Pubblicando sul suo sito lo sproloquio di Cardilli ex ambasciatore d'Italia
L'imbroglione "pacifista" Grillo si schiera con Putin e augura a Zelensky una fine analoga a quella di Saddam Hussein e Gheddafi
I putiniami mascherati, da Salvini allo storico reazionario ex fascista Cardini, a Gasparri, Freccero, Dinucci, Rizzo, Acerbo, Vauro, Mattei, Di Battista e De Magistris, strepitano per l'intervento di Zelensky al Festival di Sanremo

Mentre con un Comunicato dell'Ufficio stampa il PMLI (pubblicato a parte) ha sostenuto che “È giusto che Zelensky parli al Festival di Sanremo”, il 25 gennaio scorso sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un delirante articolo filoPutin dell'ex ambasciatore italiano Torquato Cardilli. Cardilli inizia con il mettere vergognosamente sullo stesso piano gli aggressori e gli aggrediti, il martoriato popolo ucraino che sta combattendo la sua giusta guerra di liberazione nazionale, con l'aggressore imperialista, neonazista e neozarista Putin, che ha scatenato da quasi un anno una guerra ingiusta perché imperialista, di annessione e annientamento contro l'Ucraina, in tutto e per tutto simile alle occupazioni nazifasciste del secolo scorso e alle guerre di ieri e di oggi combattute dall'altrettanto infame imperialismo dell'Ovest (Usa, Ue, Nato) del quale l'Italia è parte integrante.
"Nessuno dei due contendenti (una volta fratelli) e dei loro alleati dice la verità al proprio popolo sofferente ed a quelli, più o meno lontani, indirettamente coinvolti nello scontro sul piano economico sanzionatorio, energetico, degli aiuti militari e umanitari, dell’accoglienza di milioni di profughi. (...)In queste disastrose condizioni, che avrebbero potuto essere evitate, serve a poco investire Putin con condanne e con tutti gli improperi possibili per il crimine dell’aggressione, per le atrocità della soldataglia, per le stragi di innocenti, ed è altrettanto inutile minacciare l’ira di Dio fino al totale ritiro della Russia da tutto il suolo ucraino, compresa la Crimea ".
Dunque l'ex ambasciatore e quindi Grillo mettono sullo stesso piano l'aggredito popolo ucraino e l'aggressore imperialista russo, sostengono che Putin non è colpevole e che il popolo ucraino non ha il diritto a lottare per la propria indipendenza e sovranità perché così facendo Zelensky e i combattenti ucraini sarebbero diventati dei servi dell'imperialismo dell'Ovest.
Il loro sostegno al nuovo zar Putin si spinge fino al punto di augurare a Zelensky (a capo di un governo di un paese aggredito) di fare la fine di Saddam Hussein e Gheddafi, uccisi dall'imperialismo dell'Ovest in funzione dei suoi interessi nell'ambito delle sue altrettanto brutali e infami guerre di aggressione e occupazione imperialiste di quei Paesi e regioni. Zelensky dovrebbe quindi essere ammazzato da Putin in sostanza, come Saddam e Gheddafi lo furono per mano dell'imperialismo dell'Ovest, cosa che implicherebbe ovviamente la sottomissione del popolo ucraino all'imperialismo russo.
Dichiarazioni raccapriccianti che continuano con la truffaldina retorica del fermare la guerra a ogni costo, concedendo "qualcosa" a Putin, sulla pelle degli ucraini, perché questo eviterebbe l'escalation e una nuova guerra mondiale.
Tesi opportunista, filoimperialista, storicamente smentita dai fatti e truffaldina, che ricorda l'opportunismo, la codardia (e il veleno anticomunista) delle potenze imperialiste concorrenti al blocco nazifascista, che prima favorirono l'avvento di Mussolini e Hitler in funzione anticomunista e poi per contenere le forze dell'Asse ed "evitare la guerra", (slogan che in realtà mascherava il vero significato della politica delle potenze imperialiste occidentali: spingere i nazifascisti e il Giappone ad aggredire l'odiato paese dei Soviet, per poi regolare i conti nell'ambito della spartizione del mondo "libero" dal bolscevismo) regalando la Spagna a Franco, consentendo il riarmo della Germania, la rimilitarizzazione della Renania e quindi nel 1938 l'annessione dell'Austria e nel 1939 del territorio dei Sudeti della dissolta Cecoslovacchia al Terzo Reich, favorendo quindi la spinta imperialista nazista verso l'est e quindi l'Urss, bloccata da Stalin fino al giugno del 1941 grazie all'importantissimo e giusto patto tattico di non aggressione tedesco-sovietico. Questa politica e relative concessioni hanno favorito e non certo allontanato lo scoppio della seconda guerra mondiale, iniziata il primo settembre del 1939 con l'invasione nazista della Polonia.
Sulla scia di questo blog di Beppe Grillo dal titolo “Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo ”, contro l'intervento di Zelensky in collegamento video previsto per l'11 febbraio al prossimo Festival di Sanremo si è scatenata la canea dei putiniani mascherati, appartenenti sia alla destra fascoleghista e berlusconiana sia al centro e sia alla sinistra parlamentare, trotzkista, falso comunista e falso marxista-leninista.
Ha cominciato il caporione fascioleghista Salvini (a capo di un partito notoriamente sostenuto da Putin, come del resto settori di FdI e lo stesso pregiudicato Berlusconi) dichiarando provocatoriamente: “Spero che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica. Pensavo di autoinvitarmi per cantare due canzoni. Non è con un’apparizione a Sanremo che si mette fine a questa guerra ”, dimostrandosi irritato dalla presenza di Zelensky mentre ostentava nel recente passato la sua T-shirt con l'immagine di Putin e l'amicizia col nuovo zar del Cremlino, incontrato più volte per suggellare quell'accordo programmatico sottoscritto nel 2017 dalla Lega e Russia unita, il partito di Putin.
Lo ha seguito Freccero: “Io penso sia un errore gravissimo di Zelensky, ma soprattutto un errore tragico della Rai. A livello mediatico è controproducente per entrambi (…) Non appena iniziata l’operazione di Putin, l’informazione è stata colta da amnesia sugli 8 anni precedenti, sulla guerra in Donbass e sulle violenze ucraine sulla popolazione russofona. Anzi, per paradosso, anche le stragi ucraine poi sono state attribuite all’invasore russo .” Ancora una volta quindi Putin come vittima e non come aggressore e Zelensky semplice burattino dell'imperialismo dell'Ovest.
L'aspirante segretario del PD Gianni Cuperlo categorico sbotta: “Zelensky a Sanremo, no. È una guerra. La gente muore ”; mentre il l'ex pentastellato Alessando Di Battista definisce questa partecipazione una “ridicola buffonata ”. Esattamente come l'imbroglione De Magistris ex sindaco di Napoli: “... e vogliono pure far parlare Zelensky al festival di Sanremo… la propaganda di guerra è sempre più indegna ". Secondo questa logica perversa anche esaltare i partigiani equivarrebbe a propaganda di guerra e quindi da respingere tout-court . Ecco fin dove si spingono i putiniani mascherati per giustificare l'ingiustificabile.
Vergognosa la petizione contraria all'intervento del presidente ucraino al Festival firmata da diversi intellettuali e politicanti borghesi, da Vauro allo storico ex Msi e fascista non pentito Franco Cardini passando per Joseph Halevi, il trotzkista Moni Ovadia, Paolo Cappellini, Mattei, Alessandro Di Battista, Andrea Crisanti, l'imbroglione Luigi De Magistris, l'agente al soldo di Putin Manlio Dinucci e altri che hanno inviato una vergognosa lettera alla stampa: “Abbiamo appreso con incredulità che interverrà Zelensky, capo di Stato di uno dei due paesi che oggi combattono la sanguinosa guerra del Donbass. Una guerra terribile fomentata da irresponsabili invii di armi e da interessi economici e geostrategici inconfessabili che ha ragioni complesse, tra cui il fatto che la Nato sia andata ad “abbaiare ai confini della Russia” (utilizzando le parole di Papa Francesco, sic)” e che come italiani abbiamo il dovere costituzionale di “ripudiare”.
Riteniamo dunque tragicamente ridicolo e profondamente irrispettoso di un’ampia fetta dell’opinione pubblica che non si riconosce nelle politiche militari dei governi Draghi e Meloni il fatto che Zelenskji sia invitato a Sanremo, il dramma oggi in corso nel suo Paese non è altro, infatti, che l’epilogo di un conflitto ben più lungo, quale quello del Donbass, che i maggiori Stati della NATO (quegli stessi cui oggi l’Italia è accodata!) hanno contribuito ampiamente a fomentare, limitandosi ad appoggiare militarmente l’Ucraina, nel corso degli anni " e invitano addirittura per l'11 febbraio, data del possibile intervento di Zelensky, ad una manifestazione pubblica di fronte al Teatro Ariston di Sanremo. Una manifestazione pubblica a cui aderiscono entusiasticamente i due falsi comunisti Marco Rizzo, presidente onorario del PC, e Mauro Alboresi, segretario nazionale del PCI. Invece di scendere in piazza al fianco del popolo ucraino, costoro sono addirittura decisi a manifestare contro l'intervento di Zelensky: una mostruosità. Esattamente quello che vuole Putin.
Attribuendo alla Nato la responsabilità di aver contribuito allo scoppio della guerra, costoro ripetono pari pari la tesi sostenuta nel discorso di Putin alla vigilia dell'invasione e la propaganda russa che cera di giustificare l'invasione dell'Ucraina. O si sta con l'imperialismo, vero nemico dell'umanità, tanto quello dell'Est quanto quello dell'Ovest, o si sta con chi lo combatte armi in pugno per la libertà e l'indipendenza nazionale. E dunque attaccare Zelensky invece di Putin smaschera il falso pacifismo di costoro che maledicono la guerra perché il popolo ucraino, il suo esercito e il suo governo capeggiato da Zelensky non hanno capitolato davanti all'imperialismo invasore senza combattere ma tengono testa eroicamente alle soverchianti forze militari neozariste.
Peraltro in Donbass, territorio ucraino, ha iniziato Putin a fomentare il separatismo, arruolando volontari e fascisti anche italiani, come abbiamo denunciato a suo tempo su "Il Bolscevico ", non si può lasciare intendere che in fondo Putin abbia reagito a delle manovre imperialiste fatte dall'Ovest, certamente in azione anche in Ucraina a quei tempi, né questo in nessun modo può capovolgere la realtà degli eventi in atto e dunque la contraddizione principale:Putin ha invaso l'Ucraina e il popolo ucraino e il suo legittimo governo sono dalla parte giusta e vanno appoggiati fino alla vittoria, non farlo significa rafforzare oggettivamente Putin e avvicinare una possibile guerra mondiale, altro che "pacifismo".
Il richiamo continuo dei putiniani nostrani poi alle posizioni di papa Bergoglio li squalifica ancora di più giacché costui continua a negare l'esistenza delle guerre giuste e delle guerre ingiuste mentre avvalora e rilancia la falsità storica anticomunista, inventata di sana pianta dalla propaganda nazista, del sedicente "Holodomor", quel cosiddetto l'olocausto ucraino mai avvenuto e attribuito falsamente e vergognosamente al grande Maestro del proletariato Stalin.
Noi marxisti-leninisti siamo stati dal primo giorno e lo saremo fino alla vittoria dalla parte del popolo ucraino guidato dal suo legittimo governo contro l'aggressore neonazista russo, per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale e invitiamo tutti i sinceri antimperialisti a non farsi fregare dalle sirene comunque camuffate, anche quelle "pacifiste" che tali non sono, degli imperialismi contrapposti dell'Est e dell'Ovest, in lotta per il dominio del mondo.
Soprattutto li invitiamo caldamente a unirsi a noi in un ampio fronte unito antifascista e antimperialista per buttare giù da sinistra e dalla piazza il governo neofascista Meloni, pronti fra l'altro ad invitare il popolo italiano ad insorgere nel caso sciagurato della partecipazione del nostro Paese ad un nuovo e terrificante conflitto mondiale.

1 febbraio 2023