Applaudito intervento all'Assemblea aperta per l'unità della sinistra organizzata dalla CSI a Roma
Chiavacci: uniamoci contro il governo neofascista Meloni. Facciamo un convegno sull'alternativa socialista al capitalismo
Care compagne e cari compagni,
porto il saluto del Partito marxista-Leninista Italiano. Il compagno Erne Guidi, incaricato dal Comitato Centrale ai rapporti con gli altri partiti ci sta seguendo in collegamento, per le cause che molti di voi conoscono.
CSI ci ha offerto una nuova opportunità – che noi abbiamo colto al volo - per ritrovarci nel tentativo di consolidare il lavoro unitario fatto non senza difficoltà finora in Unità Popolare, aprendo all'esterno, e soprattutto a sinistra. Questa modalità di azione è a nostro avviso indispensabile, soprattutto dopo un periodo solitamente burrascoso qual è quello elettorale.
In generale, il momento sociale e politico che stiamo vivendo richiede una unità di intenti e di azione senza precedenti.
Il 25 settembre scorso il governo Meloni ha concluso la marcia su Roma elettorale iniziata dal Movimento sociale italiano (MSI) fondato il 26 dicembre 1946 da Giorgio Almirante.
Su questo punto faccio un primo inciso: sull'ultimo numero del nostro settimanale “Il Bolscevico” abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “Nascita e sviluppo del regime neofascista italiano”. Esso contiene il terzo capitolo del rapporto dell'Ufficio Politico del PMLI al quarto congresso nazionale del 1998 presentato dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, e tutt'oggi fa luce sui responsabili remoti dell'avvento del governo Meloni.
In un passaggio si legge: ”Da quando si è arrivati a celebrare nel 1988 i funerali di stato per Giorgio Almirante, segretario nazionale del MSI e fucilatore di partigiani, era inevitabile che i fascisti potessero arrivare al governo liberamente”.
Insomma, la marcia insurrezionale di Mussolini del 28 ottobre 1922 fu premiata dal re Vittorio Emanuele III. Quella elettorale non è stata ostacolata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal premier uscente Mario Draghi, che anzi hanno protetto, consigliato e aiutato la Meloni.
In entrambe le marce i partiti della “sinistra” borghese hanno fatto sostanzialmente da spettatori. Molte chiacchiere e niente fatti. E così sono saliti al potere ieri i fascisti e oggi i neofascisti. In questo modo il regime capitalista neofascista ha ora i suoi amministratori ideali, che hanno iniziato subito il loro lavoro non applicando le disposizioni costituzionali e autorizzando l'adunata fascista a Predappio, varando la legge anti-Rave per colpire in realtà il diritto di manifestare, e manganellando gli studenti a La Sapienza. Hanno perorato la discriminazione razzista contro i migranti e invitato per la prima volta l'UGL fascista all'incontro governo-sindacati.
Avete letto tutti la vergognosa lettera del neoministro leghista dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, inviata alle studentesse, agli studenti e ai professori con l'invito a celebrare il cosiddetto Giorno della libertà. Una sporca operazione di propaganda anticomunista, di rozzo revisionismo storico e di indottrinamento anticomunista degli studenti compiuta a nome del governo neofascista Meloni, del quale Valditara stesso aspira ad essere il manganello “educativo”. E questo è solo il più evidente dei tanti attacchi al comunismo mossi su larga scala dal governo Meloni.
Non poco per due mesi scarsi di attività...
A questo governo il PMLI farà un'opposizione di classe anticapitalista e antifascista per i diritti sociali, civili, di genere, degli immigrati; per la giustizia sociale e climatica, ed abbiamo visto l'ennesimo fallimento dell'ONU alla COP 27 di Sharm el-Sheik pochi giorni fa che condanna il Pianeta alla distruzione.
Noi tutti abbiamo il dovere di occuparci attivamente dei bisogni e dei problemi immediati delle masse, a partire da quelle del proprio territorio, senza perdere di vista la strategia del cambiamento radicale della società capitalista in cui viviamo.
A causa della profonda crisi economica, finanziaria, energetica e climatica del sistema capitalista e dell'inettitudine dei suoi governanti le condizioni delle masse popolari peggiorano sempre più e le famiglie popolari non ce la fanno più a mettere assieme il pranzo con la cena. Bisogna allora lottare duramente per l'abbattimento immediato delle bollette per le famiglie a basso e medio reddito, per un forte aumento dei salari e delle pensioni, per l'assunzione di tutti i precari, per l'abrogazione della legge Fornero, per l'affossamento dell'autonomia regionale differenziata. Strategicamente bisogna puntare primariamente alla piena occupazione, allo sviluppo del Mezzogiorno, all'abbattimento delle disuguaglianze economiche, sociali, di genere e territoriali, al risanamento delle periferie urbane. Su questi temi, come su tutte le altre rivendicazioni immediate e a lungo termine delle masse e dei migranti, bisogna creare contro il governo Meloni, almeno nella pratica, un fronte unito quanto più ampio possibile composto dalle forze anticapitaliste, a cominciare da quelle con la bandiera rossa, dalle forze riformiste, dai partiti parlamentari di opposizione e delle associazioni che ci stanno.
Non ci stancheremo mai di dire che questa unità va ricercata senza settarismi, pregiudizi ed esclusioni alcune. Deve contare solo l'opposizione a questo governo. Sul campo di battaglia antineofascista c'è posto per tutti. Il PMLI ci sarà senz'altro adottando la politica di unità e lotta, di dialettica e combattività.
Le uniche pregiudiziali che riteniamo siano necessarie nel nostro lavoro unitario, sono l'antifascismo e l'anticapitalismo. Per il resto, dobbiamo essere capaci – anche perché come già detto il momento e le condizioni delle masse popolari lo richiedono – di mettere da parte tutto ciò che non ci accomuna, ponendo al centro ciò che invece ci unisce e che può essere raggiunto o conquistato solo con una lotta vasta, forte e coordinata.
Poi, certamente, sulle molte divergenze che ci sono fra di noi, può starci una franca quanto auspicabile discussione dialettica sulla quale noi non ci tiriamo mai indietro. Ma ciò non deve compromettere quell'unità di intenti e di azione sul programma che faremo, né sulla sua forma organizzativa condivisa, né sulle regole. Questo è quello che auspichiamo.
Il Partito Marxista-Leninista Italiano non vede alcuna alternativa al capitalismo che non sia una società socialista. La nostra ambizione è sempre stata quella di aprire una grande discussione rivoluzionaria sul futuro dell’Italia e sull’alternativa di società. Abbiamo rilanciato continuamente questo appello che, a dire il vero, fino ad oggi non ha ottenuto un numero tale di risposte affermative per poter essere avviato. Naturalmente ringraziamo tutti coloro che invece l'hanno raccolto e condiviso.
Sull'alternativa di società che vogliamo quindi, dobbiamo innanzitutto chiarirci fra di noi e poi fare chiarezza all'esterno per essere compresi ed appoggiati dalle masse popolari. Ciò avverrà se esse prenderanno maggiore coscienza di classe, rendendosi conto che quella è la strada che rappresenta tutti i loro bisogni ed interessi.
Per questo il PMLI propone un convegno nazionale a Firenze, a metà strada tra Nord e Sud, in cui si discuta dell'alternativa socialista al governo neofascista Meloni.
Diamo disponibilità sin da ora ad ospitare tale convegno ed a dare tutto il supporto organizzativo necessario.
Viva l'unità d'azione anticapitalista ed antifascista!
Viva il socialismo ed il potere politico del proletariato!

30 novembre 2022