Lettere


Tante buone ragioni per leggere “Il Bolscevico”
Perché leggere “Il Bolscevico”?
Perché è l’unico giornale, organo di Partito, che rappresenta il precipitato di diversi anni di lezioni sul marxismo-leninismo pensiero di Mao.
Ancora: perché leggere “Il Bolscevico”?
Perché non è, né lo è mai stata, l’opera teorica di persone affette da dottrinarismo e da mania letteraria. Ma, al contrario, è il mezzo più pratico per ottenere che, da ogni parte, ci si metta, senza indugio, al lavoro e ci si prepari a tradurre in pratica esecuzione il pensiero con cui andrò a concludere questo stringato articolo.
Giornale di Partito, dicevamo.
Giornale di un Partito che resiste ad una tendenza che caratterizza, quantomeno a far tempo dal 2008, la scena della politica italiana: il liquefarsi e l’evaporazione dei vari “partiti comunisti” (dediti a compromessi, pervasi da opportunismo, e quasi tutti affetti da “revisionismo”, o, peggio ancora, da tendenze trotzkiste), quali strutture organizzate di azione e di elaborazione politica.
Mi chiedo, e, soprattutto, vi chiedo se le previsioni circa l’andamento storico non abbiano trovato riscontro nel modo in cui le cose sono effettivamente andate e non abbiano, soprattutto, combaciato con le tesi “previsionali” accampate da “Il Bolscevico” nella sua lunga attività editoriale.
Ma perché le riflessioni de “Il Bolscevico” sono attuali?
Dobbiamo, al riguardo, preliminarmente osservare che la coscienza di classe è stata oscurata da questioni economiche e sociali distorte, portando tanti operai a votare per la destra.
L'attualità e la ragione di esistenza de “Il Bolscevico” risiede, di contro, nel tentativo di far uscire da quello stato di torpore ed apatia in cui è precipitata quella coscienza di classe che non può non legarsi strettamente al PMLI unico partito, nella galassia degli eredi del materialismo storico, allo stato, giova ripeterlo ancora una volta, malati cronici di revisionismo o peggio ancora di trotzkismo ed unica organizzazione d’avanguardia del proletariato ed insieme incarnazione concreta della coscienza di classe.
È necessario che, sotto la guida del PMLI, essa si faccia soggetto, come tale capace di incidere praticamente nella realtà e di trasformarla.
Scriveva Marx: … noi vediamo (Marx utilizza come forma verbale il presente e noi, dal canto nostro, continuiamo, data l’attualità del suo pensiero, ad utilizzarla in luogo del passato prossimo) che, anche se rimaniamo nel quadro dei rapporti tra capitale e lavoro salariato, gli interessi del capitale e gli interessi del lavoro salariato sono diametralmente opposti. Questa conclusione di Marx era e continua ad essere il prerequisito della lotta di classe tra le classi sociali dagli interessi opposti, che deve essere imminente, atteso che le contraddizioni del capitalismo sono, allo stato, giunte al punto più alto.
In conclusione … il nostro scopo - dice Mao - è di estirpare il capitalismo, di estirparlo su tutto il globo, di farlo diventare un oggetto storico.
Tutto quello che appare nel corso della storia dovrà essere eliminato.
Non c’è cosa o fenomeno al mondo che non sia prodotto dalla storia; alla vita succede sempre la morte.
Il capitalismo è un prodotto della storia, deve dunque, morire, c’è un ottimo posto sottoterra per dormire che lo aspetta.. (cfr.: Mao Zedong, Rivoluzione e costruzione, scritti e discorsi 1949-1957, Einaudi editore, p. 252).
Non sono, forse, queste buone ragioni per continuare a leggere “Il Bolscevico”?
Domenico Di Giorgio - Manfredonia (Foggia)
 

Non vedo l'ora di volantinare per il PMLI contro il governo
Non vedo l'ora di distribuire il volantino del PMLI sul governo neofascista Meloni.
Questo governo è una spina nel fianco per il Paese e ce ne vorrà di duro lavorio per sconfiggerlo.
Chriso - Piemonte

14 dicembre 2022