In Lombardia quasi un terzo di elettori si astengono
Il “centro-destra” batte il “centro-sinistra”

Dal corrispondente della Lombardia
Alle elezioni politiche del 25 settembre in Lombardia l'astensionismo rappresentato dagli elettori che si sono rifiutati di dare il loro appoggio ai partiti del regime capitalista e neofascista disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco si conferma essere il primo “partito” arrivando al 32,5% con un’avanzata del 7,1% rispetto alla precedente tornata elettorale del 2018 e rappresenta una chiara delegittimazione delle istituzioni borghesi resa ancor più significativa dal fatto che nella regione tra Camera e Senato vengono assegnati 95 seggi, praticamente quasi un parlamentare su sei.
La coalizione vincente è risultata quella del “centro-destra” e iI primo partito è Fratelli d'Italia della ducessa Meloni che alla Camera ha ottenuto 1.443.692 voti pari al 19,24% calcolato sull'intero corpo elettorale, percentuale che i mezzi di informazione borghesi innalzano al 28,50 perché tengono conto dei soli voti validi ignorando volutamente l'importanza dell'astensionismo. L'incremento avuto rispetto alle ultime elezioni dove ottenne 451.759 voti non significa però un “successo storico” perché all'interno della coalizione di “centro-destra” Forza Italia ha perso 151.853 voti, Noi Moderati 6.097 e per la Lega è stata proprio una vera disfatta passando da 1.567.206 di quattro anni fa agli attuali 895.392 quindi sembra un “semplice” spostamento di voti all'interno della coalizione dove anzi in Lombardia Meloni non è riuscita nemmeno a intercettare tutti i voti persi dagli alleati, dai numeri risulta infatti che il “centro-destra” aveva in passato ottenuto complessivamente 2.622.199 voti mentre questa volta sono stati 2.560.790 per cui ne ha persi ben 61.409 a conferma di quanto l'astensionismo sia l'unico vero vincitore di queste elezioni.
Sonora sconfitta per la sfidante coalizione di “centro-sinistra” che aveva puntato tutto sulla continuità con il governo del banchiere massone Draghi utilizzando una una martellante campagna antiastensionista, il PD ottiene infatti solo 961.894 voti pari al 12,82% del corpo elettorale perdendone 219.285 e cala anche +Europa che passa da 187.539 a 178.268. Alleanza Verdi e Sinistra non riesce a far guadagnare nessun seggio e nemmeno Impegno Civico che si ferma allo 0,25% del corpo elettorale. Complessivamente la coalizione voluta da Letta ha avuto un crollo e ha ottenuto solo 1.352.145 voti mentre nel 2018 ne aveva 1.529.281 perdendone quindi 177.136.
Crollo ancor più consistente per il Movimento 5 Stelle che dopo aver disatteso tutte le promesse fatte ai suoi elettori partecipando a tre governi con tre maggioranze diverse perde addirittura il 10,9% dei consensi sul corpo elettorale e riesce a ottenere solo 378.885 voti rispetto a 1.195.814 che aveva, riperdendo quindi quella parte di delusi che era inizialmente riuscito a intercettare dal “centro-sinistra”. Sono state anche ridimensionate le ambizioni di divenire un “terzo polo” da parte di Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi perché nonostante i seggi ottenuti sono rimasti ben sotto la soglia del 10%, calcolando gli astenuti la percentuale si ferma al 6,9% del corpo elettorale. Sono infine fallite miseramente tutte le trappole elettoralistiche con finalità antiastensionista messe in campo dagli imbroglioni politici di varia estrazione, Unione Popolare con De Magistris non va oltre lo 0,77% del corpo elettorale e Italia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo lo 0,72.
I marxisti-leninisti lombardi plaudono a questa importante vittoria dell'astensionismo e anche in occasione delle prossime elezioni regionali continueranno con determinazione e perseveranza a lottare contro le illusioni elettorali e il capitalismo, per il socialismo!


19 ottobre 2022