A Firenze scuole occupate contro la scuola aziendalista, meritocratica e classista del governo
Studenti in lotta al “Miche”, Alberti-Dante, artistico di Porta Romana e Rodolico. Al centro della protesta le strutture fatiscenti, l'alternanza scuola-lavoro ed il governo Meloni. Solidarietà della FIOM CGIL

 
Ben tre licei fiorentini, Michelangiolo, Rodolico e Dante, e gli istituti artistici di Porta Romana e l'Alberti-Dante, sono stati occupati dalle studentesse e dagli studenti in opposizione al governo, ed a quelli che definiscono “annosi problemi strutturali” delle loro scuole. Assieme a loro sono scesi in piazza per protesta anche quelli del liceo Machiavelli.
Secondo quanto riportato dagli studenti, le motivazioni di queste occupazioni sono principalmente l'opposizione alle politiche antistudentesche e meritocratiche sulla scuola portate avanti fino ad ora dai governi che si sono succeduti, ed ora imposte dal governo neofascista Meloni. Come dichiara una studentessa, “Siamo passati dal ministero della pubblica istruzione, a quello dell'istruzione a quello dell'istruzione e merito del governo Meloni. Una presa in giro bella e buona”, evidenziando la discendente parabola scolastica di un ministero che ha smarrito anche formalmente l'aggettivo di “pubblica”.
Nelle dichiarazioni, nei comunicati e nei volantini degli studenti e delle studentesse in lotta viene apertamente denunciato il sistema aziendalistico legato alla scuola e la pressione psicologica alla quale sono sottoposti gli studenti. La salute mentale degli studenti è un tema che viene più volte ripreso anche in conseguenza al discorso del ministro dell'Istruzione e del “merito”, il leghista Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: “Evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità.”. Una posizione semplicemente inaccettabile, contro la quale è esploso il dissenso dei giovani studenti e delle giovani studentesse che si sentono ogni giorno in competizione tra loro e sottoposti a forte ansia, stress e attacchi di panico. 
Gli studenti dei istituti occupati chiedono l’abolizione del PCTO e rivendicano il vero ruolo della scuola pubblica, lontano dalle logiche di mercato e di sfruttamento, finalizzato ad una crescita personale ed allo sviluppo di un pensiero critico. I collettivi studenteschi hanno ricordato le giovani vittime che hanno perso la vita in questo sistema scolastico aziendalista, meritocratico e classista durante l’alternanza scuola-lavoro in azienda.
L’occupazione del liceo Michelangiolo è stata apertamente dichiarata “un atto politico”, e nel comunicato di occupazione del collettivo vi si legge anche la richiesta di abolizione dell’articolo 343 bis, cosiddetto “anti-rave”, perché illegale e anticostituzionale.
Dallo stesso comunicato di occupazione viene ribadita una motivazione importante: “Credendo fermamente che la scuola deve essere pubblica, ci opponiamo a queste misure classiste e ribadiamo il bisogno urgente dell’aumento dei fondi alla scuola pubblica.”. Infatti uno dei temi comuni a queste occupazioni ed al corteo studentesco del Machiavelli è anche la soluzione dei problemi strutturali dei vari istituti, riconoscendone quale causa la mancanza di fondi e la classificazione elitaria delle scuole.
A fianco degli studenti si schiera così anche la FIOM CGIL che in una nota dichiara: “Dopo le vergognose dichiarazioni di Valditara, esprimiamo massima solidarietà agli studenti del Liceo Michelangelo e degli altri istituti fiorentini che oggi occupano. La scuola deve essere fonte di crescita e non di umiliazione. L’istruzione non può basarsi solo su valutazioni numeriche e sul principio classista della meritocrazia. Ribadiamo inoltre che occorre cambiare la legge che impone agli studenti un percorso che mette a rischio l’incolumità di giovani che dovrebbero essere in un ambiente sicuro quando studiano, presenti in azienda per imparare, non a produrre, formati sulle norme di sicurezza e sempre seguiti da un tutor. A scuola si va per studiare, non per morire”.
Un fatto importante che contribuisce a rafforzare il legame tra studenti e lavoratori, fondamentale nella lotta contro il governo neofascista Meloni.
Al momento in cui scriviamo restano occupati gli artistici Alberti-Dante e l'artistico statale di Porta Romana, mentre al Dante l'occupazione è stata stroncata dall'intervento di polizia e Digos, in accordo con la preside. La repressione non è però passata inosservata; nonostante infatti le forze di polizia sia municipale che dello stato fossero ben barricate davanti al Dante, molti studenti e molte studentesse del Collettivo d’Ateneo universitario, della Rete degli Studenti Medi e di collettivi di altri istituti hanno presidiato piazza della Vittoria in segno di appoggio e solidarietà. Poche ore fa le lezioni sono riprese anche nel licei Michelangiolo e Rodolico, senza particolari tensioni.
Dal canto nostro auspichiamo che questa protesta studentesca si allarghi fino a formare un grande movimento cittadino ed anche nazionale che possa far convergere e coordinare le occupazioni e le manifestazioni alle quali oggi assistiamo in tutta Italia. Come già accennato, è infatti importante ricreare quel fronte unito di unità di lotta tra lavoratori e studenti, i cui primi segnali si erano già visti nello scorso gennaio col movimento romano della Lupa e con la convergenza fiorentina fra studenti medi, universitari e collettivo di fabbrica GKN. 
Noi marxisti-leninisti appoggiamo e solidarizziamo con gli studenti e le studentesse in lotta contro le politiche antipopolari del governo Meloni a partire da quelle che riguardano l’educazione e la scuola. È giusto che al centro della protesta ci sia il governo Meloni poiché esso ha una politica scolastica diametralmente opposta dalle aspirazioni delle studentesse e degli studenti, come ci dimostrano anche gli investimenti pubblici alle scuole private che ammontano a ben 620 milioni per il prossimo anno, la cifra più alta di sempre regalata alle scuole private, contro investimenti pari a zero nella scuola pubblica che è stata completamente ignorata nell'ultima sciagurata legge di bilancio.
Ci auguriamo infine che questa protesta abbia come obiettivo finale, come stella polare, una scuola governata dalle studentesse e dagli studenti, pubblica, gratuita ed accessibile a tutti.

14 dicembre 2022