Provincia di Forlì-Cesena
In 1.500 manifestano per l’Anniversario della Liberazione di Predappio e contro il centenario della “marcia su Roma”
L'amministrazione comunale di “centro-destra” non dà il patrocinio

Dal corrispondente dell'Emilia-Romagna
In tantissimi, oltre 1.500, venerdì 28 ottobre hanno manifestato a Predappio, in provincia di Forlì-Cesena, per celebrare l'Anniversario della Liberazione di Predappio, avvenuta il 28 Ottobre del 1944 grazie ai partigiani e ai militari alleati, e contro la “marcia su Roma”, avvenuta il 28 ottobre 1922.
Predappio è un luogo simbolo del fascismo, città natale del duce che ne ha fatto il “suo” paese, meta di pellegrinaggi fascisti sin dal 1957 quando vi fu seppellita la salma del capo del fascismo giustiziato dai partigiani il 28 aprile del 1945 su decisione del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, in particolare proprio nelle date che coincidono con l'anniversario della “marcia su Roma”, della nascita e della morte di Mussolini. Ma non solo. Predappio è sempre stata governata da “sinistra” e “centro-sinistra”, a parte l'amministrazione di “centro-destra” in carica dalle ultime amministrative del 2019, ma questo non ha impedito, anzi ha addirittura favorito non solo le manifestazioni fasciste, a volte anche numericamente cospicue, viste come opportunità “turistiche”, ma anche l'apertura di diversi negozi di gadget apologeti del fascismo, esposti molto visibilmente anche nelle vetrine che danno sulle principali vie, nonché l'apertura e l'allestimento di mostre apologetiche del fascismo nella casa natale di Mussolini, gestite proprio dal Comune.
Il PMLI ha sempre denunciato la rivalutazione del fascismo che veniva consumata a Predappio, a differenza di chi l'ha sempre definita una inoffensiva “carnevalata”, mentre il continuo sdoganamento dei suo simboli, della sua ideologia e delle organizzazioni che si richiamano più o meno apertamente al fascismo, ha portato alla trionfale marcia su Roma elettorale compiuta alle ultime elezioni politiche con la formazione del governo neofascista Meloni.
L'Anpi da alcuni anni, finalmente, ha cominciato a celebrare pubblicamente l'Anniversario della Liberazione di Predappio, che coincide appunto con quello della “marcia su Roma” e che richiama molti fascisti e neofascisti che sfilano per la città col beneplacito delle autorità politiche e di polizia.
Quest'anno la manifestazione antifascista rivestiva un'importanza particolare, sia perché in concomitanza del centenario della “marcia su Roma”, sia perché si era appena insediato il governo neofascista Meloni.
Proprio per questo è stato organizzato un corteo che è partito davanti al Municipio, sede della giunta di “centro-destra” guidata dal sindaco Roberto Canali, che non ha dato il patrocinio alla manifestazione nascondendosi dietro ai problemi di “viabilità” che avrebbe comportato, per poi sfilare in Via Matteotti, passando proprio davanti ad uno dei negozi di souvenir fascisti e giungere in Piazza Garibaldi.
E nonostante il giorno e l'orario lavorativo, le 14,30, sono stati oltre 1.500 gli antifascisti giunti da tutta l'Emilia-Romagna, ma anche dalla Lombardia, dalle Marche e altre regioni, grazie anche alla Cgil che ha organizzato diversi pullman, e che hanno sfilato dietro lo striscione “Mai più fascismi, mai più razzismi”, intonando “Bella Ciao” e altri canti partigiani.
Per cercare di recuperare un qualche consenso tra gli antifascisti, vista la credibilità rasente allo zero della “sinistra” borghese, hanno partecipato anche diverse istituzioni, come il presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna e il presidente della provincia di Forlì-Cesena. Di certo questo non basta a fronte della strada per il governo che hanno spianato alla neofascista Meloni, e anche a fronte del pellegrinaggio alla tomba del duce che si consumava proprio durante la manifestazione antifascista e l'adunata fascista che si sarebbe poi svolta domenica 30 ottobre.
Valgono a poco le parole “Non si consenta nessuna manifestazione di apologia del fascismo. Si applichi la disposizione costituzionale che vieta la ricostituzione in qualsiasi forma del Partito fascista", se pronunciate da un deputato PD, come Andrea De Maria, rappresentante di un partito che non ha fatto nulla contro le manifestazioni fasciste a Predappio, anzi le ha incentivate, nei tanti anni che l'ha amministrata, e non ha fatto nulla per sciogliere Forza Nuova, Casa Pound e tutte le organizzazioni che si richiamano al fascismo, come per l'assalto fascista alla sede nazionale della Cgil a Roma.
Una grande manifestazione antifascista, quella che si è svolta a Predappio che dimostra che ci sono le basi per costruire un grande fronte unito antifascista.
Chi ne ha la possibilità si dia da fare in tal senso, non si perda anche questa occasione.

2 novembre 2022