Lettere

Ho deciso di entrare nel PMLI. Vorrei un fazzoletto rosso del Partito
Ho deciso di entrare nel PMLI perché credo che questa società si possa abbattere per costruire la società socialista, una società migliore per tutti, e credo che solo questo Partito possa farlo, un autentico Partito marxista-leninista.
Da futuro compagno chiedo di avere un fazzoletto rosso del PMLI.
Alessandro, via e-mail
 

Viva le Guardie Rosse e la rivoluzione d'Ottobre
Un sentito saluto per l'Anniversario, 105 anni, che come oggi 6 Novembre c'erano i primi movimenti delle Guardie Rosse che preludevano alla Grande Rivoluzione del 7 Novembre.
Giancarlo - Padova

 

Le favole di certi giornalisti rispetto al governo Meloni
In effetti la consonanza delle posizioni espresse nei media che osservo (Il Corsera, il Tg La 7, il Tg Rai 3, il Tg Sky - meno il tg Mediaset) fa pensare che i giornalisti "e le giornaliste" di tali media "narrino" favole (prima sulla "pandemia", poi sulla guerra in Ucraina) omologate. Ho notato del resto che, dopo un articolo sul Corsera di Carlo Revelli (che però non è un giornalista, ma un professore di Fisica e uno scrittore di successo) sulla guerra in Ucraina non uniformato alla linea del giornale, costui è sparito dalle pagine del medesimo.
Mi pare, venendo al governo Meloni, che qualcuno dei giornalisti "e delle giornaliste" dei suddetti media "narri" favole in controtendenza rispetto ai primi passi del governo stesso.
Nicola Spinosi - Firenze

 

A Cop 27 il presidente della Colombia ha proposto un decalogo per la crisi climatica
A COP 27 il presidente della Colombia Gustavo Petro ha presentato un decalogo per affrontare la crisi climatica, invitando all’azione tutti i paesi del mondo, dopo aver affermato che “la COP non dà più risposte e il tempo è scaduto”. Il presidente ha presentato una proposta che prevede 10 azioni, sottolineando che questa è “l’ora dell’umanità e non quella dei mercati”.
Il primo punto del decalogo mira a far capire all’umanità che, se non si mobilita, la politica mondiale non potrà superare la crisi climatica, causando l’estinzione dal pianeta. “I tempi di estinzione in cui viviamo devono spingerci ad agire ora e a livello globale con o senza il permesso del governo”, ha affermato il presidente salito al potere due mesi fa. Come secondo e terzo aspetto, evidenzia che il mercato e l’accumulazione di capitale non sono il meccanismo per superare la crisi e che solo la pianificazione pubblica e globale consente di passare a un’economia decarbonizzata. “Il corso sarà corretto dalla politica e dalla mobilitazione umana, non dal mercato del carbone e del petrolio”, ha rimarcato a proposito del quarto punto del decalogo. In un quinto pilastro, Petro ha fatto riferimento al contributo mondiale che dovrebbe esistere per salvare la foresta pluviale amazzonica. In questo senso, ha annunciato che la Colombia concederà 140 milioni di dollari all’anno per 20 anni per salvare la foresta pluviale amazzonica. “Non vediamo l’ora di ricevere un contributo globale”, ha affermato.
In un sesto punto, Gustavo Petro ha sottolineato che la crisi climatica può essere superata solo se gli idrocarburi non vengono più consumati. Pertanto, ha invitato il pianeta a svalutare l’economia degli idrocarburi e valorizzare i rami dell’economia decarbonizzata. “La soluzione è un mondo senza petrolio e senza carbone”, ha affermato il presidente.
Settimo, Petro ha osservato che i trattati costitutivi dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e del Fondo monetario internazionale (FMI) devono seguire gli accordi della COP e non viceversa. Successivamente, ha sollevato come ottavo punto il fatto che il FMI abbia avviato il programma di scambio del debito con investimenti nell’adattamento e nella mitigazione del cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo. Infine, nei suoi ultimi due punti, ha sottolineato che le banche private e multilaterali devono smettere di finanziare le economie degli idrocarburi e che la guerra deve essere evitata per non togliere tempo alla vita dell’umanità.
Il discorso del presidente colombiano alla COP 27 in Egitto è durato appena sette minuti, ma ha risuonato per tutta la giornata come uno dei più “impegnativi” che un presidente abbia pronunciato in questa istanza internazionale. Lo ha descritto l’agenzia britannica BBC, che ha persino sottolineato che questo discorso, pieno di accuse contro il modello di sviluppo capitalista, è “contro la tradizione diplomatica della Colombia”.
ll decalogo di Gustavo Petro, ex guerrigliero del M-19, se messo in pratica in tutto il mondo scatenerà una guerriglia vincente contro la crisi climatica e il capitalismo che la provoca.
Francesco Cecchini - Unione popolare
 
Esposto-denuncia dello Slai cobas su violazioni normative sicurezza e igiene sul lavoro a Fca/Stellantis di Pomigliano
Esposto-denuncia su violazioni normative sicurezza ed igiene sul lavoro nei reparti dello stabilimento Fca/Stellantis di Pomigliano e correlata inerzia di enti e funzioni preposte alla tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori.
Il grave infortunio subito da un autotrasportatore venerdì 4 novembre nell’area di carico delle bisarche ben rappresenta gli intollerabili livelli quotidiani di esposizione a rischio cui sono sottoposti i lavoratori all’interno della fabbrica e quelli delle aziende collegate operanti nel perimetro dello stabilimento. Ciò avviene tramite l’insano abbattimento dei costi di produzione da parte aziendale con la drastica e generalizzata compressione e/o azzeramento delle necessarie e obbligatorie disposizioni di sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro. Ed è di fatto oggettivamente consentito dai mancati e doverosi interventi degli enti preposti in indirizzo - Procura della Repubblica, Dipartimento di Prevenzione Servizio di Igiene e Medicina del Lavoro dell’ASL Napoli 3 Sud, Giunta Regionale della Campania e Assessorato al Lavoro, Governo e Ministero Sviluppo Economico, ciascuno per quanto di competenza - che, ripetutamente sollecitati dai sindacati, ad oggi rimangono ostinatamente inerti.
Slai cobas Pomigliano d'Arco (Napoli)
 

Pisa si candida a divenire una delle capitali internazionali delle teste di cuoio
Pisa-Coltano. La cementificazione di 73 ettari di terreni, in buona parte ad uso agricolo, all’interno del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, per realizzare innumerevoli caserme e alloggi per militari e famiglie, poligoni di tiro e basi addestrative. Un progetto di oltre 190 milioni di euro, voluto dal Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, funzionale al rafforzamento del ruolo geo-strategico della regione Toscana per la proiezione delle forze armate nazionali, USA, NATO ed extra-NATO negli scacchieri di guerra internazionali. La nuova Cittadella dei reparti d’élite dei CC si aggiungerà al complesso di Camp Darby, all’aeroporto di Pisa-San Giusto, al porto di Livorno, alle tante caserme dei parà della “Folgore”, al centro di ricerca militare avanzato (già nucleare) di San Piero a Grado, al comando fiorentino della Divisione “Vittorio Veneto” prossimo ad operare come Multinational Division South NATO per gli interventi dell’alleanza nel Mediterraneo e in Africa.
Tre i reparti d’assalto dei carabinieri che saranno insediati a Coltano: il 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, il G.I.S.- Gruppo di Intervento Speciale e il Centro Cinofili. Fino ad oggi di stanza nella caserma “Vannucci” di Livorno.
Ai militari del “Tuscania” viene affidata tra l'altro il supporto delle Forze Speciali in attività di ricognizione, azione diretta, assistenza militare e controterrorismo; l’evacuazione di cittadini italiani da Paesi a rischio o da zone di guerra.
Il Gruppo di Intervento Speciale, istituito il 6 febbraio 1978, dal 1997 il reparto viene dispiegato all’estero in missioni di peace-keeping/peace-enforcing.
Ecco così che Pisa si candida a divenire una delle capitali internazionali delle teste di cuoio per la conduzione delle guerre sporche del XXI secolo.
Antonio Mazzeo - Messina

16 novembre 2022