Comunicato del Coordinamento regionale delle sinistre di opposizione
TPL in Molise, la lotta dei lavoratori ottiene un primo successo
La Regione si impegna a pagare direttamente i lavoratori, dopo anni di scioperi e battaglie, ma il problema non è risolto
 
La lotta dei dipendenti del trasporto pubblico locale in Molise fa registrare una prima vittoria per i lavoratori! La giunta regionale, tramite la recentissima determina n. 8084, si è finalmente decisa ad intervenire in questa crisi. Certo tale impegno, che arriva colpevolmente in ritardo visto che si sarebbe dovuto adottare da subito, sin dai tempi della giunta di “centro-sinistra”, va nella direzione giusta ma restano molti problemi.
Cerchiamo allora di fare il punto su questa vicenda vergognosa che vede protagonisti Regione, ditte appaltatrici e personale. Le compagnie di trasporto hanno convenzione con la Regione con la formula net-cost , ovvero l’ente di via Genova paga un corrispettivo calcolato sulla differenza fra costi di esercizio e ricavi. Tale formula comporta che, in Molise, le imprese appaltatrici ricavino circa il 20-25% delle entrate grazie ai biglietti, il resto lo mette la Regione. Ecco l’inghippo: le ditte, al momento di pagare i lavoratori, accampano mille scuse, dai costi in continuo aumento ai mancati incassi, ecc. Una posizione che non regge. La lotta di dipendenti e sindacati, fatta anche a livello legale, portò ad una denuncia nel 2018 alla GdF: da accertamenti risultò un “buco” di ben 23 milioni di euro. Ci vuol coraggio ad affermare che mancano i soldi per pagare le spettanze! Da anni, quindi, le maestranze hanno insistito nel chiedere l’applicazione delle normative presenti nel codice degli appalti (basta vedere il già datato dpr 207/2010). Per legge, se l’ente pubblico che eroga puntualmente alle ditte appaltatrici quanto stabilito, verifica che la retribuzione ai lavoratori salta, è obbligato a scavalcare il primo passaggio. Facendo leva su questo punto, l’altro ieri, l’assessore Pallante è riuscito a far passare la determina sopra citata che consente, appunto, alla Regione di bypassare le ditte.
La domanda è lecita: perché si è dovuto aspettare quasi un decennio per tale intervento? Perché si è optato di portare al limite la sopportazione dei lavoratori (ai quali esprimiamo la nostra vicinanza, sappiamo bene cosa voglia dire lavorare giorno per giorno e poi non vedersi pagati gli stipendi)? Inoltre, ricordiamo che con tale atto riceveranno lo stipendio solo parte dei diretti interessati, circa una settantina. E tutti gli altri? E chi garantisce che, una volta placate le acque, non si torni al passato?
Ecco perché i nostri Partiti invitano i lavoratori a continuare a tenere alta l’attenzione, a non demordere dalla lotta, contro i padroni, contro la privatizzazione, contro questa giunta fascio-leghista che da tempo si sarebbe dovuta muovere. Di più, continuiamo a ribadire, questa sacrosanta battaglia sarà tanto più efficace se legata ad una prospettiva di cambiamento del sistema molisano dei trasporti: fuori i pescecani profittatori dal settore, lottare per un’unica azienda pubblica regionale dei trasporti sotto controllo sociale e dei lavoratori!

 

Coordinamento delle Sinistre di Opposizione - Molise
(Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito marxista-leninista italiano)
Campobasso, 21 dicembre 2022