Al V congresso regionale Flc-Cgil Toscana
Prevale la linea concertativa del segretario uscente Cuomo
L'opposizione interna si appiattisce sulle posizioni della maggioranza e
rinuncia a dare battaglia fino in fondo
Sinopoli promette: “Sciopero generale contro l'autonomia differenziata”

Il 10 e 11 gennaio si è svolto presso il Grand Hotel Golf di Tirrenia (Pisa) il V congresso regionale Flc-Cgil Toscana intitolato “Lezioni di pace”.
Il segretario uscente, Pasquale Cuomo, è stato riconfermato alla guida della Flc-Cgil Toscana dall'Assemblea generale con 44 voti a favore (83% sui votanti e 74,6% sul totale dei componenti l’Assemblea), 6 astenuti (i 5 delegati del documento 2 più un delegato del documento 1 di maggioranza) e 3 contrari tutti della maggioranza. Totale 53 votanti su 59 aventi diritto (6 assenti fra cui anche un delegato del documento 2).
Un Congresso dall'esito scontato in partenza dove a farla da padrone sono stati ancora una volta gli accordi sottobanco e i veti più o meno palesi e incrociati che hanno caratterizzato la scelta dei delegati da eleggere alle istanze superiori.
Veti inerenti la rappresentanza dei territori, il rispetto della democrazia interna, le quote di genere e di settore che in buona parte hanno condizionato anche l'azione dell'opposizione interna.
In particolare i nove delegati appartenenti alle diverse aree di opposizione che rappresentavano il documento 2, invece di fare fronte unito e schierarsi apertamente contro la linea concertativa imposta dai vertici e dare battaglia per una Cgil più combattiva e conflittuale col governo e Confindustria, si sono appiattiti sulle posizioni della maggioranza e nei loro interventi non sono andati oltre una flebile lagnanza “su elementi importanti” come “ad esempio la mancanza di pluralismo e democrazia interni alla Cgil”.
Emblematico quanto accaduto in commissione politica dove, su “sollecitazione” del segretario generale della Flc Francesco Sinopoli, presente al Congresso come invitato, i rappresentanti del documento 2 hanno accettato, senza nemmeno consultare gli altri delegati, di “riformulare alcuni passaggi in modo da evitare di arrivare ad un voto contrario sul nostro ODG da parte della FLC Toscana in contraddizione con la posizione di sostegno alla GKN avuta dalla FLC-CGIL nazionale”.
Più o meno la stessa fine hanno fatto gli altri 4 ordini del giorno su (Autonomia differenziata, sull'Università e sulle Scuole Private) tutti stravolti e edulcorati in commissione politica e infine assunti dalla maggioranza nel documento finale, mentre quello sul contratto collettivo di lavoro è stato messo in votazione e bocciato dalla stragrande maggioranza dei delegati.
Cuomo ha aperto i lavori congressuali presentando a braccio una sintesi della sua relazione in cui fra l'altro ha definito la criminale aggressione imperialista della Russia di Putin all'Ucraina “una guerra per procura... largamente prevedibile visto le politiche di allargamento della Nato”. Addossando quindi tutte le responsabilità del conflitto in atto nel cuore dell'Europa alla Nato e gli Usa, che indubbiamente sono tra i protagonisti dell'escalation della tensione internazionale, ma mettendo di fatto sullo stesso piano l'aggressore e l'aggredito e assolvendo da ogni responsabilità l'imperialismo neozarista russo che a suo dire subisce l'aggressività della Nato per essere poi trascinato quasi a forza nella competizione tra imperialismi. Non una parola di sostegno al popolo ucraino.
Cuomo ha anche attaccato l'astensionismo che ha raggiunto percentuali record alle ultime elezioni politiche. “Chi si astiene – secondo Cuomo - rinuncia a un diritto democratico che il popolo italiano si è guadagnato con decenni di lotte” e finisce per favorire la vittoria delle destre.
Sull'attuale esecutivo guidato dalla Meloni Cuomo lo ha giustamente definito “un governo neofascista” ma si è guardato bene dal chiedere al congresso e a tutta la Cgil di mettere in campo tutte le azioni di lotta che si rendono necessarie per buttarlo giù il prima possibile.
Mentre il ministro del “merito”, fascioleghista, anticomunista, sovranista e separatista non viene nemmeno citato nella sua relazione.
Per quanto riguarda il diritto di sciopero, Cuomo, pur ritenendolo “una risorsa irrinunciabile nelle battaglie sindacali” ha addossato ai lavoratori le responsabilità della “scarsissima partecipazione” e non alla linea concertativa dei vertici della Flc e della Cgil che hanno inserito la scuola tra i servizi pubblici essenziali impedendo ai docenti e personale Ata di scioperare durante gli scrutini e gli esami di Stato depotenziandone le ricadute; e fa finta di non ricordare che il comparto scuola ha saltato il rinnovo di ben due contratti e che ormai da decenni la Flc sempre più spesso firma accordi al ribasso in totale spregio a quelle che sono le rivendicazioni che salgono dalla base.
Tra le poche note positive di tutto il Congresso è stata invece la riconferma della netta contrarietà della Flc e di tutta la Cgil al progetto di autonomia differenziata. Una linea ampiamente condivisa dalla stragrande maggioranza dei delegati e rilanciata durante il suo intervento da Sinopoli che fra l'altro ha ricordato come questo progetto viene da molto lontano e che “il vero problema è costituito dalla riforma del Titolo V della Costituzione approvata dal centrosinistra nel 2001”. Perciò ha rilanciato Sinopoli “siamo pronti a indire lo sciopero generale per fermare questo progetto”.
Al Congresso è intervenuto in collegamento on line anche il magistrato Domenico Gallo che ha illustrato tutti “i pericoli dell'autonomia differenziata” e ha invitato tutti i delegati a firmare il progetto di legge costituzionale di iniziativa popolare per modificare l’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e l’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.
A dare battaglia, nei limiti degli 8 minuti di intervento che gli sono stati concessi, ci ha pensato il compagno Franco Panzarella che ha duramente criticato la linea e i vertici della Flc e della Cgil in generale su vari fronti fra cui la lotta contro i licenziamenti alla Gkn, il diritto di sciopero, la guerra in Ucraina, l'Alternanza scuola lavoro (Pcto) e ha esortato la Cgil a indire subito lo sciopero generale per buttare giù il prima possibile il governo neofascista Meloni come si evince dall'intervento che pubblichiamo a parte.

18 gennaio 2023