Intervento di Andrea Scarfone a nome del P.CARC

Qui di seguito pubblichiamo il discorso integrale del compagno Andrea Scarfone, Segretario federale dell'Emilia-Romagna del P.CARC, che ha pronunciato alla commemorazione di Lenin svoltasi domenica 22 gennaio a Cavriago su iniziativa del PMLI e del Partito dei Carc. Sorprende il fatto che non c'è nulla sulla Commemorazione di Lenin.
 
Compagne, compagni
il 30 dicembre scorso abbiamo celebrato il centenario della nascita dell’URSS e il 21 gennaio il 102° anniversario della fondazione del PCd’I. Oggi siamo, insieme al PMLI, a Cavriago (Reggio Emilia) per il 99° anniversario della scomparsa di Lenin. Le celebrazioni e le commemorazioni non sono soltanto occasioni per tenere alta la bandiera rossa del movimento comunista ma anche e soprattutto sono opportunità per avanzare nel compito dei comunisti, ovvero quello di fare la rivoluzione socialista. Celebrare maestri, imprese ed esperienze che ci hanno preceduto e illuminato la strada significa celebrare il futuro socialista del nostro Paese e dell’umanità intera.
Oggi, viviamo nella fase imperialista del capitalismo, una fase di profondi sconvolgimenti che trascina l’umanità nella guerra (tra classi, tra gruppi imperialisti, tra Stati). L’imperialismo è però l’epoca delle rivoluzioni proletarie.
Dalla crisi attuale usciremo solo instaurando il socialismo, cioè imponendo un sistema di potere che ha come suoi organi locali le organizzazioni operaie e popolari e sostituendo all’azienda capitalista (che produce merci per fare profitti) l’agenzia pubblica che produce beni e servizi per soddisfare i bisogni individuali e collettivi della popolazione; all’anarchia di interessi la pianificazione della produzione e delle attività; alla concorrenza tra paesi la collaborazione internazionale con tutti i paesi disposti a collaborare con noi. Arriveremo a questo risultato attraverso la costituzione del Governo di Blocco Popolare o dovremo passare attraverso un vortice di devastazioni e guerre mondiali? Questa è la direzione verso cui ci spingono i vertici della Repubblica Pontificia e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei. Arriveremo prima noi comunisti ad avviare un nuovo corso delle cose o nel prossimo futuro prevarranno dapprima i promotori delle prove di fascismo? Questa è la posta in gioco.
La Carovana del (n)PCI, di cui il Partito dei CARC è parte, lotta per l’affermarsi della prima via.
Per questa ragione, il Partito dei CARC
- fa appello agli esponenti delle organizzazioni politiche del movimento comunista per sviluppare la politica da fronte con responsabilità e progredire così nel comune sostegno e promozione dell’organizzazione e mobilitazione delle masse popolari per invertire il corso disastroso per l’umanità e l’ambiente imposto dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti e con essa dai vertici della Repubblica Pontificia;
- chiama gli esponenti, i gruppi e le organizzazioni che fanno parte del movimento comunista a impegnarsi nella costruzione di un ampio fronte anti Larghe Intese che comprenda tutte le forze politiche e sindacali che oggi si oppongono al sistema politico della Repubblica Pontificia.
Compagne, compagni: le divergenze ideologiche e politiche sono una risorsa da estendere e valorizzare. Non devono essere usate quali paraventi dietro cui nascondersi per alimentare settarismi e personalismi.
Infatti, la lotta fra le idee (idee giuste contro idee sbagliate) è parte della lotta per dare un orientamento giusto (adeguato) alla mobilitazione pratica delle masse popolari organizzate, contrastare le idee sbagliate che alimentano disfattismo, rassegnazione e sfiducia, attendismo e fatalismo. La lotta contro le idee sbagliate in seno al movimento rivoluzionario è parte della guerra popolare rivoluzionaria. “La grande lotta dei comunisti”, insegnava Engels, fondatore insieme a Marx del movimento comunista cosciente e organizzato, “non ha solo due forme (la lotta economica e la lotta politica), ma tre, perché accanto a quelle due va posta anche la lotta teorica”.
Insegnamento confermato e sintetizzato poi da Lenin nella formula “senza teoria rivoluzionaria non ci può essere movimento rivoluzionario” e da Mao Tse-tung: “le idee giuste (…) provengono dalla pratica sociale, e solo da questa. Provengono da tre tipi di pratica sociale: la lotta per la produzione, la lotta di classe e la sperimentazione scientifica. Una volta che le masse se ne sono impadronite, le idee giuste, caratteristiche della classe avanzata, si trasformano in una forza materiale capace di trasformare la società e il mondo”.
Materia attuale su cui applicare questi principi è l’analisi della natura della guerra in corso in Ucraina (per approfondire la materia, così come la natura della Federazione Russa, si rimanda ai documenti congressuali del VI Congresso Nazionale in discussione su www.carc.it).
Quella in corso in Ucraina non è una nuova guerra imperialista, cioè tra potenze imperialiste per ripartirsi il mondo. Il carattere principale della guerra attuale è la guerra ibrida (economica, finanziaria, militare e di propaganda) dei gruppi imperialisti USA per tentare di arrestare il declino del loro predominio nel mondo alla testa della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei, 1) contro la Federazione Russa per estendere il loro controllo e dominio sui territori della Federazione Russa e dell’ex Unione Sovietica che sono nella terza delle tre fasi dei primi paesi socialisti (tentativo di restaurazione del capitalismo a qualsiasi costo) e, 2) contro la Repubblica Popolare Cinese che, a sua volta, è nella seconda delle tre fasi dei primi paesi socialisti (tentativo di restaurare gradualmente o pacificamente il capitalismo).
L’unità d’azione dei partiti e organismi del MCCO nella mobilitazione e organizzazione delle masse popolari è anche uno specifico e importante ambito di sviluppo della lotta ideologica poiché è nella pratica e nel suo bilancio che ricaveremo le conferme di una data linea, la giustezza di una data operazione, gli insegnamenti dell’applicazione di quel dato principio mutuato dall’esperienza storica dei comunisti che ci hanno preceduto.
Il fattore fondamentale per cambiare il corso delle cose è la formazione nelle aziende capitaliste di organizzazioni operaie (e nelle aziende e istituzioni pubbliche di organizzazioni popolari), composte da lavoratori che si occupano delle loro aziende, escono dalle loro aziende per occuparsi della zona, si coordinano tra loro, agiscono da Nuove Autorità Pubbliche cioè come centri di orientamento e direzione del resto delle masse popolari, e sono orientate a formare un loro governo per agire come nuova classe dirigente.
Le organizzazioni operaie e popolari (OO e OP) sono nel nostro Paese quello che furono in Russia i Soviet. Il ruolo dei Soviet cambiò (da organizzazioni prettamente rivendicative a centri locali del nuovo potere) man mano che il partito comunista assumeva la direzione della mobilitazione popolare. Dunque, la funzione rivoluzionaria dei Soviet si dispiegò grazie alla politica rivoluzionaria del partito comunista di Lenin che li concepiva come la nuova struttura del potere politico attraverso cui il proletariato esercitava la sua dittatura.
Costruire la rete del nuovo potere che comincia a dirigere parti crescenti della società è, in questa fase, il passo necessario per alimentare la lotta di classe nel nostro Paese e la scuola pratica entro cui si rafforzerà il MCCO. Questo è un obiettivo concreto e decisivo per ogni partito e organismo che fa parte del MCCO (legame del partito con gli elementi avanzati della classe operaia e delle masse popolari, costruzione del nuovo potere delle masse popolari organizzate).
Il coinvolgimento del nostro Paese nella guerra a cui gli imperialisti USA hanno dato il via nel 2014 per espandere la NATO all’Ucraina e contro cui il 24 febbraio 2022 la Federazione Russa ha reagito con la sua “operazione militare speciale” crea un altro fronte su cui noi comunisti italiani possiamo e dobbiamo sviluppare il contrattacco delle masse popolari convogliando ogni singola operazione nel fiume della rivoluzione socialista. A questo fine possiamo e dobbiamo fare leva sugli effetti del coinvolgimento dell’Italia, al carro della NATO, nel sostegno all’esercito ucraino (invio di denaro e di armi, utilizzo delle basi sul territorio italiano, ecc.) e nelle sanzioni contro la Federazione Russa (sanzioni economiche, blocco delle importazioni di energia e materie prime, ecc.) che aggravano le condizioni delle masse popolari:
- aumento dell’inflazione, a partire dall’aumento dei costi per energia elettrica e gas;
- accelerazione dello smantellamento dell’apparato produttivo (si vedano gli esempi di Ansaldo Energia, Lukoil e simili, oltre alle chiusure, CIG e licenziamenti in centinaia di aziende per il costo dell’energia , ecc.);
- iniziative per “fare fronte all’emergenza energetica” che si traducono in progetti speculativi, dannosi per la salute e per l’ambiente (dai rigassificatori per immettere nella rete il gas liquefatto acquistato dagli USA alla riattivazione di centrali a carbone, fino alle mai sopite spinte per il nucleare “pulito”).
Il miglior contributo che possiamo dare ai lavoratori e alle masse popolari ucraine è cacciare il governo delle Larghe Intese e sottrarre il nostro paese al controllo della NATO e alla guerra!
Per sviluppare il contrattacco delle masse popolari convogliando ogni singola operazione nel fiume della rivoluzione socialista, l’azione dei comunisti deve svilupparsi in tre direzioni:
- sostenere e promuovere il protagonismo, l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari e il coordinamento di tutte le forze in ogni dove (e a partire da qualunque questione che riguarda gli interessi delle masse popolari, quindi anche la lotta contro la guerra e l’economia di guerra) e indirizzarli verso la costituzione di un governo di emergenza popolare;
- sviluppare la lotta per la sovranità nazionale, che il coinvolgimento del nostro Paese nella guerra USA-NATO ha posto in primo piano tra gli interessi impellenti delle masse popolari italiane, come componente della lotta per instaurare il socialismo;
- condurre la lotta teorica nel movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) sulla natura della guerra in Ucraina e, strettamente connessa a questo, sul bilancio della prima ondata della rivoluzione proletaria, e sull’analisi della fase (natura dell’epoca imperialista, della crisi attuale e del regime politico dei paesi imperialisti, caratteristiche dello Stato della borghesia imperialista italiana).
Compagne, compagni, il fronte non è un matrimonio, è uno strumento che permette:
– di raccogliere tutte le forze disponibili contro il nemico comune;
– di sviluppare il dibattito franco e aperto e la lotta ideologica, verificando le diverse posizioni sulla base di una pratica condivisa e comune;
– di fare esperienze pratiche comuni.
Il fronte è oggetto e soggetto del cambiamento: man mano che trasforma la realtà, si trasforma esso stesso come anche le forze che lo compongono.
Di questo dobbiamo occuparci anche per terminare il cammino interrotto nel fare dell’Italia un nuovo paese socialista, imparando dalle esperienze, e quindi superandole, di assalto al cielo che ci hanno preceduto: Biennio Rosso, Resistenza e la lotta contro il revisionismo moderno in particolare negli anni ‘70 (con le Organizzazioni Comuniste Combattenti).
Avanti, quindi.
Il futuro è socialista, è nostro.
Costruiamo il nuovo mondo.

25 gennaio 2023