Intervento di Franco Panzarella al VI congresso del Partito dei CARC della sezione di Prato
Al di là delle divergenze uniamoci in un ampio fronte unito antifascista e antimperialista per buttare il governo neofascista Meloni

Su invito della sezione di Prato, il 16 febbraio il compagno Franco Panzarella ha partecipato al VI° Congresso del Partito dei CARC svoltosi il 16 febbraio presso la Casa del Popolo di Cafaggio.
Di seguito l'intervento pronunciato dal compagno in rappresentanza della Celulla “G. Stalin” di Prato del PMLI in cui fra l'altro si auspica che la cooperazione tra i nostri due Partiti si sviluppi sempre più sia a livello nazionale che a livello locale nonostante le gravi divergenze di linea che ci dividono sia per quanto riguarda la politica interna che in politica estera.

 

Care compagne e cari compagni, nel ringraziarvi per l'invito, porgo a tutti voi, delegate e delegati al VI congresso del Partito dei CARC della sezione di Prato, il più cordiale, sincero e militante saluto della Celulla “G. Stalin” di Prato del PMLI augurandovi un buon e proficuo lavoro.
Il PMLI auspica che la cooperazione tra i nostri due partiti si sviluppi sempre più sia a livello nazionale che a livello locale.
Insieme al vostro segretario nazionale, il compagno Pietro Vangeli, che saluto, abbiamo tenuto a battesimo il 1° luglio 2022 presso la sala stampa della Camera dei deputati la nascita di Unità popolare.
Col compagno Pietro siamo sfilati fianco a fianco anche in occasione della manifestazione nazionale del 26 marzo 2022 a sostegno della vertenza Gkn e in diverse atre occasioni.
Alla Festa nazionale della Riscossa Popolare che avete organizzato a Marina di Massa dal 13 luglio all'11 agosto scorsi, il compagno Cristian di Pistoia, mi ha messo in contatto con la vostra combattiva e generosa compagna Eleonora con la quale qui a Prato abbiamo subito costituito un fronte unito di lotta e insieme abbiamo già condiviso e partecipato a diverse iniziative fra cui la manifestazione del Si-Cobas contro lo sfruttamento del 17 dicembre scorso e insieme alla compagna facciamo parte dell'Assemblea Prato Antifascista con cui appena due giorni fa, in questa stessa sala, abbiamo organizzato, insieme a tutte le altre compagne e compagni che ne fanno parte, un interessante dibattito per ristabilire la verità storica sulle foibe e sul cosiddetto esodo dei giuliano-dalmati.
Nelle questioni comuni dunque ci sono già diversi fronti di lotta che ci uniscono e che per quanto ci riguarda devono andare avanti e svilupparsi ulteriormente.
Con ulteriori forme di fronte unito noi proponiamo di creare dei Comitti anticapitalisti e antifascisti a livello locale e nazionale.
 
Ucraina
A livello strategico invece ci sono gravi divergenze di linea che ci dividono sia per quanto riguarda la politica interna che in politica estera.
Esse riguardano in primo luogo il posizionamento sul piano internazionale, la condanna dell'aggressione imperialista della Russia del nuovo zar Putin all'Ucraina e l'appoggio alla resistenza e al popolo ucraino aggredito.
Noi marxisti-leninisti fin dal primo giorno siamo sempre stati e lo saremo fino alla vittoria dalla parte del popolo ucraino guidato dal suo legittimo governo contro l'aggressore neonazista russo, per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale.
Attribuendo alla Nato la responsabilità di aver contribuito allo scoppio della guerra, si finisce per ripetere pari pari la tesi sostenuta da Putin alla vigilia dell'invasione e la propaganda russa a cui si è aggiunto ora anche Berlusconi.
Non bisogna perdere mai di vista la contraddizione principale: Putin ha invaso l'Ucraina e il popolo ucraino e il suo legittimo governo sono dalla parte giusta e vanno appoggiati fino alla vittoria, non farlo significa rafforzare oggettivamente Putin e avvicinare una possibile guerra mondiale, altro che "pacifismo".
Dunque, o si sta con l'imperialismo, vero nemico dell'umanità, tanto quello dell'Est quanto quello dell'Ovest, o si sta con chi lo combatte armi in pugno per la libertà e l'indipendenza nazionale.
Peraltro in Donbass, territorio ucraino, ha iniziato Putin a fomentare il separatismo, arruolando volontari e fascisti anche italiani. Tra l'altro proprio in questi giorni il KKE e altri partiti “comunisti” di vari paesi, tra cui quelli delle due “Repubbliche” di Donetsk e Lugansk hanno denunciato che Putin ha estromesso i comunisti e gli antifascisti dai governi delle suddette due “Repubbliche popolari”.
Perciò invitiamo tutti i sinceri antimperialisti a non farsi fregare dalle sirene comunque camuffate, anche quelle "pacifiste" che tali non sono, degli imperialismi contrapposti dell'Est e dell'Ovest, in lotta per il dominio del mondo.
 
Governo di blocco popolare
Sul fronte di lotta interno le nostre divergenze riguardano invece la proposta di costituire un governo di blocco popolare e la partecipazione attiva al teatrino della politica e alla farsa dell'elettoralismo e del parlamentarismo borghesi ormai largamente delegittimati dall'astensionismo che, come abbiamo visto alle recenti regionali del Lazio e della Lombardia ha raggiunto livelli record mai toccati prima.
Auspichiamo invece che i Carc alle prossime elezioni politiche si uniscano al PMLI per propagandare l'astensionismo elettorale tattico, abbandonando ogni tentazione di votare una qualsiasi coalizione elettorale della “sinistra” borghese.
Su queste questioni di fondamentale importanza per lo sviluppo della lotta di classe rinnoviamo il nostro invito ad aprire, insieme a tutti gli altri partiti, movimenti e associazioni con la bandiera rossa e la falce e martello, una grande discussione pubblica e privata sul futuro dell'Italia per elaborare un progetto comune per abbattere il capitalismo e costruire una nuova società, il socialismo, che può essere realizzato solo con la rivoluzione proletaria, la conquista del potere politico e l'instaurazione della dittatura del proletariato.
Soprattutto li invitiamo caldamente a unirsi a noi in un ampio fronte unito antifascista e antimperialista per buttare giù da sinistra e dalla piazza il governo neofascista Meloni, pronti fra l'altro ad invitare il popolo italiano ad insorgere nel caso sciagurato della partecipazione del nostro Paese ad un nuovo e terrificante conflitto mondiale.

22 febbraio 2023