Contributi
Un nero governo appena NATO
di Salvo - Ragusa
La ducessa, che ricordiamo tristemente come presidente di Azione Giovani, i “cameratini” di AN, ritorna, dopo anni, in un nuovo governo di destra. Giorgia è già pronta per un’opera (pia) di continuità con il governo Draghi mentre all’opposizione si aleggia un fantasma da troppi anni, quindi: via libera a leggi e leggiucole destrorse dai nuovi camerati.
Le tigri di carta: Lega, FI, FdI, reggono bene il paragone con modernissime auto di extra lusso, hanno adesso strada libera oltre che a destra, anche a sinistra e potranno così viaggiare come meglio credono in tutte le “autostrade” che vorranno senza per questo dover esser mai bloccati da alcuno o, come scritto nei bus, non parlare al conDUCEnte ma, in realtà, si legge: “non disturbare chi vuol fare”.
La fedeltà (assoluta e supina) alla chiesa e al suo candido (solo di color di vesti e non di volteriana memoria) governatore, passando per la NATO e i suoi lacchè a cui immediatamente ha fatto riferimento nei primi discorsi, ha dato già segni di gratitudine e di riconoscenza dai loro “amici” (vedi i messaggi augurali di Biden, Le Pen e altri reazionari della “prima ora”) ma anche da quella parte politica, che si autodefinisce di sinistra e che dovrebbe essere lì per far valere le idee e le ragioni esattamente opposte alle loro, piovono auguri: incredibile ma vero.
Nessun problema per le classi privilegiate, potranno dormire sonni tranquilli: se continueranno a foraggiare chiese e “pii” capitalisti che continueranno, così, a godere dei privilegi di un ulteriore governo (era lo stesso anche con i sinistroidi imborghesiti). La classe dirigente di governo, satura di capitalisti e loro vice è anch’essa pronta, c’è qualche big escluso ma stia sereno: uscito dalla porta entrerà dalla finestra di qualche CdA.
Formato, in questo triste modo, il nero gruppo ben nutrito (in tutti i sensi) vedi l’ex missino Sangiuliano alla cultura e Crosetto (imponente figura capitalista) che si autodefinisce reaganiano sono, ahinoi, l’esempio tangibile, qualora ce ne fosse bisogno, di un’ulteriore prova, della qualità dei nuovi camerati in divisa blu e degli interessi che hanno, invece, per la classe dei loro padroni: capitalisti, finanzieri e investitori vari che, se qualcosa nel gioco in borsa dovesse andar male, nulla di cui preoccuparsi: si metterà rattoppo coi soldi della povera gente, il vecchio Pantalone non muore mai.
Un governo, ripeto, a cui poco o nulla interessa delle masse popolari che, quotidianamente, si arrabattano per arrivare a fine mese con i problemi creati ad hoc dal presidente Draghi che non ricorda, spero, proprio tutte le lezioni (forse quel giorno era assente) e gli insegnamenti, del Prof. Caffè (che scriveva di “quell’economia dal volto umano”).
Inascoltati anche i problemi riguardo: bollette impazzite a comando; quote rosa inesistenti o risibili; sicurezza (quella reale e cioè quella sui luoghi lavoro); stipendi da fame; scuola (pubblica, perché la privata gode di ottima salute, quasi immortale); assenza di condizioni dignitose per migranti e diritti umani in genere; ambiente; l’assenza, o scarsa qualità, di fornitura idrica in alcune zone del Paese e le pessime condizioni dell’ambiente in generale.
Non dimenticano, loro, però, il “bollo berlusconiano” della proposta sulla riforma presidenzialista e, finalmente, far arrivare al Colle l’uomo che ride: è la giusta somma pagata dai neofascisti per far tacere il ducetto di Arcore.
I conti, però, a questo punto, non tornano. E i diritti degli ammalati, gli immigrati, la disoccupazione che aumenta, gli ultimi, chi ha veramente bisogno? Le ragazze e i ragazzi manganellati perché, giustamente e liberamente, manifestavano?
Nessuna parola.
Beh, loro sono ultimi e ultimi rimarranno. Il motto gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi è buono solo per imbonire una parte del popolo credulona e in “buona fede” una volta a settimana.
Marx, Lenin e Mao hanno indicato la strada e su quella continueremo a proseguire a fianco, come sempre, delle masse più deboli e popolari come ben ci esorta e ricorda il nostro Segretario generale compagno Giovanni Scuderi.


16 novembre 2022