Elezioni politiche del 25 settembre
L'astensionismo primo “partito” anche in Mugello

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Anche in Mugello (Firenze) si è registrata un'avanzata storica dell'astensionismo (diserzione, voto nullo e bianco), con oltre un terzo dell’elettorato che si è rifiutato di dare la propria fiducia ai partiti del regime capitalista e neofascista imperante. Astensionismo che è balzato al primo posto in linea col dato nazionale con percentuali, riferite al voto per la Camera, del 33,3% a Borgo San Lorenzo e del 35,1% a Vicchio del Mugello, e ha avuto incrementi del 9,5% e del 10% rispettivamente nei due comuni, rispetto alle politiche del 2018.
La seconda forza, ben distanziata dall'astensionismo, è il PD con il 20,5% (sempre calcolate sull'intero corpo elettorale, metodo di raffronto che useremo in questa analisi, e non sui soli voti validi come fanno i mass media borghesi), con un arretramento sulle precedenti politiche del 6,3% a Borgo e del 6,6% a Vicchio.
Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi, pur acchiappando a pelo o quasi l'obiettivo dichiarato del 10% sui votanti, in realtà hanno poco da cantar vittoria, perché la loro vera rappresentanza tra gli elettori si ferma ben al di sotto, ossia tra il 6,9% e il 6,1%.
Le forze a sinistra del PD, composte da Unione popolare con De Magistris col 3,2% e 2,6%, rispettivamente Borgo e Vicchio, dall'ibrido Italia sovrana e popolare con alla testa l'imbroglione del proletariato Marco Rizzo che nel Mugello è rimasto al palo con percentuali intorno all'1%, e da Alleanza verdi e sinistra con percentuali del 3,2% e 3,5%. Mentre il PCI che si è presentato solo al Senato ottiene lo 0,88% a Borgo San Lorenzo e l’1% a Vicchio. Queste forze riescono a drenare parzialmente l'astensionismo di sinistra e comunque raccolgono complessivamente le prime tre messe insieme alla Camera 1.488 voti (erano 1.618 nel 2018) di quell'elettorato, estremamente interessante perché più avanzato e suscettibile alla battaglia contro il capitalismo e per il socialismo, componente, come del resto i restanti astensionisti di sinistra, che potranno essere interlocutori molto importanti in futuro per il nostro Partito. Insomma il cosiddetto “zoccolo duro” a sinistra del PD in qualche modo resiste e quei 130 voti che perde rispetto a cinque anni fa si desume siano confluiti nell’astensionismo, ciò è positivo perché indice che una parte di quest’elettorato ha abbandonato le illusioni parlamentari.
Il Movimento 5 stelle del trasformista liberale Conte perde ben oltre la metà dei voti del 2018, mentre Impegno civico Di Maio ottiene una percentuale irrisoria, 0,3 e 0,1% nei due comuni addirittura peggiori del dato nazionale.
Per quanto riguarda la coalizione di destra, la Lega Salvini perde quasi i 2 terzi degli elettori nei due comuni e Forza Italia esce più che dimezzata a Borgo San Lorenzo e quasi dimezzata nel paese di Giotto. Voti che sono andati verso Fratelli d'Italia della neofascista Meloni, per cui nel Mugello non vi è stata nessuna avanzata della destra, ma semplicemente una redistribuzione dei voti all’interno della stessa coalizione. Infatti i voti guadagnati di FdI sono quasi coincidenti con quelli persi da Lega e Forza Italia, con l'apporto probabilmente anche dei pochi voti dei gruppi neofascisti, sempre da non sottovalutare perché sono pericolosi non per il numero di aderenti ma in quanto forze eversive che anche in qui in Mugello, in questi ultimi anni si sono resi responsabili di atti gravi di matrice fascista. Se poi il raffronto lo facciamo con le europee del 2019 la coalizione di destra, comprendendovi anche i voti che allora presero i gruppi neofascisti come CasaPound e Forza nuova, addirittura le destre arretrano 2,8% a Vicchio e del 4,3% a Borgo San Lorenzo. Per esempio, la Lega a Borgo passa da 2.555 voti nel 2019 (europee) ai 509 attuali.
Invece, per inciso, lo stesso travaso di voti non c’è stata all’interno del “centro-sinistra” che è giunto a questa tornata diviso, con i voti persi dal PD e dal M5S, se si esclude quelli che sono andati a Calenda e Renzi, sono probabilmente confluiti nell’astensionismo.
Quindi il tanto strombazzato spostamento a destra dell’elettorato anche qui in Mugello, dati alla mano, non c’è stato; infatti il partito neofascista della Meloni raccatta il 13% a Borgo e si ferma al 10 a Vicchio, “successo” realizzato nella stragrande maggioranza a spese di Lega e Forza Italia. Volendo approfondire ulteriormente l'analisi vediamo, che anche nei comuni dell’alto Mugello con una minore tradizione elettorale di sinistra, Fratelli d'Italia si colloca come seconda forza, incassa al massimo un quinto dell’elettorato a Marradi col 20,4%, il 19,8% a Firenzuola e il 16,3% a Palazzuolo sul Senio, ma anche in questi comuni il primo “partito” è l’astensionismo. Va altresì detto che in questa zona, in particolare Marradi, lo scorso inverno si è svolta la vittoriosa lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, supportati dalla popolazione, contro lo smantellamento della “Fabbrica dei marroni”, vittoria che andrà comunque confermata nel futuro.
La vera avanzata la fa dunque l’astensionismo, e sarà compito di noi marxisti-leninisti, come abbiamo fatto anche in questa campagna elettorale, qualificare in senso di lotta per il socialismo e per il potere politico del proletariato, combattendo contro le illusioni elettoralistiche e parlamentariste che ancora persistono specialmente nell’elettorato a sinistra del PD, e nell’immediato invitare alla mobilitazione contro i misfatti che certamente non mancheranno da parte del governo neofascista Meloni e delle giunte comunali della destra e della “sinistra” borghese nell’ottica anche di costituire le istituzioni delle masse fautrici del socialismo.

26 ottobre 2022