Accusati del reato di danneggiamento, tre attivisti ambientalisti rinviati a processo
La procura di Milano chiede la sorveglianza semplice per l'ambientalista di ultima generazione
L'attivista Simone Ficcichia aveva imbrattato con vernice lavabile il muro di ingresso del teatro alla Scala di Milano e di aver incollato la mano al vetro di protezione della Primavera di Botticelli agli Uffizi di Firenze
Il Tg1 censura la protesta degli ambientalisti

 
La mattina dello scorso 2 gennaio a Roma, intorno alle 7:45 tre ambientalisti del gruppo Ultima generazione – il ventitreenne Davide Nensi, il ventunenne Alessandro Sulis e la ventiseienne Laura Paracini - hanno imbrattato parte della facciata della sede del Senato, Palazzo Madama con della vernice arancione, utilizzando degli estintori.
Subito arrestati dai carabinieri di guardia alla sede istituzionale e denunciati per il reato di danneggiamento aggravato, i tre attivisti il giorno successivo sono comparsi dinanzi al giudice monocratico dibattimentale del Tribunale di Roma, che ha convalidato l'arresto ma li ha rimessi in libertà immediatamente. Nel frattempo, e la cosa è stata evidenziata in udienza, si era scoperto che la vernice utilizzata dagli attivisti di Ultima generazione era un tipo di tinta rimovibile con l’acqua e infatti era già stata rimossa dopo poche ore, per cui il giudice, pur procedendo alla convalida dell’arresto per danneggiamento, si è dovuto rendere conto che si era trattato effettivamente di un semplice imbrattamento e non di un effettivo danneggiamento. La questione non è di poco conto, perché per il reato di imbrattamento – articolo 639 del codice penale - l'autore rischia fino a sei mesi di reclusione e fino a 1.000 euro di multa, mentre per quello di danneggiamento – articolo 635 del codice penale – fino a cinque anni di reclusione, ed è del tutto evidente che nel caso in esame si tratta di imbrattamento e non di danneggiamento.
Durante l'udienza i tre giovani hanno ammesso i fatti rivendicandoli come un'azione dimostrativa e non violenta, come effettivamente è stata: “dopo aver visto il disastro della Marmolada - ha detto Davide Nensi a nome di tutto il gruppo - ho paura per il nostro futuro e ho aderito a Ultima generazione perché propone un cambiamento, in particolare di fermare le emissioni di gas e puntare sulle energie rinnovabili”.
L'udienza è stata comunque rinviata al prossimo 12 maggio.
Il neofascista presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha immediatamente reagito con queste parole del tutto sproporzionate rispetto ai fatti: “è nostro diritto chiedere il ristoro dei danni morali e materiali e questo il Senato lo farà contro coloro che si sono macchiati di questo gesto secondo noi fuori luogo, che non aiuta la causa dell'ambiente, anzi va nella direzione opposta assimilando episodi come questo ad episodi di puro teppismo”.
A La Russa si sono accodati nella condanna dei tre attivisti moltissimi esponenti politici istituzionali, senatori e non solo, della destra e della “sinistra” borghese, e anche gran parte dei mezzi di informazione borghesi ha seguito La Russa e soci nella crociata contro questo gruppo di giovani, tanto che la più importante testata giornalistica della televisione italiana - il Tg1 - ha oscurato la protesta rifiutandosi di mandare in onda l'atto dimostrativo: “come Tg1 – ha spiegato l'inviato del Tg1, Alessandro Gamberi - abbiamo scelto di non mostrarvi le immagini del loro atto dimostrativo per sottolineare come questo tipo di proteste non possa essere accettabile. Proteste che dai quadri nei musei si spostano a uno dei luoghi simbolo delle istituzioni”.
Contrariamente al Tg1, la redazione de Il Bolscevico concorda con le ragioni che l'hanno mossa: “La preoccupazione delle forze politiche – si legge nel sito di Ultima generazione - per le contestazioni non violente di Ultima generazione dovrebbe essere orientata sul collasso eco-climatico che sta condannando tutti a sofferenze e morte”. “Secondo il rapporto di Legambiente sull’anno appena concluso – continua l'analisi- gli eventi meteo-idrogeologici sono aumentati del 55% rispetto al 2021: 310 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni e 29 morti. L’Ufficio di Presidenza del Senato dovrebbe occuparsi di questo anziché di valutare la costituzione di parte civile e far costruire ulteriori barriere per separare il Palazzo dal Paese reale”. “Continueremo a opporci – concludono gli attivisti - e ad agire perché non c’è altro che possiamo fare e perché non c’è più tempo da perdere”.
Purtroppo, però, le istituzioni dello Stato borghese non vogliono capire le ragioni importantissime di tale protesta. Pochi giorni prima dell'azione al Senato, il questore di Pavia, Alessio Cesareo, aveva richiesto alla magistratura l’applicazione del cosiddetto codice antimafia – la sorveglianza speciale - nei confronti di ventenne Simone Ficicchia, un altro attivista ambientalista di Ultima Generazione residente a Voghera, in provincia di Pavia, che aveva imbrattato in precedenza con vernice lavabile il muro di ingresso del teatro alla Scala di Milano e aveva incollato la mano al vetro di protezione della Primavera di Botticelli agli Uffizi di Firenze. Tale normativa, applicata alla criminalità organizzata e a soggetti giudicati socialmente pericolosi, prevede misure di sorveglianza molto restrittive tra cui l’obbligo di dimora, cioè il divieto di spostarsi dal comune in cui si abita, e forme di controllo da parte delle forze dell’ordine come l’obbligo di presentarsi periodicamente presso un posto di polizia. È chiaro che una simile richiesta è sproporzionata e abnorme soprattutto se proviene da un questore, che dovrebbe semmai occuparsi di delinquenza e di criminalità, e di quella vera: se il questore di Bologna in carica tra il 1987 e il 1994 non si fosse “distratto” come sta facendo il suo attuale collega di Pavia, avrebbe scoperto che tra gli autori di 24 efferati omicidi compiuti in quegli stessi anni tra Bologna e Pesaro – i quali non usavano innocue bombolette bensì mitra - c'erano cinque appartenenti alla polizia di Stato dei quali quattro (Roberto Savi, Alberto Savi, Pietro Gugliotta e Marino Occhipinti) lavoravano proprio presso i suoi uffici, alla questura di Bologna.
Comunque, alla prima udienza svolta il 10 gennaio presso la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano lo stesso Pubblico Ministero ha ridimensionato nettamente le richieste forcaiole del questore di Pavia, chiedendo al Tribunale l'applicazione della sorveglianza semplice per un anno, assai meno restrittiva nei confronti del giovane rispetto alla forsennata richiesta di Alessio Cesareo, che era di sorveglianza speciale: la decisione del Tribunale è attesa per la prima settimana di febbraio..
Il Partito Marxista Leninista Italiano e il suo organo, il settimanale Il Bolscevico , offrono piena e incondizionata solidarietà a Ultima generazione e ai suoi coraggiosi attivisti, incoraggiandoli senza riserve nella loro lotta di sensibilizzazione sul tema dell'ambiente: un nuovo ordine sociale ed economico nasce sempre attraverso le lotte e le manifestazioni di massa.

18 gennaio 2023