Assemblea nazionale degli ex operai Gkn
“Lottiamo per la fabbrica pubblica e socialmente integrata”
Costituita la “Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo”

Il 9 ottobre circa 500 lavoratrici e lavoratori, studenti, pensionati, militanti politici e sindacali, delegate e delegati di varie realtà sociali e ambientaliste in lotta per il lavoro, la casa, diritti ambientali e contro il carovita provenienti da tutta Italia hanno preso parte all'Assemblea nazionale convocata dagli ex operai Gkn, oggi Qf, presso lo stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) per denunciare pubblicamente l'incapacità da parte del nuovo padrone Francesco Borgomeo di dare seguito alle promesse di reindustrializzazione del sito ufficializzata durante gli incontri presso il ministero per lo sviluppo economico il 31 agosto e il 5 settembre scorsi e di aprire una nuova fase di lotta che prevede la riorganizzazione del presidio permanente, la costituzione della “Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo” come soggetto giuridico e la contestuale trasformazione dello stabilimento di Viale Fratelli Cervi in fabbrica pubblica e socialmente integrata, gestita dai lavoratori, goduta dalla popolazione e messa al servizio di tutto il territorio.
Il famigerato accordo di sviluppo – hanno ribadito i lavoratori - sbandierato ai quattro venti da Borgomeo nei mesi scorsi con una martellante campagna mediatica per far credere all'opinione pubblica che la vertenza Gkn era praticamente risolta con l'istituzione di un consorzio di aziende pubbliche e private impegnate nel processo di reindustrializzazione, non era altro che “un bluff studiato a tavolino per farci perdere tempo, per dividerci, per logorarci”.
Insomma, si legge tra l'altro nei 10 punti del documento finale approvato dall'Assemblea e che pubblichiamo a parte: “Tutto fa pensare che i timidi accenni di progetto industriale servano semplicemente come leva per completare la delocalizzazione”.
La verità, sottolineano ancora i lavoratori, è che: "L’attuale proprietà dopo dieci mesi di irresponsabili telenovele ha perso il diritto unico di proposta. Continui pure ad approfondire e dettagliare il suo piano industriale. Ma tale piano non è più l’unica proposta in campo. Anzi, chiediamo con forza che cessi immediatamente di fare da tappo a tutte le proposte alternative".
A tal proposito l'Assemblea ha deciso di attivare all'interno dello stabilimento anche un tavolo permanente sulla reindustrializzazione accessibile a chiunque abbia idee, progetti, possibilità reali utili alla ripartenza produttiva.
Di fronte a uno stabilimento fermo da 15 mesi, ostaggio di una serie di accordi e condizioni tutt'altro che trasparenti e mai rese pubbliche fra Borgomeo e l'ex proprietario Melrose abbiamo deciso noi operai di prendere in mano il nostro futuro e di dare gambe al progetto della “fabbrica pubblica e integrata con il territorio come strumento di mutualismo, autorecupero, progettazione del piano industriale alternativo, sviluppo di un Cral, collegamento con il territorio, riferimento di azionariato popolare e assemblee di territorio".
La fabbrica è stata difesa dal territorio e va immediatamente “restituita” al territorio rafforzando non solo i legami politici ma aprendo lo stabilimento ad attività solidali con le esigenza territoriali. Quindi lanceremo anche una “campagna per reclamare fondi pubblici che siano collegati a pubblica utilità e a un controllo pubblico, esercitato da una struttura societaria pubblica e dalla possibilità di assemblea permanente, Rsu, Collettivo di Fabbrica, oo.ss. di incidere sul diritto di proposta, verifica e gestione della reindustrializzazione con la possibilità di sviluppare anche attività economiche in autoproduzione che permettano da subito la riattivazione produttiva, affiancata dal mutualismo”.
La giornata di lavori è stata caratterizzata anche dalla presenza fuori dai cancelli della fabbrica dei movimenti contadini di Mondeggi e di Genuino Clandestino "per restituire al territorio quella solidarietà ricevuta in questi mesi di lotta".

12 ottobre 2022