Catania
Combattiva manifestazione regionale per rivendicare “Porti aperti”
Partecipazione militante del PMLI che diffonde volantini tra cui il Documento del CC del Partito contro il governo neofascista Meloni

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Con la parola d'ordine “Porti aperti” sabato 12 novembre si è svolto a Catania un corteo regionale antirazzista in solidarietà ai migranti sbarcati nel porto etneo dopo giornate di lotta del movimento antirazzista catanese e per rifiutare con forza l'abominevole classificazione del ministro dell'Interno Piantedosi e del governo neofascista della Meloni che definisce gli immigrati a bordo delle navi delle Ong "materiale residuale".
Il corteo regionale è stato indetto dalla "Rete antirazzista catanese". Concentramento all'entrata centrale del porto. Hanno aderito: Anpi, Arci, Arci gay-CT, Centro Astalli, Centro Koros, Cobas, Comitato NoMuos/NoSigonella, Comunità di Sant’Egidio, Comunità palestinese, Fondazione Fava, Gerta Human Reports, La Città Felice, Lhive diritti e prevenzione, LPS-Liberi Pensieri Studenteschi, ManiTese Sicilia, ManifestA, MediterraneaSavingHumans, MUA-Movimento Universitario Autorganizzato, Non una di meno-CT, Penelope Coordinamento Solidarietà Sociale Onlus, Rete La Ragna-Tela, Rete Restiamoumani-Incontriamoci, Spazi Sociali-CT, Sunia CT, Sunia Sicilia, Potere al Popolo, PMLI, Rifondazione Comunista e giovani comunisti-CT, Sinistra Anticapitalista, Antudo, Sinistra Italiana, UGS, Sindacato Cobas e tante altre diverse associazioni e realtà catanese e regionali.
Tanti gli striscioni che hanno sfilato nel corteo a partire da quello "Porti aperti" e "No Frontex basta naufraghi fermiamo la guerra libertà di movimento". E poi: "Guerre, miseria sfruttamento / imperialismo distrugge i popoli", "Basta guerra! Basta caro vita!". Tra gli slogan più urlati "La storia Siciliana ce l'ha insegnato / emigrare non reato", “Solidarietà, accoglienza / questa è la nuova resistenza". “Contro la violenza dei confini siamo tutti clandestini" e tanti altri.
Corteo combattivo partecipato da diversi centinaia fra giovani e meno giovani e con la presenza di tanti migranti. Si snoda per un percorso per certi versi inedito attraversando il quartiere della Civita, via Teatro Massimo Bellini dove il corteo fa una pausa e dove alcuni manifestanti improvvisano dei comizi volanti contro la Meloni e il governo neofascista. Un migrante oramai da molti anni residente in Sicilia nel suo intervento ha puntato il dito sui governi precedenti che hanno varato anche loro leggi e politiche contro gli immigrati. Poi il corteo ha attraversato via San Giuliano, un tratto della via Etnea per terminare davanti il palazzo della prefettura da dove gli organizzatori hanno denunciato il clima repressivo e le leggi contro gli immigranti che fuggono dai loro paesi per guerre e carestie economiche e climatiche (con responsabilità dei paesi imperialisti, aggiungiamo noi) rivendicando "Porti aperti". Il tempo di qualche intervento, e come previsto la manifestazione è dovuta terminare per una fortissima pioggia.
Il PMLI ha partecipato al corteo con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con spirito unitario antirazzista così come aveva partecipato ai presidi dei giorni precedenti per rivendicare l'attracco delle navi delle Ong e poi per far sbarcare tutti i migranti anche quelli che il governo definiva inumanamente e vergognosamente "residuali".
I compagni portavano due manifesti con le parole d'ordine del Partito "Con i migranti porti e frontiere aperti. Contro l'imperialismo che genera l'emigrazione cancellare il decreto su migranti e sicurezza e la legge Bossi-Fini. Fermare il razzismo e il fascismo" e con l'appello "Uniamoci contro il governo neofascista Meloni per il socialismo e il potere politico del proletariato”. Manifesti che hanno dato al corteo un contributo di lotta di classe.
Inoltre hanno distribuito i volantini col documento del CC del PMLI sul governo Meloni e quello in solidarietà con il popolo, il governo e la resistenza ucraina. E un terzo volantino grafico titolato "Cento anni fa e oggi. La marcia su Roma di Mussolini e la marcia su Roma della Meloni un secolo dopo quella mussoliniana del 1922. Meloni conclude la marcia su Roma elettorale". I volantini sono stati accettati con interesse e così la nostra presenza nel corteo e nel presidio. I compagni portavano la grande bandiere rossa del PMLI con la falce e martello e l'effige di Mao, indossavano il “corpetto” con la prima pagina de "Il Bolscevico" n° 40, e il manifesto formato locandina con la posizione sull'Ucraina.
“Peccato” che nonostante la nostra visibilità, cartello, bandiere, volantini, nonostante siamo stati bombardati dalle fotografie, il quotidiano “La Sicilia” nell'articolo a firma di Pinella Leocata non si sia “accorta” della presenza del nostro Partito, citando tutti tranne il PMLI. Cade a pennello l'articolo de “Il Bolscevico” n. 41 dal titolo "Appello alle giornaliste e ai giornalisti democratici: fate conoscere la posizione del PMLI sul governo neofascista Meloni e sull'Ucraina”.
Durante il presidio del 7 novembre il compagno Sesto Schembri era stato intervistato da una giornalista. Una compagna del Movimento antirazzista ci ha informato che detta intervista è stata trasmessa in un programma serale su La7 .

16 novembre 2022