In Calabria una mostra dei putiniani a sostegno dell'aggressione russa all'Ucraina

 
A Motta Santa Lucia,in provincia di Catanzaro, da fine agosto scorso, all'interno di un locale dell'agriturismo, è stata allestita una ''mostra'' chiamata “Operazione speciale Sila. L’arte oltre l’ipocrisia”, organizzata da Pramantha Arte contemporary gallery e durata poi fino all'8 settembre.
Si è trattato in realtà di un evento vergognoso, espressione della propaganda russa che a detta degli organizzatori avrebbe avuto “carattere internazionale” e sarebbe nata “dall’esigenza di contrastare una narrazione giornalistica confusionaria e astorica sulle vicende militari nella regione del Donbass”...dalla necessità di non abdicare alla responsabilità di comprendere la realtà, di decidere e di scegliere”.
La nota diffusa sulla stampa locale di presentazione dell'evento definisce un “colpo di Stato” gli eventi successivi a Euromaidan e ricorda “i successivi 8 anni di violenza e massacri subiti dalla popolazione russofona del Donbass, fino a oggi”.
All'inaugurazione del vergognoso evento ha partecipato il Console onorario della Bielorussia Francesco Milasi e il Console della Federazione Russa per Sicilia e Calabria, Sergey Patronov, che ha portato i saluti dell’ambasciata russa in Italia, cosa che ha lasciato sbigottito persino ''Il Fatto Quotidiano'' notoriamente filoPutin che ha commentato nell'apposito articolo nel giorno dell'apertura della mostra: “Il ministero degli Esteri (italiano) non commenta, eppure il coinvolgimento della diplomazia russa e bielorussa imporrebbe quanto meno attenzione”.
I tre organizzatori ufficiali dell'evento, Antonio Colosimo, Maria Rosaria Gallo e Elvia Politi, hanno ricevuto un entusiastico messaggio da parte di Mikhail Rossiyskiy, primo consigliere dell’Ambasciata russa: “Sono lieto di salutare gli organizzatori e i partecipanti della mostra ''Operazione speciale Sila – L’arte oltre l’ipocrisia''. Oggi è necessario avere un certo coraggio civico per promuovere in Occidente un quadro oggettivo degli eventi in Ucraina. Non è stata la Russia ad avviare le ostilità che si stanno svolgendo ora sul territorio dell’Ucraina, della Repubblica popolare di Donetsk e della Repubblica popolare di Lugansk. Per otto anni Kiev ha sistematicamente distrutto la popolazione del Donbass. Si doveva porre fino a questo. E la Russia lo farà”.
Peggiore del messaggio lo scodinzolante gradimento da parte degli ''organizzatori'' (in realtà delle marionette in mano ai putiniani) per averlo ricevuto: “Una grandissima emozione e un grande onore il messaggio ricevuto dall’Ambasciatore russo in Italia tramite il Console. Coraggio civico è quello che serve”.
Nella mostra sono state esposte opere di artisti russi, bielorussi, italiani, turchi, ma, guarda caso, non ucraini, perché,dice vergognosamente Colosimo: ''avremmo corso il rischio di esporli al linciaggio pubblico''.
Non si capisce bene da parte di chi dei calabresi? Non ci risulta affatto che siano filoPutin e che odino il glorioso popolo ucraino in misura tale poi da aggredire e linciare artisti o membri di quella nazione sul modello delle aggressioni organizate contro inermi civili considerati ''inferiori'' o ''banditi'' da parte dei nazifascisti,prima e durante la seconda guerra mondiale.
Un'operazione di pura propaganda a favore dell'imperialismo russo e della neonazista aggressione di Putin all'Ucraina, che capovolge la realtà dei fatti a uso e consumo della politica neozarista del Cremlino, con tanti saluti alle immani sofferenze, lutti e devastazioni inflitte al popolo ucraino, che pure non impediscono alla gloriosa resistenza di rispondere colpo su colpo agli invasori e di guadagnare territori e città prima sotto il controllo delle truppe di Putin, tanto quelle regolari, quanto quelle dei mercenari, spesso e volentieri fascisti patentati, arruolati da ogni parte del mondo, Italia inclusa.
La narrazione è sempre la stessa, la Russia come vittima delle mire espansionistiche dell'imperialismo dell'Ovest, ''costretta'' a difendersi aggredendo un Paese sovrano e che tra l'altro fu cofondatore dell'Urss di Lenin e Stalin ai tempi della Repubblica socialista sovietica Ucraina, cosa sulla quale Putin ha vomitato tutto il suo veleno anticomunista, neozarista e neonazista, considerando l'Ucraina in effetti solo un territorio da sottomettere alla Russia, com'era appunto ai tempi dello zarismo.
Nella mostra non potevano mancare vomitevoli, fuorvianti e propagandistici riferimenti alla lotta contro il nazismo, che i popoli dell'Urss combatterono vittoriosamente insieme, uniti e nel nome e sotto la direzione di Stalin.
Indubbiamente, come abbiamo ripetutamente denunciato, l'Ucraina è contesa tra i due imperialismi, quello dell'est e quello dell'ovest, nel momento in cui ad occupare il Paese è l'imperialismo dell'est, la contraddizione principale e prima necessità impellente per il bene del popolo ucraino è la cacciata dei russi, indipendentemente dalle forze che si trovano alla testa del movimento di liberazione nazionale, conformemente alla teoria dell'imperialismo di Lenin e alla politica dei sinceri e veri comunisti della Terza Internazionale, senza per questo concedere nulla all'imperialismo dell'Ovest.
Gli organizzatori della mostra neonazista e neozarista devono solo vergognarsi e semmai stare attenti alla collera popolare delle masse antimperialiste e antifasciste che bene avrebbero fatto ad esporre al pubblico ludibrio e contestare in ogni modo questa delirante operazione propagandistica al servizio dell'imperialismo russo, in solidarietà con il martoriato popolo ucraino.
Ucraina libera,indipendente,sovrana e integrale!
 

28 settembre 2022