Il presidente dell'Ucraina in visita a Londra, Parigi e Bruxelles
Zelensky: “Vinceremo contro lo Stato terrorista russo”
Berlusconi, riprendendo le falsità di Putin, lo attacca accusandolo di aver causato la guerra. Pronta la risposta ucraina: “Berlusconi tenta di baciare le mani insanguinate di Putin”
 
Secondo viaggio all’estero dall’aggressione neozarista russa del 24 febbraio dell’anno scorso per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che tra l’8 e 9 febbraio ha visitato Londra, Parigi e Bruxelles, partecipando altresì alle riunioni del parlamento e del Consiglio dell’Unione europea convocate anche in vista della sua partecipazione. Un viaggio intelligente e proficuo per il futuro della resistenza ucraina, con il quale Zelensky ha ottenuto il rinnovato appoggio morale, economico e militare dell’imperialismo europeo. Il viaggio di Zelensky aveva infatti un duplice fine, come confermato dalle parole del presidente ucraino durante i vari incontri: ringraziare i popoli e i capi di stato e di governo per l’appoggio militare ed economico ricevuto dal suo paese dopo l’invasione subita dalla Russia e ribadire la richiesta di un maggiore supporto dal punto di vista dell’invio delle armi. In particolare, Zelensky ha chiesto più volte che all’Ucraina siano inviati caccia da combattimento.
Il presidente ucraino ha confermato di aver firmato con il primo ministro britannico Rishi Sunak una "dichiarazione di unità che riprende i principi del nostro supporto reciproco". In conferenza stampa ha parlato di "un nuovo livello nella nostra relazione" che oltre alle armi riguarda "le sanzioni e la cooperazione economica. Tutto ciò va a rafforzare enormemente i legami" tra Kiev e Londra. C'è un "rischio di stagnazione della guerra" senza la fornitura di jet da combattimento e di missili a lungo raggio all'Ucraina, ha detto Zelensky nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro britannico nella base militare di Dorset. "Se non avessimo aerei da combattimento o missili a lungo raggio, o se non avessimo abbastanza munizioni", ovvero "senza le armi di cui abbiamo discusso con Rishi Sunak, nella guerra ci sarebbe una stagnazione che non porterà a nulla di buono".
Zelensky ha poi ripetuto le richieste di armi all’incontro di Parigi con il presidente francese Macron e il Cancelliere tedesco Scholz: “Prima otterremo armamenti pesanti a lungo raggio, prima i nostri piloti avranno dei caccia a disposizione, prima l’aggressione russa finirà e potrà tornare la pace in Europa”. Il presidente francese Macron non ha fatto promesse precise, ma ha affermato che “l’Ucraina può contare sulla Francia per vincere la guerra”; concetto ribadito nella dichiarazione congiunta dell’Eliseo. Zelensky ha espresso gratitudine al leader francese per la decisione di fornire all'Ucraina carri armati leggeri e al Cancelliere tedesco per la fornitura di un potente sistema di difesa aerea IRIS-T. Il Capo di Stato ucraino ha definito queste decisioni storiche e ha rilevato il potenziale di ulteriore rafforzamento del partenariato. Il presidente ucraino ha poi concluso la sua visita europea a Bruxelles dove ha incontrato premier e re del Belgio.
Al parlamento britannico Zelensky aveva ribadito: “Deve esserci giustizia. Chiunque investa nel terrore deve essere ritenuto responsabile. Chiunque investa nella violenza deve risarcire coloro che hanno sofferto a causa del terrore, dell'aggressione o di altre forme di violenza di Stato. Le nostre proposte per la creazione di un Tribunale speciale per il crimine dell'aggressione russa contro l'Ucraina e di un Meccanismo speciale di compensazione, che compenserà le perdite di guerra a spese dei beni russi, si basano su tali principi”. “L'Ucraina ha bisogno di molte attrezzature e armi non per anticipare un'offensiva russa, ma per far sì che la Russia presagisca l'offensiva delle truppe ucraine e si chieda come uscire dal territorio del nostro Paese” aveva dichiarato Zelensky durante un incontro con i rappresentanti dei media nella base militare di Bovington Camp, a seguito dei negoziati con il primo ministro britannico Sunak.
Rivolgendosi ai ministri dello Sport, di diversi paesi, riunitisi per discutere la partecipazione di russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi, Zelensky lo ha ribadito il 10 febbraio: i rappresentanti dello Stato "che uccide e terrorizza" non hanno posto neppure nelle competizioni olimpiche. "L'Ucraina ha lanciato una maratona dell'onestà, e vi esorto ad unirvi. Il Comitato olimpico internazionale ha bisogno di onestà. L'onestà purtroppo ha perso. Mentre la Russia uccide e terrorizza, i rappresentanti dello stato terrorista non hanno posto neppure nelle competizioni sportive e olimpiche".
Parole chiare e forti quelle di Zelensky che hanno urtato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che dopo essersi recato alle urne per le regionali in Lombardia il 12 febbraio ha attaccato platealmente il presidente ucraino: "Se fossi stato il presidente del Consiglio non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore. Per arrivare alla pace penserei che il presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina. Un piano Marshall di 6-7-8-9mila miliardi di dollari a una condizione: ‘che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non ti daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere Zelensky ad arrivare ad un cessate il fuoco". Parole gravissime che riprendono pari pari le falsità del nuovo zar del Cremlino Putin sulle responsabilità della sua guerra di aggressione neozarista e neonazista, con ciò confermando che tra i due camerati esiste da sempre un Asse e un Patto d'Acciaio, esattamente come quelli che legavano Benito Mussolini ad Adolf Hitler. E confermando che il nuovo zar Putin può contare nel nostro Paese su una ramificata e potentissima rete di fedeli agenti prezzolati e servi sciocchi e rimbambiti mascherati da “pacifisti”, che occupano posti chiave nella compagine governativa, tra i partiti di regime e nelle istituzioni (Salvini, Berlusconi, Grillo), nell'apparato statale (dall'ex ambasciatore Cardilli all'ex generale Nato ed ex portavoce del capo di stato maggiore dell'esercito italiano Mini), tra gli intellettuali e nel mondo dell'informazione (dall'ex fascista Cardini, a Freccero, a Vauro, a Santoro) e perfino tra i leader ed esponenti dei partiti con la bandiera rossa e la falce e martello (Rizzo, Acerbo, De Magistris, Dinucci). Si pensi che il falso comunista Vauro si è spinto a dichiarare in televisione che bacerebbe in bocca Berlusconi per quello che costui ha dichiarato su Zelensky, colpevole di lasciar massacrare il suo popolo per gli interessi dell'America.
L'uscita del leader di Forza Italia ha suscitato l'immediata reazione da parte del portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko: "Con le assurde accuse al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Silvio Berlusconi tenta di baciare le mani insanguinate di Putin… per dimostrare la sua lealtà al dittatore russo. Il popolo italiano deve rendersi conto che diffondendo la propaganda russa Berlusconi sta incoraggiando Putin ha continuare i suoi crimini contro l’Ucraina. Ha responsabilità politica e morale”.

15 febbraio 2023