Corrispondenza dalla Francia
Toccare le pensioni vuol dire il massacro della previdenza

di Hélène - Aire sur l'Adour (Francia)
È alla vigilia della favolosa ricorrenza dell’Anniversario della Comune di Parigi che il presidente del Consiglio annuncia il ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione che, come ieri, contrasta o impedisce il voto dei deputati sul ritiro della riforma delle pensioni. Insomma, non è verso la 3ª guerra mondiale che Macron ci fa camminare come voleva, ma verso l'insurrezione del Paese.
In Francia tutti i disegni di legge sono sottoposti al voto dei deputati.
Il 17 marzo è ripreso il dibattito sulla base dell’articolo 49 comma 3 della Costituzione. Questo articolo è sempre annunciato dal presidente del Consiglio che assume la sua responsabilità e quella del suo governo davanti alla Camera dei deputati. Consente al Primo ministro di imporre il proprio testo senza passare per il voto, al quale è previsto che venga sottoposto. Questo punto specifico merita un po' di storia. È necessario sapere che questa Costituzione è stata scritta nel 1958 da De Gaulle durante la sua presa del potere (un colpo di Stato). Ad essa ci si attiene per legiferare su quella che chiamiamo la quinta repubblica.
In questo articolo 49.3 c'è ancora una piccola salvaguardia che consiste nel limitarne l'utilizzo a due volte per legislazione. In realtà, dalla sua rielezione del 24 aprile 2022, questa è l'undicesima volta che Macron lo fa applicare dal suo Primo ministro.
In precedenza si sono concentrati sulle riforme del diritto del lavoro e sul bilancio dello Stato. Quella di venerdì 17 che riguarda dunque la riforma delle pensioni ha dato fuoco alla polvere da sparo.
Penso che forse in Italia non venga capito bene perché la giurisdizione esistente sulle pensioni sia così importante per i francesi. Toccare le pensioni è allo stesso tempo garantire il massacro della previdenza. Anche in Germania va male. Alla fine uno di questi movimenti finirà per rilanciare la lotta nell'intera Europa. In ogni caso, qui, ci stiamo rapidamente avvicinando allo sciopero generale.

22 marzo 2023