“Scuderi è stato chiaro, la nostra Costituzione è borghese”

di Gioe Valla
 
Il Centro del PMLI ha chiesto al compagno Gioe Valla, studente diciassettenne della città metropolitana di Genova, ammesso al Partito qualche giorno fa, un parere sulle dichiarazioni del Segretario generale del PMLI sulla Costituzione italiana comparse sul n.2 de “Il Bolscevico” di quest'anno. Ne pubblichiamo alcuni brani.
I concetti sono ancora grezzi, e non sempre precisi, anche nelle espressioni e nel linguaggio, perché il compagno Gioe ha appena iniziato a studiare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, la linea del Partito e la storia d'Italia.
A mano a mano che procederà in questo studio, e facendo le dovute riflessioni, tutto fa pensare che il compagno Gioe, date le sue capacità intellettuali e di sintesi, darà al nostro amato Partito dei contributi sempre più importanti anche sul fronte culturale.
Scuderi è stato chiaro, la nostra Costituzione è una Costituzione borghese. Amata, idolatrata e consacrata da ogni forza politica o personalità anti-proletaria.
Per un'emancipazione del lavoro una Costituzione simile è un muro, anti-rivoluzionario. Appositamente assemblata per servire la borghesia. Bisogna quindi agire in maniera rivoluzionaria!
La Costituzione che verrà dopo la rivoluzione socialista deve essere una Costituzione reale delle grandi masse, una Costituzione socialista.
Come prova dell'abito della Costituzione italiana, ecco un esempio lampante: “Non c'è un articolo che consenta agli sfruttati e oppressi di prendere il potere per via pacifica” e “Non riconosce il diritto di rivoluzione [un diritto considerato fondamentale]”. Senza diritti come questi la democrazia, la Costituzione e la società, avranno come leadership i padroni e caratteristiche antipopolari. Sostanzialmente quello che abbiamo ottenuto (con grandi sofferenze dei partigiani, del popolo e del fronte unito di liberazione nazionale dal nazifascismo), è stato uno Stato borghese e una Costituzione borghese.
Sono rimasto piacevolmente stupito dalla lotta del PMLI al cambiamento avvenuto nella seconda repubblica fascista e dell'allora presidente della Repubblica. Il presidenzialismo, o semipresidenzialismo, è una forma di potere della borghesia che solo perché non ha l'aggettivo dittatura non spaventa le masse.
Il rischio di rimanere impantanati nel costituzionalismo è un argomento secondo me di primaria importanza per un rivoluzionario e/o per un anticapitalista; perché come tali dobbiamo agire in maniera conforme agli interessi del proletariato.
C'è il rischio che si rimanga impantanati nel rispetto di questa Costituzione, nella sua burocrazia e nella sua aura borghese che infettano in maniera parassitica le masse. In questa fase, una delle più delicate nella storia d’Italia, è importante che il PMLI sia altamente disciplinato e alle volte severo, con una leadership unita e saldamente ancorata agli ideali rivoluzionari. Che si allontani l'opportunismo verso la Costituzione e si approcci l'arte rivoluzionaria.

8 febbraio 2023