La sottosegretaria di FdI Montaruli condannata per peculato
25mila euro per spese personali: borse e vestiti griffati, cristalli Swarovski, cene nei ristoranti più rinomati

 
A giudicare dal saluto romano che sfoggiava a Predappio ventitré anni fa, si potrebbe pensare che le letture preferite da Augusta Montaruli – fino a pochi giorni fa sottosegretario al ministero dell'Università e della Ricerca e tuttora deputato di Fratelli d'Italia – fossero quelle di Julius Evola, di Carl Schmitt e di Ezra Pound, ma la Procura della Repubblica di Torino scoprì che l'allora consigliere regionale piemontese di Fratelli d'Italia impiegò i rimborsi pubblici tra il 2010 e il 2012, tra l'altro, per l'acquisto di un testo di carattere pornografico (“Sexploration. Giochi proibiti per coppie”) e di un altro di carattere tragicomico (“Mia suocera beve”), con buona pace dei citati intellettuali di destra.
Per queste e altre spese che nulla, ovviamente, avevano a che fare, neppure minimamente, con la politica Augusta Montaruli è stata condannata in via definitiva lo scorso 17 febbraio dalla Cassazione a un anno e sei mesi di reclusione per il reato di peculato al termine del processo relativo ai rimborsi abusivi degli ex consiglieri regionali piemontesi. La Montaruli, tuttavia, non andrà in carcere in quanto era stata disposta la sospensione condizionale della pena e manterrà il seggio alla Camera, ma si è dovuta dimettere dall'incarico di sottosegretario.
La Montaruli, secondo la magistratura, dilapidò tra il 2010 e il 2012 (quando era consigliere regionale del Piemonte, eletta con la lista di Fratelli d'Italia e poteva contare, per quell'incarico, su uno stipendio tra gli otto e i novemila euro al mese) oltre 25mila euro in spese che nulla avevano a che fare, neppure minimamente, con l'attività politica, e per le quali la stessa chiese poi il rimborso alla Regione Piemonte: tra tali spese, oltre a una serie di libri della stessa nera politica di quelli sopra citati, la magistratura ha elencato spese per caffè e ristoranti in vari luoghi di Torino tutti distanti dalla sede del Consiglio regionale e tutti piuttosto cari, scontrini per ristoranti – anche essi di fascia elevata - nei giorni di chiusura del Consiglio, acquisti di borse di lusso da donna delle marche Hermes e Borbonese, e poi cristalli di Swarovski, orologi di marca Swatch, abiti da sera griffati, orecchini e vari accessori di lusso.
In un'intervista a Letizia Tortello pubblicata su La Stampa del 26 marzo 2016 la Montaruli aveva avuto il coraggio di affermare, a proposito del libro intitolato “Sexploration. Giochi proibiti per coppie”: “dimostrerò che era riconducibile all’attività istituzionale”. La magistratura, ovviamente, ha tirato dritto contro la Montaruli la quale all'epoca dei fatti contestati studiava giurisprudenza per iniziare poi l'attività, a partire dal 2016, di avvocato penalista: i giudici, nelle loro sentenze, hanno ben tenuto presente che alla donna non sfuggiva di certo il carattere illecito di quanto da lei stessa compiuto.
Da squallide vicende come questa possiamo comprendere il motivo per cui, alle ultime elezioni regionali che hanno interessato Lazio e Lombardia, l'astensionismo abbia interessato il 60% del corpo elettorale.

8 marzo 2023