Catania
Studenti in piazza contro l'alternanza scuola-lavoro e contro il governo neofascista della Meloni

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Venerdì 18 novembre, come in tante altre città italiane, anche gli studenti catanesi sono scesi in piazza a centinaia per lo sciopero nazionale indetto dall'Unione degli studenti che hanno messo sotto tiro il governo neofascista Meloni e il suo ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, protestando "contro l'alternanza scuola-lavoro e per ottenere più rappresentanza e più diritti, una didattica innovativa partecipata, antifascista, antirazzista, transfemminista, ecologista”.
Il combattivo corteo delle studentesse e degli studenti si è mosso da piazza Roma attraversando un tratto del viale Regina Margherita, poi per via Etnea. In testa lo striscione "No governo Meloni, No scuola dei padroni". A seguire altri come "No alla guerra, no governo Meloni", "La scuola crolla noi no", "Contro l'alternanza, guerra e nuovo governo. Lombardo in lotta". Ricordati gli studenti morti per colpa della PCTO o dell'alternanza scuola-lavoro che dir si voglia: Giuliano, Lorenzo e Giuseppe. Tanti gli slogan: "No alla scuola dei padroni”, "No scuola/lavoro", "Governo Draghi, governo Meloni, cambiano le facce no le idee". Nei diversi comizi volanti gli studenti hanno toccato i disagi sociali che coinvolgono tutte le masse popolari, come il caro bollette, il precariato, la disoccupazione, solidarietà ai migranti e per una scuola pubblica e gratuita.
I compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI, unico partito presente al corteo, hanno portato la solidarietà agli studenti in lotta. I compagni indossavano il corpetto con l'articolo de “Il Bolscevico" che condanna la lettera del ministro leghista dell’Istruzione e del merito agli studenti dal titolo “Propaganda anticomunista del governo neofascista Meloni... Il comunismo non morirà mai. Vive nel PMLI” che conteneva una efficace vignetta con Valditara vestito da gerarca fascista e la chiosa “in nome dell'anticomunismo…vorrebbe trasformare gli studenti in nuovi balilla" dove si spiega che il governo Meloni ha ricevuto l'ordine dai padroni di eliminare il comunismo del PMLI che rappresenta la vera antitesi a questo sistema economico e politico fondato sul profitto e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e le disuguaglianze sociali, imperialista e guerrafondaio.
L'articolo, pubblicato su “Il Bolscevico” n. 42, è stato anche riprodotto in volantino ed è stato accolto con interesse. Tanti i dialoghi con gli studenti. I marxisti-leninisti sono stati ripresi da diversi reporter.
Alla manifestazione hanno aderito Collettivo pluralità etneo (CPE), Liberi pensieri studenteschi, Movimento universitario Ugs, FGC, il coordinamento formato da studenti e studentesse di università e dei licei, denominato “Spine nel fianco” e tanti collettivi di vari istituti.

23 novembre 2022