Meloni riceve e si accorda col boia antipalestinese Netanyahu
Proteste dei palestinesi in Italia contro la visita del premier israeliano

 
Venerdì 10 marzo a Roma la neofascista Meloni ha incontrato il boia premier israeliano Benjamin Netanyahu. Baci e abbracci tra i due capi di governo, nessuno dei due ha pronunciato una parola sul massacro dei palestinesi, oltre 80 quelli uccisi dall’occupazione israeliana quest’anno, praticamente più di uno al giorno. Addirittura tre solo nello stesso 10 marzo, un 16enne, Amir Odeh, a Kalkilya (Cisgiordania), colpito dal fuoco di militari israeliani, che hanno ucciso anche un 20enne a Kufr Qaddum, mentre un colono israeliano armato ha ucciso un altro giovane palestinese nell’insediamento illegale di Maale Shomron.
Netanyahu, contestato a Tel Aviv per la riforma della giustizia che sottomette completamente la magistratura al potere del governo è stato duramente contestato anche a Roma, sia con il partecipato presidio antioccupazione e antiapartheid della comunità palestinese, sia da decine di israeliani che si sono ritrovati in piazza Santi Apostoli contestando la riforma giudiziaria e scandendo slogan come “Bibi dittatore”.
Netanyahu a Roma ha parlato soprattutto di affari e di energia, auspicando “un salto significativo nella cooperazione economica tra Italia e Israele. Siamo pronti ad aumentare le relazioni tecnologiche ed economiche”, ha detto agli imprenditori italiani. Alla Meloni, incontrata a Palazzo Chigi, ha poi aggiunto: “Siamo pronti ad ampliare la collaborazione sul gas. Valutiamo una nuova struttura per portare il gnl in Europa”. Sul piatto anche il tema della cosiddetta cybersicurezza.
Il premier nazisionista ha affermato: "Vorremmo accelerare le esportazioni di gas verso l'Europa attraverso l'Italia. Ora c'è la partecipazione dell'Eni nel nostro progetto, ma riteniamo di poterle portare ad un livello ancora superiore... possiamo fare grandi cose", dice Netanyahu, auspicando cooperazione anche per la gestione dell'acqua, nella cybersicurezza e in altri campi. “Israele è un solutore di problemi per l'acqua, siamo pronti a cooperare con l'Italia. Per migliaia di anni il Medio Oriente ha avuto guerre sull'acqua. Non abbiamo più questo problema perché se abbiamo bisogno di acqua la produciamo, prima di tutto con il riciclo. Noi vogliamo condividere con voi le nostre tecnologie”. Si è poi detto molto impressionato da Giorgia Meloni: "Siamo colpiti dalla sua visione e la sua leadership, la sua decisione di far progredire l'Italia e portare avanti le relazioni con Israele".
La Meloni, pur schivando la questione spinosa circa la decisione di Israele di spostare la capitale da Tel Aviv a Gerusalemme (rilanciata invece da Salvini anche in questi giorni), si è dimostrata alleata di ferro dei nazisionisti: “Con il primo ministro israeliano Netanyahu ci stimiamo da tempo. Per l'Italia, Israele rappresenta una nazione amica e un partner fondamentale in Medio Oriente e a livello globale”. L'Italia ha "eccellenti relazioni che si sono rafforzate negli ultimi tempi", ha sottolineato la Meloni, glissando completamente come dicevamo sui massacri di questi mesi contro il popolo palestinese e andando nella direzione opposta della condanna e della rottura delle relazioni diplomatiche con Israele, Stato nazista, criminale e assassino, espressione del sionismo, rilanciando anche la propagandistica e falsa lotta contro l'antisemitismo portata avanti da Israele. I sionisti continuano a suonare forte la grancassa dell'antisemitismo per giustificare la feroce politica imperialista, aggressiva, sciovinista, razzista e fascista di Israele in Medioriente. Alle numerose manifestazioni di solidarietà col popolo palestinese, i sionisti contrappongono il loro presunto diritto alla "sicurezza" e a difendersi dai "terroristi", accusano apertamente di antisemitismo chiunque osa schierarsi contro la politica egemonica israeliana nel Medioriente e rilanciano a gran voce la vecchia tesi secondo cui chi si oppone all'ideologia sionista è un antisemita, un nemico e un persecutore degli ebrei in quanto tali. Il sionismo è una cosa, l'ebraismo e il popolo ebraico, che è esso stesso insieme al popolo palestinese vittima del sionismo, sono un'altra cosa. Anche se i sionisti sostengono che le radici ideologiche e morali del sionismo sarebbero da ricercare negli stessi testi biblici, in realtà il sionismo è un movimento politico ben definito e organizzato nato alla fine del XIX secolo come diretta espressione politica della grande borghesia ebraica intenzionata a ottenere un proprio territorio, un proprio Stato ed una propria area di dominio economico, politico e militare individuata dopo la prima guerra mondiale nella regione strategica del Medioriente. (si veda il fondamentale articolo de "Il Bolscevico" Sionismo e antisemitismo http://www.pmli.it/sionismoantisemitismo.htm)
Particolarmente vomitevole e truffaldino il rilancio strumentale dell'antisemitismo in chiave sionista portato avanti anche dalla stessa Meloni. Quella dei due capi di governo, parte del blocco dell'imperialismo dell'Ovest, nemici dei loro popoli innanzitutto e dell'intera umanità,tanto quanto il blocco dei paesi imperialisti dell'Est, è una narrazione infame, truffaldina, propagandista, guerrafondaia, razzista e da respingere totalmente. Cosa ben chiara ai partecipanti al presidio di protesta contro Israele e in sostegno della Resistenza palestinese contro l'aggressore e sterminatore imperialista sionista tenuto da migliaia di partecipanti in via dei Fori Imperiali durante la visita del boia sionista.
Dal palco improvvisato tante le voci di protesta: come Maya dei Giovani palestinesi: “Netanyahu dovrebbe essere portato davanti alla Corte penale internazionale, non accolto. Basta fare accordi con il regime di apartheid israeliano”. Karim, della stessa organizzazione aggiunge “Viene portando in dote tesori, accordi, tecnologie militari. Non li vogliamo. E a quelle persone, ai liberal, progressisti, che protestano in Israele, proteste che condividiamo, io chiedo: dove siete quando ogni giorno il vostro esercito fa incursioni, uccide indiscriminatamente, rapisce e imprigiona senza motivo. Dove siete quando per legge sono state normate discriminazioni su base etnica?”.
Ci sono anche i palestinesi critici rispetto all’Autorità nazionale palestinese guidata da Abu Mazen: “No alla cooperazione alla sicurezza, solidarietà alla resistenza”.
Ma il premier israeliano viene contestato anche da una parte significativa della comunità ebraica romana(che non ha nulla a che fare con il sionismo ovviamente)e persino da diversi sostenitori italiani (ebrei e non) dell'entità statale sionista e nazista, che il giorno dopo le proteste propalestina si sono ritrovate nel Quartiere ebraico di Roma proprio con il premier israeliano, mostrando le contraddizioni interne nella comunità ebraica italiana e l'avversione alle politiche criminali di Netanyahu.
Noemi Di Segni, presidente dell'UCEI parla contro il premier israeliano di “dovere morale, dovere ebraico, severo e sentito. Non posso esimermi dal condividere il senso di profonda preoccupazione, dinanzi alla spaccatura che si sta delineando dentro Israele e che inevitabilmente si riflette anche nelle nostre comunità”. La Di Segni prosegue con fatica, è emozionata e molti rumoreggiano contro di lei ma prosegue: “Non si può essere orgogliosamente israeliani, né orgogliosamente ebrei, se in nome di una identità ebraica si offre, come risposta al terrore e al lutto, la violenza del singolo e la legittimazione ministeriale agli atti di vendetta.”
Noi marxisti-leninisti sosteniamo con forza da sempre le giuste guerre di liberazione nazionale dei popoli e delle nazioni oppresse da ogni imperialismo (indipendentemente dalle forze che si trovano alla loro testa e dall'appoggio che queste forze possono avere da parte di altri imperialismi, la qual cosa è una contraddizione secondaria) e quindi quella del popolo palestinese e lo faremo fino alla vittoria contro l'aggressore imperialista nazisionista.
In particolare la giusta parola d'ordine sulla questione palestinese, per noi irrinunciabile è "Uno Stato, due popoli!", non a caso osteggiata in ogni modo da forze politiche della "sinistra" borghese che pretendono di sostituirla con la truffaldina e in ultima analisi filosionista inaccettabile parola d'ordine "Due stati, due popoli!", la quale peraltro riflette praticamente lo status quo e finisce per mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori, oppressi e oppressori, confondendo così ad arte le idee a tanti sinceri antimperialisti e antisionisti.
Il contributo più grande che il nostro popolo può dare alla Resistenza Palestinese e per la distruzione dello Stato nazisionista, esattamente come per la lotta per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale, è quello di lottare per la rottura delle relazioni con Israele criminale e assassino, creando un ampio e combattivo fronte unito antifascista e antimperialista per contrapporsi a qualunque forma di sostegno al sionismo.
 

22 marzo 2023