"Il fondamentale documento del CC del PMLI sul governo neofascista Meloni smaschera la vera natura di questo governo"
Va letto, riletto e studiato per orientarci

Il Centro del Partito ha chiesto al compagno Eugen Galasso un parere sul Documento del CC del PMLI sul governo neofascista Meloni.
Ecco quanto ha scritto.

 

di Eugen Galasso
Il documento del CC del PMLI del 25 ottobre scorso, "Uniamoci contro il governo neofascista Meloni. Per il socialismo e il potere politico del proletariato",  pubblicato sul numero  41 del "Bolscevico" del 17 novembre 2022, smaschera la vera natura del governo Meloni, che nasce effettivamente come "regime progettato dalla loggia massonica P2 di Licio Gelli", avallato da Craxi e poi realizzato in forme varie dai governi di Berlusconi, ma anche dai vari governi (di destra e di sinistra borghese, ma anche sedicenti "tecnici") succedutisi fino alle elezioni del 25 settembre 2022 e realizzato da questo "nuovo" governo, insediatosi ormai ufficialmente il 22 ottobre scorso (ma cfr. il testo del Documento, molto più ampio e articolato, in particolare, per questo punto). Due i capisaldi di tale trasformazione che in Italia assume chiaramente connotati neofascisti: 1) Il presidenzialismo; 2) La riduzione del Parlamento a contrappeso solo formale del Presidente. Presidenzialista e fautore del parlamento come contrappeso del presidente,  condizione chiaramente impossibile come si vede anche oggi, quando non vige il "presidenzialismo", dove le critiche al primo ministro sono state scarse anche in occasione delle dichiarazioni di voto e a maggior ragione lo sono verso il "Presidente della Repubblica", verso il quale vige il reato di "vilipendio", che verrebbe ulteriormente aggravato, come è chiaro,  nel caso di un regime presidenziale.
Giustamente il documento parla di "emarginazione del parlamento". Entrambi questi principi, che si fonderebbero nel "bilanciamento dei poteri" (vecchia teoria del liberalismo borghese)  furono sostenuti da Pietro Calamandrei, giurista e teorico del Partito d'Azione, liberal-socialista (peraltro una palese contraddizione in termini, come ha sempre rilevato con grande acutezza e opportunamente il compagno Segretario generale del PMLI, Giovanni Scuderi). Lo stesso Calamandrei, antifascista ,  aveva però avuto un passato di collaborazione con il presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni Dino Grandi in occasione della scrittura del Codice civile. Ma poi il presidenzialismo è sempre stato un coerente obiettivo della destra fascista, si chiami essa Movimento Sociale Italiano, Alleanza Nazionale, Fratelli d'Italia o come altrimenti si definiva, durante i camouflages di Gianfranco Fini.
Il parlamento, comunque borghese, ma certo non ostacolato anzi sostenuto dalla coalizione cosiddetta di "centro-destra", dai tempi di Berlusconi, Fini e Bossi, fino all'oggi. Ma presidenzialista convinto è stato anche un importante protagonista della vita politica italiana (fu anche vicepresidente del Consiglio e ministro della Difesa nel 1947-1948),  il repubblicano dapprima antifascista, ma esponente della massoneria, il golpista Randolfo Pacciardi, poi fautore del movimento neofascista "Nuova Repubblica"insieme con Giano Accame e corresponsabile con Edgardo Sogno del famigerato "golpe bianco" nel 1974.
Quanto allo slogan "Dio, patria, famiglia", che è in origine di Mazzini, certo non un rivoluzionario, tra parentesi, come dimostrano le critiche feroci al patriota repubblicano, tutt'altro che internazionalista, da parte di Marx ed Engels, suoi contemporanei e rispettosissimi ammiratori del "Risorgimento" italiano, è però vero che fu il fascismo a renderlo probante e vincolante, tanto che esso veniva continuamente richiamato dall'allora MSI e oggi dal partito di Giorgia Meloni, "Fratelli d'Italia".
Un altro tema giustamente richiamato dal nostro Partito, dato che esaminando le conseguenze del motto in questione: 1) chi è ateo, materialista o agnostico o anche di fede religiosa non monoteistica (il buddhismo, per es. ma anche varie altre confessioni religiose) verrebbe emarginato e guardato a vista, nonostante tutte le rassicurazioni meloniane riguardo alla libertà, anche solo intesa come libertà borghese; 2) un internazionalista , seguendo giustamente Marx e tutti i maestri, non ha patria, dove valgono le citazioni seguenti: "Gli operai non hanno patria. Non si può togliere loro ciò che non hanno... Con l'antagonismo delle classi all'interno delle nazioni scompare la condizione di  reciproca ostilità fra le nazioni " (Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista, 1848); e ancora: "L'aria che (il lavoratore) respira a casa sua non  è né l'aria francese, né inglese, né tedesca, ma è l'aria delle fabbriche " (Marx, Note su  Friedrich List, economista, 1845), dunque il conflitto è evidente; 3) la famiglia è naturalmente quella borghese, tradizionale, dunque nessuna "famiglia allargata" per non dire delle comunità LGBTQ.
In altri termini, saranno certamente tempi duri per i marxisti-.leninisti, ma anche per tutti coloro che non accettano i diktat del regime neofascista. E il documento fondamentale del CC parla giustamente della "limitazione dei diritti di sciopero e di manifestazione", dei "decreti sciurezza", della "militarizzazione delle città" e lo fa, si badi, anticipando quanto è avvenuto (lo "sgombero forzoso" del "rave party" presso Modena avviene a fine ottobre, mentre il documento citato del PMLI è del 25, mese dunque ben anteriore ai fatti), come anche di "accreditamento di Fratelli d'Italia come partito istituzionale e costituzionale, della protezione delle organizzazioni neofasciste come Forza Nuova e Casa Pound e simili", dove la mente corre all'assalto neofascista alla CGIL del 9 ottobre 2021, praticamente con un intervento talmente tardivo della polizia da renderlo inesistente. Ma il documento parla anche, sempre opportunamente, "di svuotamento dei diritti sindacali" e in effetti quanto avvenuto il 9 novembre scorso, in occasione della riunione tra governo e sindacati lo dimostra ("Nessuna risposta della Meloni alla richieste dei sindacati", recita il titolo del "Bolscevico" a pag.7 del numero 42 del 24 novembre, dove non manca il rilievo sull'invito alla partecipazione, subito prontamente raccolto, al sindacato UGL, notoriamente di estrema destra, un passo decisivo verso il corporativismo, il sistema economico chiaramente interclassista tipico del fascismo (modello non dichiarato, anzi a parole respinto dalla premier Giorgia Meloni), dove non vale l'inganno revisionista del "fascismo di sinistra", vista la matrice chiaramente interclassista del corporativismo tout court).
L'assurdo (solo apparentemente, in realtà pienamente nella logica neofascista) del"merito", che non vuol tenere contro delle differenze delle condizioni di partenza di studentesse e studenti, ossia delle differenze di  classe, ha già portato, come il documento rileva chiaramente, al manganellamento delle studentesse e degli studenti alla "Sapienza" di Roma, atto che la presunta opposizione, di PD e 5 Stelle si guarda bene dal condannare.   Né manca, nel documento fondamentale prodotto dal CC del nostro PMLI, il richiamo alla cultura reazionaria, razzista (lo si è visto e lo si vede in occasione della querelle sui migranti) maschilista, clericale  omofoba di questa destra di governo, di fronte alla quale, contro "l'opposizione di cartone" della presunta "opposizione parlamentare", si deve profilare quella giustamente individuata dal Segretario  generale del PMLI, il compagno Giovanni Scuderi, per cui dovrà agire in un "fronte unito il proletariato", "appropriandosi della sua cultura storica, che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non quella dell'operaismo, dell'anarcosindacalismo e del riformismo", sempre opportuno richiamo contro le fallaci sirene del revisionismo, sempre combattuto, in ogni sua espressione,  dai Maestri.
Il pronto sostegno delle compagne e dei compagni al documento, giustamente definito "importantissimo" è un incentivo ulteriore alla lotta contro il governo neofascista Meloni per il socialismo e il potere politico del proletariato.
Un documento da leggere, rileggere, studiare, in quanto completo e sorprendentemente capace di orientarci

30 novembre 2022