Il governo Scholz vara la “Strategia di sicurezza nazionale”
La Germania punta a essere una potenza militare leader

 
L’invasione russa dell'Ucraina e le conseguenze per la sicurezza in Europa richiedono la definizione di una nuova strategia di sicurezza nazionale, ossia la definizione di un percorso che riporti la Germania a essere una potenza leader anche sul piano militare è l'argomento che da alcuni mesi tiene banco a Berlino e impegna il governo del cancelliere Olaf Scholz e il Bundestag. Governo e parlamento, che non riescono ancora a togliersi dal collo il cappio che si sono messi facendo dipendere la crescita della potenza economica della Germania soprattutto dall'approvvigionamento di gas e petrolio della Russia, hanno impresso nel frattempo una pericolosa accelerazione al riarmo tedesco.
Scholz, determinato a far svolgere alla Germania "un ruolo di primo piano a livello globale", ha prima annunciato l'istituzione di fondo speciale da 100 miliardi di euro per ristrutturare e ammodernare l'armamento delle tre armi e poi dato il via nel maggio scorso all'iter parlamentare per la stesura della prima Strategia di sicurezza nazionale della Repubblica Federale, la cui scirttura si prevede durerà circa un anno sotto la supervisione del ministero degli Esteri.
Le linee guida del progetto per "affrontare le sfide della sicurezza globale in modo credibile", ossia non pensare solo alla difesa dei confini nazionali, sono state recentemente illustrate da Christine Lambrecht, la ministra socialdemocratica alla Difesa che senza giri di parole ha dichiarato che "le dimensioni della Germania, la sua posizione geografica, il suo potere economico, il suo peso la rendono una potenza-leader, che lo si voglia o no. Anche dal punto di vista militare. Non dobbiamo avere paura di questa responsabilità".
La Germania è pronta a "togliere il peso agli Usa, finora garanti della sicurezza europea ma oggi costretti a distogliere risorse per il Pacifico", a comportarsi da attivo alleato del capofila Usa nello schieramento dell'imperialismo dell'Ovest, assicurava la Lambrecht impegnandosi a a "spendere soldi senza se e senza ma" e per "un lungo periodo", a arrivare il prima possibile a raggiungere la soglia del 2% del Pil in spese militari e a mantenere lo stesso livello di spesa anche una volta esauriti i 100 miliardi di euro stanziati per ammodernare la Bundeswehr.

19 ottobre 2022