Come ormai avviene dal 2017, il corteo del movimento transfemminista indetto da “Non una di meno” si è mosso in tutto il Paese contro la violenza del patriarcato. Ed è sceso in piazza anche a Genova, accompagnato da tante realtà, tra cui proprio il PMLI, per la prima volta presente l’8 Marzo.

Lo sciopero è stato indetto dai sindacati USB, SLAI COBAS, ADL COBAS, CUB, cui si aggiungono SISA per il comparto scuola, e ORSA per le ferrovie.

Il corteo è partito da Piazza Caricamento per poi concludersi in Piazza Matteotti, con un discorso contro il governo Meloni e aprendo il microfono a chiunque volesse intervenire.

Nonostante il maltempo e le complicazioni logistiche al corteo erano presenti un buon numero di manifestanti, così facendo il volantinaggio del PMLI ha potuto essere svolto intelligentemente.

La tendenza di NUDM è verso una lotta che risente della concezione del mondo borghese, quindi femminista e liberale; proprio per questo la presenza del PMLI è di vitale importanze in questa giornata, per portare la lotta di genere a essere una lotta di classe, contro il capitalismo, per il socialismo e per il potere politico del proletariato; solo e vera unica via per l’emancipazione della donna proletaria e dell'intero proletariato. Inoltre perché citare l’imperialismo in questo contesto? È stato fatto, con la solita manfrina pseudo pacifista, condivisibile solo parzialmente.

È inoltre opportuno ricordare alle donne e alle giovani generazioni che non si può vincere una lotta con la sola parola del dissenso, ma combattendo il capitalismo e il suo governo neofascista Meloni e lottando per il socialismo. Pertanto invitiamo le sincere ragazze anticapitaliste a unirsi al PMLI, per elevare la loro concezione del mondo, per studiare la via del socialismo e dei 5 Maestri che l’hanno creata e difesa!

Teniamo alta la bandiera rossa, teniamo alto il carattere originario dell’8 Marzo, teniamo alta la bandiera del PMLI!