirigente che oggi voleva pure organizzare un meeting per spiegarci il piano di mitigazione, ma come abbiamo già detto noi non accettiamo e non accetteremo nessun piano che non parta dalla salvaguardia dei posti di lavoro e dalla continuità produttiva dello stabilimento. Non può essere l'azienda a decidere sulle politiche industriali del nostro territorio, della nostra Trieste.
Questo compito spetta allo Stato, che deve iniziare a riappropriarsi del ruolo di regista che gli compete sul modello di sviluppo economico.
Oggi c'è stata la protesta, e c'è ne saranno altre. L'allargamento del fronte si deve estendere e dobbiamo convergere nei momenti conflittuali e di lotta che compongono la nostra città. Per questo abbiamo deciso di sostenere le iniziative del Comitato NO Ovovia e abbiamo deciso di essere presenti il 23 settembre allo sciopero per il clima indetto da Fridays For Future Trieste.
Le lotte di Trieste si devono unire”.

21 settembre 2022