In 10 mila sfilano sulla spiaggia di Cutro
“Fermare la strage subito”

Dal corrispondente per la Calabria
Alle 14 di sabato 11 marzo, 10 mila manifestanti provenienti da tutta Italia, si sono radunati a Cutro per raggiungere in corteo la spiaggia di Steccato dove il 26 febbraio scorso 79 migranti tra cui 32 minori hanno perso tragicamente la vita. Si è trattato di una vera e propria strage di Stato che poteva essere evitata, anche perché la segnalazione del caicco in acque ioniche con a bordo circa 200 persone avvenuta molte ore prima del naufragio, è stata “interpretata” dal governo neofascista Meloni e dal suo ministro dell’Interno Piantedosi come operazione di polizia e non come operazione di soccorso in mare. Una scelta volutamente sbagliata, conseguenza diretta delle politiche razziste e repressive in tema d’immigrazione portate avanti dell’esecutivo Meloni che ha indignato profondamente l’Italia intera. Non a caso in occasione del Cdm convocato dalla premier giovedì scorso a Cutro, i cittadini in segno di protesta hanno lanciato contro le auto blu dei ministri dei pupazzetti di peluche per non dimenticare i tanti bambini morti e dare così uno schiaffo morale a chi non ha avuto nemmeno il coraggio di inginocchiarsi davanti le loro bare.
Alla manifestazione di sabato il filo conduttore è stato “Fermare la strage subito” e hanno aderito tantissime Organizzazioni non governative e Associazioni umanitarie. Presenti l’Arci, la Cgil ed Emergency con alla testa la figlia di Gino Strada, Cecilia Strada, che ha subito dichiarato: “Oggi siamo qui per far sentire alle autorità la voce della società civile. Noi abbiamo presentato insieme ad altre associazioni un esposto alla Procura della Repubblica affinché la magistratura faccia luce sui ritardi che hanno provocato la morte di tante persone, ancora non sappiamo quante. Le stiamo provando tutte per far sì che la politica rinsavisca e torni a basare le proprie scelte sul rispetto della vita umana e la dignità di tutti gli esseri umani non solo quelli che percepiamo vicini a noi”.
I sindaci - non solo quelli del crotonese - presenti alla manifestazione indossavano una fascia bianca in segno di lutto per i bambini morti nel naufragio. Tra questi vi era il sindaco di Melissa Raffaele Falbo, i cui concittadini il 10 gennaio del 2019 gettandosi eroicamente in mare salvarono la vita a 51 migranti dopo che l’imbarcazione sulla quale viaggiavano si era pericolosamente incagliata a pochi metri dalla riva in località Torre. Da segnalare inoltre la presenza dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano e dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Entrambi hanno ribadito la necessita di sviluppare i cosiddetti “canali umanitari” per evitare in futuro stragi del genere.
Non sono poi mancati i momenti di tensione, quando una donna affacciandosi dal balcone delle propria abitazione, ha inveito contro i manifestanti che per tutta risposta hanno iniziato a intonare “Bella Ciao”.
Numerose le bandiere rosse portate in strada dai partecipanti così come gli striscioni preparati per l’occasione, su alcuni c’era scritto: “Cutro la strage è di Stato, difendete le persone non i confini”, “Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo”, “Fermare la strage subito!”.
Il lunghissimo corteo si è concluso in spiaggia sul luogo della tragedia, intorno alle ore 17, non dopo avervi deposto una corona di fiori.
Una manifestazione riuscitissima che ha confermato la grande sensibilità di tutto il popolo calabrese sul tema dell’immigrazione da sempre caro al PMLI.
Occorre dunque proseguire su questa strada e organizzare una grande manifestazione nazionale a Roma, battersi affinché le frontiere dell’Europa e dell’Italia vengano aperte immediatamente. L’unica soluzione concreta per evitare ulteriori stragi, permettendo così l’ingresso libero sicuro dei migranti che scappano dagli orrori delle guerre imperialiste, dalla fame e dalle condizioni inumane in cui sono costrette a vivere.


15 marzo 2023