Nel suo intervento al congresso Filctem-Cgil di Pisa ha denunciato con forza lo scandalo del keu e dei rifiuti industriali nel Comprensorio del cuoio
Cammilli: la linea della concertazione ha portato solo sacrifici ai lavoratori
Rieletto nel nuovo direttivo e nell'assemblea generale della Filctem provinciale

Redazione di Fucecchio
Mercoledì 14 dicembre, presso l'hotel Euro di Cascina (Pisa) si è svolto il congresso provinciale della Filctem, la categoria della Cgil che riunisce le lavoratrici e i lavoratori del settore chimico-farmaceutico, energia e manifattura. Vi hanno partecipato una cinquantina di delegati, provenienti in larga parte dal settore della conceria, calzaturiero, farmaceutico e delle aziende di distribuzione luce (Enel) e acqua.
La giornata era aperta dalla relazione del segretario uscente, Loris Mainardi, che ha iniziato ricordando la bassa partecipazione alle assemblee congressuali di base e le modalità di svolgimento, in particolare al fatto di presentarsi con due documenti diversi davanti ai lavoratori che, a suo dire, provocherebbe un certo sconcerto, per cui si dovrebbe trovare un nuovo metodo.
Nel suo intervento ha toccato le principali problematiche nazionali e locali e anche, come suo solito, quelle internazionali. Sulla guerra ha riproposto le tesi di Landini e dei 5 Stelle, con una condanna dell'invasione russa piuttosto blanda e un richiamo alle pace generico. Condivisibili le sue considerazioni sul governo della Meloni, anche se non lo definisce neofascista ma di “destra-destra”. Ha poi insistito sulla coerenza della Cgil nel portare avanti le rivendicazioni sul lavoro, le pensioni, il precariato e altro, al di là del colore dei governi.
Gli interventi sono stati aperti dal nostro compagno Andrea Cammilli, anche perché in sala era sceso il silenzio e nessuno si faceva avanti. In apertura ha condannato l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo e ricordato come Putin riproponga la politica sciovinista dell'impero zarista, e non certo dell'Urss, e sia stato esplicito nell'accusare i bolscevichi, Lenin e Stalin di aver “inventato” l'Ucraina.
La Cgil, ha proseguito il compagno, condanna i livelli insostenibili raggiunti dalla precarizzazione del lavoro, dei bassi salari, della mancanza di sicurezza, di un sistema pensionistico penalizzante, dalle tensioni internazionali, ma la ricetta che viene proposta, anzi riproposta, è quella di un ruolo maggiore, anche militare, dell'UE imperialista, la concertazione con le parti sociali, la codeterminazione con le aziende, ossia il collaborazionismo con la controparte padronale.
La sfiducia nei maggiori sindacati, Cgil, Cisl e Uil, “deriva dal fatto che la linea tenuta negli ultimi anni, di collaborazione, di farsi carico dei sacrifici (per i lavoratori), di accettare i salari bassi, perché i salari li stabiliscono i contratti nazionali che firmano i sindacati, di accettare la flessibilità, alla fine non ha portato a nessun risultato, se non ad allargare la forbice tra ricchi e poveri e a peggiorare le condizioni di vita dei lavoratori e delle masse popolari”.
Rivolgendosi direttamente a Mainardi, Cammilli ha ricordato che presentarsi con opinioni diversificate davanti ai lavoratori non crea sconcerto, semmai sconcerto e indignazione lo provocano “ex segretari/e che dopo vanno a finire in parlamento a votare leggi antioperaie e antipopolari”, oppure personaggi come il sindacalista della Uil Visentini (recentemente eletto a capo dell'organizzazione internazionale dei sindacati Tuic) e Panzeri, che oltre ad essere stato eletto con il PD è stato un noto dirigente sindacale, a capo della Camera del Lavoro di Milano per 8 anni, implicati fino al collo nel giro di tangenti legato al Qatar gate.
Prima di concludere Cammilli ha ricordato lo scandalo legato alla gestione dei rifiuti e al keu (residui industriali pericolosi) che ha investito la provincia di Pisa e l'intreccio tra esponenti del PD, industriali della conceria e 'ndrangheta, con lo scambio di soldi, favori e voti. Ha chiuso il suo intervento invitando la Cgil a non fare sconti agli amministratori locali e regionali e a non cedere al ricatto tra lavoro e salvaguardia della salute e dell'ambiente, dall'altra.
Gli interventi degli altri delegati hanno richiamato la necessità d'invertire la tendenza alla perdita di salario e diritti, mentre quello soporifero e pieno di tecnicismi del rappresentante nazionale della categoria ha pesantemente abbassato l'attenzione della platea.
Alla fine sono state espletate le formalità e votazioni legate allo svolgimento del congresso. Nel nuovo direttivo e nell'assemblea generale della Filctem provinciale è stato confermato anche Cammilli. Il documento politico è stato approvato con la nostra astensione, mentre è stato rieletto segretario Loris Mainardi, 37 voti su 40.

21 dicembre 2022