La resistenza ucraina a Bakhmut continua casa per casa
Indiscriminati bombardamenti russi fanno strage di civili in tutta l’Ucraina
Zelensky: “Gli invasori russi saranno tenuti a rendere conto di tutti i crimini di guerra. Lo stato terrorista sarà tenuto a rendere conto del crimine di aggressione"

Ancora morti innocenti causati dagli indiscriminati bombardamenti dell’esercito russo in tutta l’Ucraina. Nella notte tra l’1 e il 2 marzo è stata la volta di un condominio di cinque piani nella città di Zaporizhzhia ad essere centrato da un S-300 russo, provocando la morte di 13 civili tra cui una bambina di otto mesi. Venti persone sono state evacuate, undici sono state salvate. Il presidente ucraino Zelensky ha promesso una "risposta militare e legale" all'attacco della Russia alla città orientale. "Il brutale attacco missilistico della Russia su Zaporizhzhia dovrà affrontare la nostra risposta militare e legale. L'occupante sentirà inevitabilmente la nostra forza", ha detto, prima di aggiungere che le autorità russe conosceranno "la forza della giustizia in ogni significato della parola… Abbiamo unito il mondo per proteggere l'Ucraina, uniremo il mondo per ripristinare la giustizia. Gli invasori russi saranno legalmente ed equamente tenuti a rendere conto di tutti i crimini di guerra. Lo stato terrorista sarà tenuto a rendere conto del crimine di aggressione".
Nella giornata del 2 marzo gli aggressori russi hanno attaccato con droni i civili in fila per ricevere aiuti umanitari nel distretto di Beryslav nella regione di Kherson; nove persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino e diverse infrastrutture civili sono state danneggiate nell'attacco.
Almeno quattro persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi delle forze russe lanciati il 4 marzo e che hanno colpito otto regioni del Paese: lo hanno reso noto le autorità locali, come riporta il Kyiv Independent mentre l'amministrazione militare della regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, ha riferito che la Russia ha bombardato la regione 69 volte, utilizzando mortai, artiglieria, carri armati, droni e sistemi missilistici a lancio multiplo.
Le autorità ucraine hanno rivelato il 5 marzo che tre civili sono morti nella regione di Kherson, nel Sud del Paese, a seguito di un attacco dei russi a colpi di mortaio contro un'abitazione. "Il villaggio di Poniativka nella regione di Kherson è stato colpito da colpi di mortaio", scrive sul suo canale Telegram il capo dell'ufficio presidenziale, Andriy Yermak, denunciando che "i terroristi russi continuano a uccidere civili". Le vittime sono una donna e due bambini. Per tutto il giorno, le forze russe hanno attaccato con la loro artiglieria il territorio della regione di Kherson in ben 78 raid.
I russi hanno usato per la prima volta in Ucraina una nuova potente bomba guidata del peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi altamente protetti a una distanza fino a 40 km grazie ai suoi 1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale: lo riporta il sito Defense Express, che cita fonti anonime. Si tratta della bomba planante PAB-1500B, mostrata per la prima volta in Russia nel 2019. L'ordigno è stato usato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Non si conosce quale sia stato l'obiettivo. Lunga 5,05 metri con un diametro di 40 cm, la bomba può essere sganciata fino a 15 km di un'altitudine.
Numerosi attacchi russi sono stati respinti nell'area orientale di Donetsk nelle ultime ore, afferma l'esercito ucraino, secondo quanto riporta la Bbc. Le forze russe sostengono di essere vicine alla conquista della città di Bakhmut, al centro di intensi combattimenti ormai da mesi. Il comandante delle forze di terra ucraine, il colonnello generale Oleksandr Syrskyi, ha visitato Bakhmut per incontri con i comandanti locali su come rafforzare la prima linea. Secondo l'intelligence britannica, gli ucraini stanno rinforzando l'area con unità d'élite, in 36 ore due ponti strategici sono stati distrutti. Il vicesindaco di Bakhmut, Oleksandr Marchenko, parlando al programma Today di Bbc Radio, ha affermato che sono in corso combattimenti nelle strade della città. "Grazie alle forze armate ucraine", le forze russe, "non hanno ancora preso il controllo della città", ha aggiunto, sottolineando che l'unico obiettivo di Mosca "è quello di uccidere le persone, il genocidio del popolo ucraino". "Vogliono distruggere Bakhmut, vogliono distruggere la città, e onestamente non riesco a capire perché lo stiano facendo", ha detto. Non si sa il numero esatto di civili ucraini rimasti a Bakhmut, si stima tra i 4mila e i 4.500, ha detto il vicesindaco. "Vivono nei rifugi, senza acqua, gas o elettricità", ha affermato, riferendo che hanno ricevuto però delle stufe. "La città è quasi distrutta e non c'è un solo edificio che sia rimasto intatto in questa guerra. Ci sono quartieri, edifici e condomini completamente distrutti", ha aggiunto. Ormai solo cinque-dieci persone al giorno riescono a lasciare Bakhmut. "Il nemico fa saltare tutto in aria, colpisce gli edifici a più piani e i quartieri residenziali. Colpiscono la città con tutto quello di cui dispongono. Non riusciamo a entrare", ha spiegato Marchenko.
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksi Reznikov, ha assicurato che l'esercito russo sta perdendo fino a "500 soldati al giorno" nella sua offensiva contro la città di Bakhmut. "Le perdite dei russi ammontano a 500, tra morti e feriti, ogni giorno", ha assicurato il ministro ucraino al domenicale del quotidiano tedesco Bild. Reznikov ha anche aggiunto che Mosca considera i suoi militari "carne da macello".
La battaglia per Bakhmut è la più sanguinosa dall'inizio dell'inizio dell'invasione da parte dell'esercito di Mosca. Le forze russe cercano di conquistarla dal maggio 2022 senza riuscirci. Nelle ultime settimane hanno intensificato gli attacchi, aiutati anche dagli uomini del gruppo di mercenari neonazisti Wagner; e la città, da cui arrivano sporadicamente racconti di disperazione sui civili rimasti e immagini raccapriccianti, sembra da giorni sul punto di cadere ma ancora resiste. L'esercito ucraino "rafforzerà" le sue posizioni a Bakhmut, epicentro dei combattimenti con le truppe russe nell'est del Paese, lo ha dichiarato il 6 marzo la presidenza ucraina. I comandanti in capo delle forze armate ucraine "si sono espressi a favore del proseguimento dell'operazione difensiva e del rafforzamento delle nostre posizioni a Bakhmut" durante un incontro con il capo di Stato Volodymyr Zelensky, ha dichiarato la presidenza in un comunicato.
Il capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, è sicuro che un'eventuale ritirata delle sue truppe dalla città assediata di Bakhmut, nell'Ucraina orientale, porterebbe al crollo dell'intero fronte e scatenerebbe l'ira di Mosca, che incolperebbe i suoi mercenari per la sconfitta contro l'Ucraina: lo afferma lo stesso Prigozhin in un videomessaggio. "Se Wagner si ritira da Bakhmut, l'intero fronte crollerà", afferma Prigozhin. Il numero uno di Wagner dice che le autorità russe incolperebbero i suoi mercenari per le sconfitte nella guerra, dal momento che una ritirata da Bakhmut "provocherebbe un 'effetto primavera' e le forze ucraine irromperebbero da tutte le parti nel territorio della cosiddetta Repubblica Popolare di Lugansk, spazzerebbero via Lugansk, la vicina Sorokyne ed entrerebbero nel territorio della Russia". La Crimea sarebbe liberata dall'occupazione russa e si lamenta perché il ministero della Difesa di Mosca non fornisce al gruppo altre munizioni e detenuti da mandare al fronte.
Dal 24 febbraio 2022 i russi hanno perso sul campo di battaglia almeno 150.605 soldati. Dall'inizio della guerra, la Russia ha inoltre perso 3.397 carri armati, 6.658 veicoli blindati da combattimento, 2.398 sistemi di artiglieria, 300 aerei, 288 elicotteri, 2.058 droni, 873 missili da crociera e 18 navi.
 

8 marzo 2023