A un anno dalla morte di Lorenzo Parelli
Manifestazioni studentesche di protesta a Roma e in altre città

Il 20 e 21 gennaio migliaia di studenti sono scesi in piazza in varie città nel primo anniversario della morte del 18enne Lorenzo Parelli: il primo dei tre studenti che nel corso del 2022 hanno perso la vita durante gli stage di Alternanza Scuola-Lavoro introdotti dall'ex ministra berlusconiana Letizia Moratti nel 2003 e poi trasformati in Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (Pcto) e resi obbligatori e propedeutici all'esame di maturità e soprattutto senza alcun costo per le aziende, nel 2015 con la legge 107 sulla cosiddetta “Buona scuola” dal governo Renzi.
Due giorni di lutto ma anche di lotte organizzate dalle varie associazioni e collettivi studenteschi che insieme alla Fiom-Cgil hanno indetto la mobilitazione nazionale per chiedere l'immediata abolizione di ogni forma di alternanza scuola lavoro.
A Roma la Rete degli Studenti Medi del Lazio e la Fiom Cgil Roma e Lazio hanno manifestato con un flash mob davanti al ministero dell’Istruzione e del “merito” non solo per ricordare Lorenzo ma soprattutto per denunciare che, a distanza di un anno, “nulla è cambiato”.
Dalla scalinata di Viale Trastevere alcuni studenti e sindacalisti della Fiom hanno denunciato: “Queste morti non sono riuscite a far interessare al tema né l’ex ministro Bianchi né il ministro Valditara... Da sempre ci opponiamo a questo modello di relazione tra scuola e mondo del lavoro. I Pcto vanno ripensati se non vogliamo piangere altri coetanei. Nel migliore dei casi non funzionano”.
Nel corso del presidio sono stati presentati tra l'altro anche i risultati di un sondaggio che ha coinvolto un campione di 1.500 studenti del Lazio da cui emerge che ben il 69,5% dei ragazzi intervistati ritiene che la scuola non insegna i diritti del lavoro, mentre il 52,2% ha ribadito che i Pcto effettuati non sono inerenti al proprio percorso di studi.
Il 20 gennaio, tra i primi a scendere in piazza, gli studenti napoletani del Coordinamento Kaos che hanno inscenato un sit-in di protesta in Piazza dei Martiri durante il quale hanno lanciato vernice rossa contro il portone della sede dell’Unione industriali a simboleggiare il sangue dei tre studenti morti. “Un atto dovuto - spiegano sui social gli studenti - per impedire ai signori di Confindustria di dimenticarsi di Lorenzo Parelli, di Giuseppe Lenoci, di Giuliano De Seta ragazzi vittime del progetto di Alternanza scuola lavoro”.
Un corteo di oltre 500 studenti è invece sfilato per le vie del centro a Livorno, da Piazza Cavour fin sotto le finestre del palazzo comunale. Alla manifestazione hanno preso parte anche la Flc-Cgil e l'Usb.
Altre decine di mobilitazioni e assemblee, organizzate dall’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa), si sono svolte nelle scuole superiori di molte città d’Italia.
Al liceo Augusto di Roma, le studentesse e gli studenti hanno apposto una targa commemorativa con su scritto “A Lorenzo Parelli, studente come noi, ucciso dall’alternanza scuola lavoro. Non dimentichiamo, non perdoniamo”.
Lorenzo, lo ricordiamo, era originario di Castions di Strada, frequentava il Centro di formazione professionale presso il polo scolastico dei salesiani “Bearzi” di Udine e venne ucciso dalla caduta di una trave d’acciaio di 150 chili durante il suo ultimo giorno di stage nell’azienda Burimec.
Dopo di lui nel 2022 sono morti mentre svolgevano tirocini in azienda altri due ragazzi: Giuseppe Lenoci, 16 anni, e Giuliano De Seta, 18 anni.
Nei giorni scorsi al danno causata dalla scuola capitalista assassina si è aggiunta anche la beffa dell'Inail che ha comunicato ai genitori di Lorenzo di non poter risarcire nemmeno un euro perché lo studente-stagista non gode degli stessi diritti assicurativi di un lavoratore.
Non a caso a Udine al presidio organizzato dall’Unione degli studenti hanno partecipato anche i genitori di Lorenzo.
“La morte di Lorenzo non è stata un’incidente – ha denunciato in piazza la coordinatrice nazionale dell'Uds – è stato un omicidio dovuto al fatto che gli studenti vengono messi a lavorare nello stesso identico contesto in cui muoiono 4 lavoratori ogni giorno. Il lutto non ci basta, vogliamo sicurezza in ogni luogo di lavoro e l’abolizione delle forme di alternanza scuola-lavoro in funzione dell’istruzione integrata: non accettiamo che la formazione sperimentale sia subordinata alle richieste del mondo dell’impresa, vogliamo invece strumenti innovativi volti alla didattica per costruire dai luoghi della formazione un modello diverso di società... Pretendiamo che il ministro Valditara convochi le organizzazioni studentesche e ascolti la nostra proposta di istruzione integrata, così come pretendiamo misure urgenti per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. A quante altre morti dovremo assistere prima che la politica ci risponda?”.
Il 26 gennaio è previsto il primo tavolo tecnico tra governo e parti sociali sul tema dell'alternanza scuola lavoro, ma il ministro fascioleghista, anticomunista, sovranista e separatista Valditara ha già fatto sapere che non ha alcuna intenzione di invitare le organizzazioni studentesche. “È inaccettabile – denuncia in una nota l’Uds – che il ministro dopo aver ripetuto svariate volte la necessità di confronto con la popolazione studentesca non solo non abbia riconvocato il Fast, forum delle associazioni studentesche più rappresentanti, ma non ci stia permettendo di dire la nostra sul tema dei Pcto”.

25 gennaio 2023