Altri 20 indagati insieme a Salvatore Ruggeri
Ex senatore Udc arrestato: sesso e soldi in cambio di appalti e assunzioni

Sesso, soldi e casse di pesce e di spumante pregiato in cambio di voti, posti di lavoro e favori: è il vergognoso mercimonio che emerge dall’inchiesta della procura di Lecce che il 7 luglio ha portato agli arresti domiciliari insieme con altre quattro persone l’ex assessore regionale (in carica fino al 2020) ed ex senatore Salvatore (Totò) Ruggeri, (prima Udc e poi Popolari per Emiliano), 72 anni, considerato dagli inquirenti al centro di un sistema di corruzione che parte dal settore sanitario e della procreazione assistita e allunga i suoi tentacoli ai concorsi pubblici e alle nomine dei vertici dei consorzi di bonifica.
Secondo l’accusa, Totò Ruggieri, tutt'ora membro del CdA della società Acquedotto Pugliese, avrebbe versato 16 mila euro in due trance a procacciatori di voti per sostenere l’elezione dell’ ex consigliere regionale neo eletto sindaco di Scorrano Mario Pendinelli alle regionali del 2020, promettendo anche posti di lavoro. Undici in totale gli episodi di corruttela contestati, dal 2019 al maggio 2021, sette dei quali al solo Ruggeri che per i suoi favori avrebbe ricevuto da un imprenditore balneare varie utilità, da casse di pesce fresco a bottiglie di pregio. A Ruggeri è contestato anche l’avere ottenuto prestazioni sessuali da una donna con la promessa di un posto di lavoro in un distretto sanitario.
L’inchiesta coinvolge in tutto 21 indagati tra cui anche i sindaci di Scorrano e di Otranto in provincia di Lecce, ha origine da una costola dell’inchiesta sull’appalto per il poliambulatorio di Martano che portò agli arresti nel 2020 di due funzionari Asl.
Su richiesta del Pubblico ministero (Pm) Alessandro Prontera la compagnia della Guardia di Finanza di Otranto (Lecce) ha eseguito in tutto undici misure cautelari e notificato 10 avvis di garanzia a carico di altrettanti indagati accusati a vario titolo di corruzione per esercizio della funzione, falsità ideologica, corruzione elettorale, traffico di influenze illecite.
Insieme a Ruggeri, ai domiciliari è finito anche anche Antonio Renna, commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica “Ugento Li Foggi e Arneo”, attualmente collaboratore della Provincia di Lecce per la gestione dei fondi Pnrr, chiamato a rispondere di falso e corruzione.
Analoga misura è stata disposta per l’ex consigliere regionale Mario Romano e suo figlio Massimiliano, assessore al Comune di Matino, ed Emanuele Maggiulli , responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto (Lecce).
Disposto l’obbligo di dimora per l’ ex consigliere regionale neo eletto sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, per Antonio Greco e per il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi . Divieto di svolgere l’attività professionale per Elio Vito Quarta, Giantommaso Zacheo e Fabio Marra.
Secondo gli inquirenti, Greco, per conto dell’ex consigliere regionale Mario Romano, avrebbe avvicinato persone disponibili a sborsare denaro per superare le prove di concorsi pubblici. Greco avrebbe agito sfruttando e vantando relazioni con impiegati nella pubblica amministrazione, poi ricompensati, chiedendo fino a 7mila euro per l’assunzione in Sanitàservice, la società in house dell’Asl leccese per attività di pulizie.
Il Pm ha inoltre richiesto al Giudice per le indagini preliminari (Gip) Simona Panzera la sospensione dall'incarico del direttore generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo.
Tra gli indagati figura perfino una suora, Margherita Bramato, rappresentante legale dell’ente ecclesiastico Ospedale Cardinale Panìco di Tricase. La religiosa, stando alla tesi dell’accusa, avrebbe assunto il figlio di Rollo all’ospedale Panìco, come contropartita per l’acquisto da parte della Asl delle prestazioni dialitiche erogate dal nosocomio da lei rappresentato.
A Ruggeri e Renna in particolare gli viene contestato di aver contribuito a truccare un concorso per geometri al consorzio “Ugento Li Foggi e Arneo” a favore di un amico di partito dell’Udc, Vittorio Capone, nonostante non ne avesse i titoli e nonostante, come emerge da una intercettazione, il candidato “non aveva detto una parola” durante il colloquio orale in cui la commissione gli ha dato il massimo punteggio.
A dir poco imbarazzante, secondo il Gip, la figura ed il comportamento di Ruggeri il quale, nonostante abbia passato i 70 anni, evidenzia “l’assenza di qualsivoglia rigurgito di moralità oltre che di legalità... la natura abbietta del suo agire è stigmatizzata dalla vicenda” di una 37enne, laureata e precaria da diversi anni, a cui Ruggeri chiede appuntamenti sessuali più lunghi, rivolgendosi così: “Quando si scopa?”, lamentandosi del poco tempo concesso dalla donna etichettando gli incontri come “sveltine”.
Il potere di Ruggeri nel truccare i concorsi emerge in tutta la sua gravità dalla testimonianza di un raccomandato che a fine verbale sottolinea che: “per essere assunto presso l’Ospedale di Tricase mi sono dovuto per forza rivolgere a Totò Ruggeri in quanto Suor Margherita Bramato non mi avrebbe mai ricevuto e non avrebbe mai dato peso alla mia richiesta di assunzione. Da quello che si dice in giro, la suora se non riceve nulla in cambio non assume nessuno”.

19 ottobre 2022