Comunicato della Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI
L’ANPI deve rimanere indipendente

“L’ANPI, che non sostiene nessun partito perché è autonoma, ma al contempo non è indifferente, invita ad un voto a difesa della Costituzione e a sostegno dell’antifascismo”. Con queste parole si apre l’articolo del Comitato Nazionale dell’ANPI del 17 settembre col quale l’Associazione propone la sua linea in vista delle elezioni del 25. Un testo che noi non condividiamo poiché riduce al gretto qualunquismo un fenomeno importante come quello dell’astensionismo, richiamando a sirene spiegate al voto.
Se questa posizione totalmente istituzionale, spalmata sulla difesa di un parlamento esautorato e di una Costituzione che di fatto non esiste più in particolare nelle sue parti più avanzate, può danneggiare già da sé l’unità di tutto l’universo antifascista che pesca a piene mani anche fra gli astensionisti, ben più controproducente e rischioso è l’atteggiamento tenuto da alcuni presidenti di sezione della Valdisieve - che rappresentano dunque di fatto l’ANPI sul territorio - che hanno invitato sui social a “seguire”, o direttamente “a votare”, il Partito Democratico.
Pensiamo sia superfluo ricordare i numerosi tentativi di demolizione della Costituzione da parte del partito ora guidato dal democristiano Letta, le politiche borghesi, antioperaie e neoliberiste che esso propone tutt’ora e quelle fatte in passato, a partire - solo per citarne una - dal Jobs Act che ha eliminato di fatto il diritto al lavoro nel nostro Paese. Un partito che nulla ha fatto nella sostanza per mettere al bando i gruppi neofascisti neppure quando è stato al governo. Ma non è la linea politica del PD la questione principale in questo momento.
Ci preme sottolineare invece che l’indipendenza dell’ANPI è di vitale importanza per tutte le antifasciste e per tutti gli antifascisti che devono vedere in essa un grande contenitore sul quale fare affidamento, e nel quale convergere, quantomeno qualora lo spettro del fascismo si ritagliasse spazio sul territorio e rialzasse la testa.
Le proteste e la vittoria finale del fronte antifascista di Scandicci contro l’apertura della sede di Casapound ne è un fulgido e recente esempio. Sappiamo che le leggi Scelba e Mancino e la Costituzione stessa non bastano a drenarne il pericolo; ecco che allora il protagonismo e l’attivismo delle masse antifasciste a partire dai giovani diventa fondamentale per questo ruolo.
Quali sono i vantaggi che può avere l’ANPI se sui territori essa viene identificata con un partito, per giunta espressione di un antifascismo esclusivamente opportunista e da salotto? Secondo noi non ce ne sono, mentre tanti sono i danni che si arrecano all’ANPI che ha già al proprio interno una naturale, giusta e proficua discussione politica propria di ogni organismo di massa.
Vale la pena dividere ulteriormente le antifasciste e gli antifascisti per un pugno di voti?
Prendano esempio le sezioni coinvolte da quelle che nel territorio, seppur eterogenee e diverse nei pensieri politici dei propri membri dirigenti, hanno sempre saputo mettere al centro l’antifascismo e la propria indipendenza partitica.
 
La Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI
Rufina (Firenze), 21 settembre 2022